Cammino

CarattereDirezioneOrazioneSanta purezzaCuoreMortificazionePenitenzaEsamePropositiScrupoliPresenza di DioVita soprannaturaleAncora vita interioreTiepidezzaStudioFormazioneIl piano della tua santitаAmore di DioCaritаI mezziLa VergineLa ChiesaSanta MessaComunione dei SantiDevozioniFedeUmiltаObbedienzaPovertаDiscrezioneAllegriaAltre virtщTribolazioneLotta interioreNovissimiLa volontа di DioLa gloria di DioProselitismoCose piccoleTatticaInfanzia spiritualeVita d'infanziaChiamataL'apostoloL'apostolatoPerseveranza


Leggi adagio questi consigli. Medita con calma queste considerazioni. Sono cose che ti dico all'orecchio, in confidenza d'amico, di fratello, di padre. E queste confidenze le ascolta Dio. Non ti racconterт nulla di nuovo: intendo ridestare i tuoi ricordi per far emergere qualche pensiero che ti colpisca; cosм migliorerai la tua vita, ti avvierai per cammini d'orazione e d'Amore, e diverrai finalmente un'anima di criterio.

 «    Carattere    » 

1. Che la tua vita non sia una vita sterile. –Sii utile. –Lascia traccia. –Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore.
Cancella, con la tua vita d'apostolo, l'impronta viscida e sudicia che i seminatori impuri dell'odio hanno lasciato. –E incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore.

2. Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti o nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesщ Cristo.

3. Gravitа. –Smettila con quei modi smorfiosi da femminuccia o da ragazzino. –Sia il tuo portamento esteriore un riflesso della pace e dell'ordine del tuo spirito.

4. Non dire: «Sono fatto cosм…, sono cose del mio carattere». Sono cose della tua mancanza di carattere: sii uomo –esto vir.

5. Abмtuati a dire di no.

6. Volta le spalle all'infame che ti sussurra all'orecchio: «Perchй complicarti la vita?».

7. Non avere spirito provinciale. –Dilata il tuo cuore fino a farlo diventare universale, «cattolico».
Non volare come le galline quando puoi elevarti come le aquile.

8. Serenitа. –Perchй arrabbiarti, se arrabbiandoti offendi Dio, molesti il prossimo, passi tu stesso un brutto quarto d'ora… e alla fine non ti resta che calmarti?

9. La stessa cosa che hai detto, dilla in altro tono, senza ira: il tuo ragionamento guadagnerа forza e, soprattutto, non offenderai Dio.

10. Non rimproverare quando senti indignazione per la mancanza commessa. –Aspetta il giorno seguente, o ancora di piщ. E poi, con calma, purificata l'intenzione, non tralasciare di riprendere. –Otterrai di piщ con una parola affettuosa che con una discussione di tre ore. –Modera il tuo temperamento.

11. Volontа. –Energia. –Esempio. –Ciт che si deve fare, si fa… Senza tentennare… Senza riguardi.
Altrimenti, nй Cisneros sarebbe stato Cisneros; nй Teresa de Ahumada, Santa Teresa…; nй Iсigo de Loyola, Sant'Ignazio… Dio e audacia! –«Regnare Christum volumus!».

12. Fatti forte dinanzi agli ostacoli. –La grazia del Signore non ti mancherа: «inter medium montium pertransibunt aquae!» –Valicherai le montagne!
Che importa se provvisoriamente devi limitare la tua attivitа, quando poi, come una molla che и stata compressa, arriverai ben piщ lontano di quanto abbia mai potuto sognare?

13. Allontana da te quei pensieri inutili che, quanto meno, ti fanno perdere tempo.

14. Non disperdere le tue energie e il tuo tempo, che sono di Dio, a tirare sassi ai cani che ti abbaiano lungo la strada. Non curartene.

15. Non lasciare il tuo lavoro per l'indomani.

16. Tu, uno qualunque? Tu… del gregge!? Ma se sei nato per essere un leader! In mezzo a noi non c'и posto per i tiepidi. Umмliati, e Cristo ti accenderа di nuovo con fiamme d'Amore.

17. Attento a non cadere in quella malattia del carattere che ha per sintomi la mancanza di stabilitа in tutto, la leggerezza nell'operare e nel dire, lo stordimento…: in una parola, la frivolezza.
E la frivolezza –non dimenticarlo–, che rende i tuoi programmi quotidiani cosм vuoti (cosм «pieni di vuoto»), farа della tua vita, se non reagisci in tempo –non domani: adesso!– un fantoccio, morto e inutile.

18. T'affanni a essere mondano, frivolo, spensierato, perchй sei vigliacco. Che cos'и, se non vigliaccheria, quel non voler affrontare te stesso?

19. Volontа. И una caratteristica molto importante. Non disprezzare le piccole cose, perchй nel continuo esercizio di negare e di negarti in esse –che non sono mai futili, nй di poco conto– fortificherai, darai virilitа, con la grazia di Dio, alla tua volontа, per essere molto padrone di te stesso, innanzitutto. E poi, guida, capo, «leader»!…, per impegnare, spingere, trascinare, col tuo esempio e con la tua parola e con la tua scienza e con la tua autoritа.

20. Urti contro il carattere di questo e di quello… И logico che sia cosм: non sei una moneta d'oro che piace a tutti.
E poi, senza gli urti che nascono dalla convivenza con il prossimo, come faresti a perdere le asprezze, gli spigoli e le sporgenze –imperfezioni, difetti– del tuo temperamento, per acquistare la forma regolare, brunita e fortemente soave della caritа, della perfezione?
Se il tuo carattere e quello di coloro che vivono con te fossero zuccherosi e teneri come meringhe, non ti santificheresti.

21. Pretesti. –Non te ne mancheranno mai per venire meno ai tuoi doveri. Che abbondanza di ragioni senza ragione!
Non soffermarti a considerarle. –Respingile e fa' il tuo dovere.

22. Sii forte. –Sii virile. –Sii uomo. –E poi… sii angelo.

23. Come?… Non puoi fare di piщ? –Non sarа, piuttosto, che… non puoi fare di meno?

24. Non ti mancano ambizioni:… di sapere…, di dirigere…, di essere audace.
Bene. D'accordo. –Perт… per Cristo, per Amore.

25. Non state a discutere. –Dalle discussioni di solito non viene la luce, perchй la passione la spegne.

26. Il Matrimonio и un sacramento santo. –A suo tempo, quando dovrai riceverlo, consigliati col tuo direttore o con il confessore per la lettura di un buon libro. –E ti disporrai meglio a sostenere degnamente gli oneri del focolare.

27. Ridi perchй ti dico che hai «vocazione matrimoniale»? –Ebbene, l'hai: proprio cosм, vocazione.
Raccomаndati a San Raffaele, che ti guidi, come guidт Tobia, casto sino alla fine del cammino.

28. Il matrimonio и per i soldati, non per lo stato maggiore di Cristo. –Cosм, mangiare и esigenza dell'individuo, mentre generare и soltanto esigenza della specie, e i singoli possono rinunciarvi.
Desiderio di figli?… Figli, molti figli, e una scia incancellabile di luce lasceremo se sacrifichiamo l'egoismo della carne.

29. La povera e relativa felicitа dell'egoista, che si rinchiude nella sua torre d'avorio, nel proprio guscio…, non и difficile da ottenere in questo mondo. –Ma la felicitа dell'egoista non и duratura.
Vorrai perdere, per questa caricatura del cielo, la Felicitа della Gloria, che non avrа fine?

30. Sei calcolatore. –Non dirmi che sei giovane. La giovinezza dа tutto quello che puт: dа sй stessa, senza misura.

31. Egoista. –Tu, sempre «a pensare a te». Sembri incapace di sentire la fratellanza di Cristo: negli altri non vedi fratelli; vedi gradini.
Prevedo il tuo pieno insuccesso. –E, quando sarai sprofondato, vorrai che gli altri abbiano con te la caritа che tu ora non vuoi avere.

32. Tu non sarai un leader se nella massa vedi soltanto lo sgabello per salire. –Lo diventerai se hai l'ambizione di salvare tutte le anime.
Non puoi vivere volgendo le spalle alla folla: ti и necessaria la brama di renderla felice.

33. Non te la senti mai di «esaurire la veritа». –Talvolta, per correttezza. Altre volte –il piщ delle volte– per non passare un brutto quarto d'ora. Qualche volta per non farlo passare ad altri. E, sempre, per vigliaccheria.
Cosм, con questa paura di andare fino in fondo, non sarai mai un uomo di criterio.

34. Non aver paura della veritа, anche se la veritа ti costasse la vita.

35. Non mi piacciono i vostri eufemismi: la vigliaccheria la chiamate prudenza. –E la vostra «prudenza» fa che i nemici di Dio, col cervello vuoto di idee, si diano arie di sapienti e scalino posti che mai dovrebbero scalare.

36. Quell'abuso non и irrimediabile. –И mancanza di carattere consentire che perduri, quasi si trattasse di cosa disperata e d'impossibile rettificazione.
Non scansare il dovere. –Cтmpilo con rettitudine, anche se altri lo lasciano incompiuto.

37. Hai, come si dice, «molta parlantina». Ma, con tutta la tua verbositа, non riuscirai a rendermi giustificabile –provvidenziale!, mi hai detto– ciт che non ha giustificazione.

38. Sarа vero –non lo credo, non lo credo– che sulla terra non ci sono uomini, ma ventri?

39. «Chieda a Dio che io mai voglia limitarmi al facile». –L'ho giа chiesto. –Adesso tocca a te l'impegno di realizzare questo bel proposito.

40. Fede, allegria, ottimismo. Perт, non la stoltezza di chiudere gli occhi di fronte alla realtа.

41. Che modo trascendentale di vivere vuote sciocchezze e che maniera di riuscire a essere qualcuno nella vita –salendo, salendo– a forza di «pesar poco», di non aver nulla nel cervello e nulla nel cuore!

42. Perchй questa volubilitа di carattere? Quando fisserai la tua volontа su qualche cosa? –Lascia la tua affezione per le prime pietre e metti l'ultima pietra in uno solo dei tuoi progetti.

43. Non essermi cosм… suscettibile. –Te la prendi per tutto. –Con te bisogna misurare le parole anche per parlare delle cose piщ insignificanti.
Non ti offendere se ti dico che sei… insopportabile. –Fino a quando non ti sarai corretto, non sarai utile.

44. Chiedi scusa amabilmente come vogliono la caritа cristiana e la convenienza sociale. –E poi, avanti!, con santa facciatosta, senza fermarti prima di aver percorso tutta la salita del compimento del tuo dovere.

45. Perchй ti dispiacciono certe false supposizioni fatte sul tuo conto? –Faresti anche di peggio, se Dio ti lasciasse. –Persevera nel bene, e scuoti le spalle.

46. Non credi che l'uguaglianza, cosм come la intendono, sia sinonimo d'ingiustizia?

47. Quell'enfasi e quell'aria di sufficienza non ti si addicono: si vede che sono posticce. –Prova, almeno, a non usarne con il tuo Dio, nй con il tuo Direttore, nй con i tuoi fratelli: e, fra loro e te, vi sarа una barriera di meno.

48. Poco vigore ha il tuo carattere: che smania di impicciarti in ogni cosa! –Vuoi proprio essere il sale di tutti i piatti… E –non arrabbiarti se ti parlo chiaro– hai poco garbo per essere sale: non sei capace, come questo condimento, di scioglierti e di passare inavvertito alla vista.
Ti manca spirito di sacrificio. E hai fin troppo spirito di curiositа e di esibizione.

49. Taci. –Non essermi «bambinoide», caricatura di bambino, pettegolo, intrigante, sussurrone. –Con le tue chiacchiere e le tue dicerie hai intiepidito la caritа; hai fatto il lavoro peggiore e… se per caso hai scosso –malalingua– i forti muri della perseveranza altrui, la tua perseveranza non и piщ grazia di Dio, perchй и strumento traditore del nemico.

50. Sei curioso e impiccione, pettegolo e ficcanaso: non ti vergogni d'essere, anche nei difetti, cosм poco maschile? Sii uomo: e trasforma questa voglia di sapere tutto sul conto degli altri nella voglia e nella realtа della conoscenza di te stesso.

51. Il tuo spirito virile, retto e semplice, si avvilisce nel sentirsi coinvolto in imbrogli e dicerie che non sa spiegarsi e nei quali non ha mai voluto immischiarsi. –Sopporta l'umiliazione di essere sulla bocca della gente, e fa' in modo che la lezione ti procuri una maggiore discrezione.

52. Perchй, quando giudichi gli altri, metti nella tua critica l'amarezza dei tuoi personali insuccessi?

53. Quel tuo spirito critico –ti concedo che non и mormorazione– non devi esercitarlo nel tuo apostolato, nй verso i tuoi fratelli. –Quel tuo spirito critico –scusami se te lo dico– и un grave ostacolo alla tua impresa soprannaturale; infatti, finchй stai a esaminare il lavoro degli altri, senza averne il diritto –con assoluta purezza di propositi: te lo concedo–, tu non fai nulla di positivo e, con l'esempio della tua passivitа, rallenti il buon andamento di tutti.
«Allora –domandi inquieto– quello spirito critico, che и nella sostanza del mio carattere…?».
Ti tranquillizzerт: prendi la penna e un foglio di carta; scrivi con semplicitа e con fiducia –e brevemente!– i motivi che ti turbano, consegna la nota al superiore, e non pensarci piщ. –Egli, che esercita l'autoritа –ha la grazia di stato–, ne terrа conto… o la getterа nel cestino. –Dato che il tuo spirito critico non и mormorazione e lo eserciti con intendimenti elevati, per te sarа lo stesso.

54. Temporeggiare? И una parola che si trova soltanto –«bisogna temporeggiare!»– nel vocabolario di coloro che non hanno voglia di lottare –pigri, calcolatori o vigliacchi–, perchй si considerano vinti in partenza.

55. Ragazzo mio: sii un po' meno ingenuo (anche se sei molto bambino, e proprio perchй davanti a Dio lo sei), e non mettermi alla berlina i tuoi fratelli davanti agli estranei.

 «    Direzione    » 

56. «Legno di santo». –Di alcuni si dice proprio questo: che hanno «legno di santo». –A parte il fatto che i santi non erano di legno, essere di quel legno non basta.
И necessaria molta obbedienza al Direttore e molta docilitа alla grazia. –Perchй, se non si consente alla grazia di Dio e al Direttore di compiere il loro lavoro, non apparirа mai la scultura, immagine di Gesщ, nella quale si trasforma l'uomo santo.
E il «legno di santo» di cui parlavamo non sarа altro che un tronco informe, non lavorato, buono per il fuoco…; per un buon fuoco, se era buon legno!

57. Coltiva l'intimitа con lo Spirito Santo –il Grande Sconosciuto– perchй и Lui che ti deve santificare.
Non dimenticare che sei tempio di Dio. –Il Paraclito и nel centro della tua anima: ascoltalo e segui docilmente le sue ispirazioni.

58. Non disturbare l'opera del Paraclito: unisciti a Cristo, per purificarti, e senti, con Lui, gli insulti, e gli sputi, e gli schiaffi…, e le spine e il peso della croce…, e i ferri che dilaniano la tua carne, e l'angoscia di una morte nell'abbandono…
E mettiti nel costato aperto di Gesщ Nostro Signore fino a trovare rifugio sicuro nel suo Cuore piagato.

59. И bene che tu conosca questa dottrina sicura: il proprio spirito и cattivo consigliere, cattivo pilota, per dirigere l'anima nelle burrasche e nelle tempeste, fra gli scogli della vita interiore.
Perciт и Volontа di Dio che la direzione della nave sia presa da un Maestro, affinchй, con la sua luce e la sua conoscenza, ci conduca al porto sicuro.

60. Se non costruiresti, senza architetto, una buona casa per vivere sulla terra, come vuoi innalzare senza Direttore la fortezza della tua santificazione per vivere eternamente nel cielo?

61. Quando un laico si erige a maestro di morale sbaglia spesso: i laici possono essere soltanto discepoli.

62. Direttore. –Ne hai bisogno. –Per abbandonarti, per darti…, obbedendo. –E un Direttore che conosca il tuo apostolato, che sappia ciт che Dio vuole: potrа allora secondare efficacemente il lavoro dello Spirito Santo nella tua anima, senza farti cambiare di posto…, riempiendoti di pace, e insegnandoti il modo di rendere fecondo il tuo lavoro.

63. Tu –pensi– hai molta personalitа: i tuoi studi –le tue ricerche, le tue pubblicazioni ,la tua posizione sociale– il tuo nome, le tue attivitа politiche le cariche che occupi , il tuo patrimonio…, la tua etа, non sei piщ un bambino!…
Proprio per tutto questo hai bisogno, piщ degli altri, di un Direttore per la tua anima.

64. Non nascondere al Direttore queste insinuazioni del nemico. –La tua vittoria, nel confidarti con lui, ti dа piщ grazia di Dio. –E inoltre adesso hai, per continuare a vincere, il dono di consiglio e le preghiere del tuo padre spirituale.

65. Perchй tanto timore di vederti e di farti vedere dal tuo Direttore cosм come sei in realtа?
Avrai vinto una grande battaglia se perdi la paura di farti conoscere.

66. Il Sacerdote –chiunque egli sia– и sempre un altro Cristo.

67. Non voglio tralasciare di ricordarti ancora una volta –benchй ti sia noto– che il Sacerdote и «un altro Cristo». –E che lo Spirito Santo ha detto: Nolite tangere Christos meos –non toccate «i miei Cristi».

68. Presbitero, etimologicamente, vuol dire anziano. Se l'anzianitа merita venerazione, pensa quanto piщ dovrai venerare il Sacerdote.

69. Che poca finezza di spirito –e che mancanza di rispetto– rivelano le burle e gli scherzi al Sacerdote –chiunque egli sia– sotto qualsiasi pretesto!

70. Insisto: quegli scherzi –burle– al Sacerdote, con tutte le attenuanti che vuoi, sono sempre, quantomeno, maleducazione, grossolanitа.

71. Quanto dobbiamo ammirare la purezza del Sacerdote! И il suo tesoro. –Nessun tiranno potrа mai strappare alla Chiesa questa corona.

72. Non mettere il Sacerdote nel pericolo di perdere la gravitа. И una virtщ che, senza sussiego, egli deve possedere sempre.
Come la chiedeva –Signore, dammi… ottant'anni di gravitа!– quel giovane sacerdote, nostro amico!
Chiedila anche tu, per tutti i Sacerdoti, e avrai fatto una buona cosa.

73. Ti ha fatto male –come una pugnalata al cuore– che si dicesse che avevi parlato male di quei sacerdoti. –E mi rallegro del tuo dolore: adesso sм che sono sicuro del tuo buono spirito!

74. Amare Dio e non venerare il Sacerdote… non и possibile.

75. Come i buoni figli di Noи, copri col manto della caritа le miserie che vedi in tuo padre, il Sacerdote.

76. Se non hai un piano di vita, non avrai mai ordine.

77. Assoggettarsi a un piano di vita, a un orario –mi hai detto– и cosм monotono!
E ti ho risposto: c'и monotonia perchй manca Amore.

78. Se non ti alzi a ora fissa, non compirai mai il piano di vita.

79. Virtщ senza ordine? –Strana virtщ!

80. Se avrai ordine, il tuo tempo si moltiplicherа e, pertanto, potrai dare piщ gloria a Dio, lavorando di piщ al suo servizio.

 «    Orazione    » 

81. L'azione senza l'orazione non vale nulla: l'orazione si avvalora col sacrificio.

82. In primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto «in terzo luogo», azione.

83. L'orazione и il fondamento dell'edificio spirituale. –L'orazione и onnipotente.

84. Domine, doce nos orare –Signore, insegnaci a pregare! –E il Signore rispose: Pater noster, qui es in coelis… –Padre nostro, che sei nei cieli…
Come non far tesoro della preghiera vocale?

85. Adagio. –Pensa che cosa dici, chi lo dice e a chi. –Perchй quel parlare in fretta, senza dar tempo alla considerazione, и rumore, fragore di latta.
E ti dirт, con Santa Teresa, che non lo chiamo preghiera, anche se muovi molto le labbra.

86. La tua preghiera deve essere liturgica. –Magari ti affezionassi a recitare i salmi e le preghiere del messale, invece delle preghiere private o particolari!

87. «Non di solo pane vive l'uomo –ha detto il Signore– ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». –Pane e Parola! Ostia e orazione.
Altrimenti non vivrai vita soprannaturale.

88. Cerchi la compagnia di amici che, con la loro conversazione e il loro affetto, con la loro frequentazione, ti rendano piщ sopportabile l'esilio di questo mondo…, sebbene gli amici a volte tradiscano. –Non mi sembra male.
Perт…, perchй non frequenti ogni giorno, con maggiore intensitа, la compagnia, la conversazione del Grande Amico, che non tradisce mai?

89. «Maria ha scelto la parte migliore», si legge nel Santo Vangelo. –Se ne sta lм, a bere le parole del Maestro. In apparente inattivitа, prega e ama. –Poi, accompagna Gesщ nelle sue predicazioni per cittа e villaggi.
Senza orazione, come и difficile accompagnarlo!

90. Non sai pregare? –Mettiti alla presenza di Dio, e non appena comincerai a dire: «Signore, … non so fare orazione!…», sii certo che avrai cominciato a farla.

91. Mi hai scritto: «Pregare и parlare con Dio. Ma, di che cosa?». –Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane…, debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione.
In due parole: conoscerlo e conoscerti: «frequentarsi»!

92. Et in meditatione mea exardescit ignis –e, nella mia meditazione, si accende il fuoco. –Per questo vai all'orazione: per fare di te stesso un falт, un fuoco vivo, che dia calore e luce.
Perciт, quando non sai proseguire, quando senti che ti stai spegnendo, se non puoi gettare nel fuoco tronchi odorosi, getta i ramoscelli e il fogliame di piccole orazioni vocali, di giaculatorie, che continuino ad alimentare la fiamma. E avrai utilizzato bene il tempo.

93. Ti vedi cosм miserabile che ti riconosci indegno d'essere ascoltato da Dio. Ma… e i meriti di Maria? E le piaghe del tuo Signore? E… non sei forse figlio di Dio?
Inoltre, Egli ti ascolta quoniam bonus…, quoniam in saeculum misericordia eius: perchй и buono, perchй la sua misericordia permane in eterno.

94. Si и fatto cosм piccolo –lo vedi: un Bambino!– perchй ti avvicinassi a Lui con fiducia.

95. In te, Domine, speravi: in te, Signore, ho sperato. –E ho applicato, oltre ai mezzi umani, la mia preghiera e la mia croce. –E la mia speranza non и stata vana, nй mai lo sarа: non confundar in aeternum.

96. Parole di Gesщ: «E io vi dico: chiedete e vi sarа dato; cercate e troverete; bussate e vi sarа aperto».
Prega. In quale affare umano ti possono dare maggiori garanzie di successo?

97. Non sai che cosa dire al Signore nell'orazione. Non ti viene in mente nulla, eppure vorresti consultarlo su molte cose. Guarda: durante la giornata prendi qualche nota sulle questioni che desideri considerare alla presenza di Dio. Va' poi all'orazione con quegli appunti.

98. Dopo quella del Sacerdote e delle vergini consacrate, la preghiera piщ gradita a Dio и quella dei bambini e dei malati.

99. Quando vai a pregare, sia questo un fermo proposito: nй piщ tempo se avrт consolazione, nй di meno se avrт ariditа.

100. Non dire a Gesщ che vuoi consolazioni nella preghiera. –Se te ne dа, ringrazialo. –Digli sempre che vuoi perseveranza.

101. Persevera nell'orazione. –Persevera, anche se la tua fatica sembra sterile. –L'orazione и sempre feconda.

102. La tua intelligenza и torpida, inattiva; fai degli sforzi inutili per coordinare le idee alla presenza del Signore: un vero stordimento!
Non ti sforzare e non preoccuparti. –Ascoltami bene: и il momento del cuore.

103. Quelle parole, che ti hanno colpito durante l'orazione, incidile nella memoria e recitale lentamente, piщ volte, durante la giornata.

104. Pernoctans in oratione Dei –passт la notte in orazione. –Cosм riferisce San Luca, del Signore.
Tu, quante volte hai perseverato cosм? –Allora…

105. Se non frequenti Cristo nell'orazione e nel Pane, come potrai farlo conoscere?

106. Mi hai scritto, e ti comprendo: «Faccio ogni giorno il mio momentino d'orazione: se non fosse per questo!».

107. Un santo senza orazione?… –Non credo a questa santitа.

108. Ti dirт, plagiando un autore straniero, che la tua vita d'apostolo vale quanto vale la tua orazione.

109. Se non sei uomo d'orazione, non credo alla rettitudine delle tue intenzioni quando dici di lavorare per Cristo.

110. Mi hai detto una volta che somigli a una sveglia guasta, che suona a sproposito: al momento dell'orazione sei freddo, secco e arido; e invece, quando meno te l'aspetti, per la strada, tra gli affanni d'ogni giorno, in mezzo al frastuono e al tumulto della cittа, o nella quiete laboriosa del tuo lavoro professionale, ti accorgi che stai pregando… A sproposito?
Bene; perт non trascurare questi trilli della tua sveglia. Lo Spirito soffia dove vuole.

111. Mi hai fatto sorridere con la tua orazione… impaziente. –Gli dicevi: «Non voglio invecchiare, Gesщ… И troppo aspettare per vederti! Forse allora non avrт il cuore in carne viva come adesso. Da vecchio, mi sembra tardi. Adesso la mia unione sarebbe piщ gagliarda, perchй ti amo con Amore di ragazzo».

112. Mi piace che tu viva questa «riparazione ambiziosa»: il mondo!, mi hai detto. –Bene. Perт, in primo luogo, quelli della tua famiglia soprannaturale, i tuoi parenti e quelli del paese che и la nostra Patria.

113. Gli dicevi: «Non ti fidare di me… Io sм che mi fido di Te, Gesщ… Mi abbandono nelle tue braccia: in esse lascio tutto quello che ho, le mie miserie!». –E mi sembra una buona orazione.

114. L'orazione del cristiano non и mai un monologo.

115. «Minuti di silenzio». –Lasciateli a coloro che hanno il cuore secco.
Noi cattolici, figli di Dio, parliamo con il Padre nostro che и nei cieli.

116. Non tralasciare la lettura spirituale. –La lettura ha fatto molti santi.

117. «Nella lettura –mi scrivi– formo il deposito di combustibile. –Sembra un mucchio inerte, ma и da lм che la mia memoria trae spesso, spontaneamente, il materiale che riempie di vita la mia orazione e accende il mio ringraziamento dopo la Comunione».

 «    Santa purezza    » 

118. La santa purezza la concede Dio, quando la si chiede con umiltа.

119. Com'и bella la santa purezza! Perт non и santa, nй gradita a Dio, se la separiamo dalla caritа.
La caritа и il seme che crescerа e darа frutti saporitissimi grazie all'irrigazione, che и la purezza.
Senza caritа la purezza и infeconda, e le sue acque sterili trasformano le anime in un pantano, in una pozza immonda, da cui esalano miasmi di superbia.

120. Purezza? –domandano. E sorridono. –Sono gli stessi che vanno al matrimonio con il corpo appassito e l'anima disincantata.
Vi prometto un libro –se Dio m'aiuta– che potrа avere per titolo: «Celibato, Matrimonio e Purezza».

121. И necessaria una crociata di virilitа e di purezza che arresti e annulli il selvaggio lavoro di quanti credono che l'uomo sia una bestia.
–E questa crociata и opera vostra.

122. Molti vivono come angeli in mezzo al mondo. –Tu… perchй no?

123. Quando ti sarai deciso con fermezza a condurre una vita limpida, per te la castitа non sarа un peso: sarа una corona trionfale.

124. Mi hai scritto, medico apostolo: «Tutti sappiamo per esperienza che possiamo essere casti, se siamo vigilanti, se frequentiamo i Sacramenti e spegniamo le prime scintille della passione senza lasciare che avvampi il fuoco. Ed и proprio fra i casti che si contano gli uomini piщ integri sotto tutti gli aspetti. E fra i lussuriosi predominano i timidi, gli egoisti, i falsi e i crudeli, tipi caratteristici di scarsa virilitа».

125. «Vorrei –mi hai detto– che Giovanni, l'adolescente, mi facesse una confidenza e mi desse dei consigli: e m'incoraggiasse a ottenere la purezza del cuore».
Se veramente lo vuoi, diglielo: e ti sentirai incoraggiato, e avrai consiglio.

126. La gola и l'avanguardia dell'impuritа.

127. Non dialogare con la concupiscenza: disprezzala.

128. Il pudore e la modestia sono fratelli minori della purezza.

129. Senza la santa purezza non si puт perseverare nell'apostolato.

130. Toglimi, Gesщ, quella scorza rognosa di putredine sensuale che mi ricopre il cuore, affinchй io senta e segua con facilitа i tocchi del Paraclito nella mia anima.

131. Non parlare mai, neppure per lamentartene, di cose o di fatti impuri. –Bada che и materia piщ attaccaticcia della pece. –Cambia conversazione o, se non и possibile, continuala parlando della necessitа e della bellezza della santa purezza, virtщ di uomini che sanno quanto vale la loro anima.

132. Non avere la viltа di fare il «coraggioso»: fuggi!

133. I santi non furono esseri deformi; casi clinici per medici d'avanguardia.
Furono, sono normali: di carne, come la tua. –E vinsero.

134. «Benchй di seta la carne si vesta…». Vedendoti vacillare davanti alla tentazione che nasconde la sua impuritа sotto pretesti d'arte, di scienza…, di caritа!…, ti dirт, parafrasando un vecchio proverbio spagnolo: «Benchй di seta la carne si vesta, carne essa resta».

135. Se tu sapessi quanto vali!… –И San Paolo che te lo dice: sei stato comprato pretio magno a gran prezzo.
E inoltre ti dice: Glorificate et portate Deum in corpore vestro –glorifica Dio e portalo nel tuo corpo.

136. Quando hai cercato la compagnia di una soddisfazione sensuale… che solitudine, dopo!

137. E pensare che per la soddisfazione di un momento, che ha lasciato in te sedimenti di fiele e di aloe, mi hai perduto «il cammino»!

138. Infelix ego homo! Quis me liberabit de corpore mortis huius? –Me infelice! Chi mi libererа da questo corpo di morte? –Cosм grida San Paolo. –Coraggio: anche lui lottava.

139. Al momento della tentazione, pensa all'Amore che ti attende in cielo: ravviva la virtщ della speranza, che non и mancanza di generositа.

140. Non ti preoccupare, succeda quel che succeda, se non acconsenti. –Perchй soltanto la volontа puт aprire la porta del cuore e introdurvi quelle cose esecrabili.

141. Ti sembra di udire quasi fisicamente dentro l'anima: «Quel pregiudizio religioso!…». –E poi, l'eloquente difesa di tutte le miserie della nostra povera carne caduta: «I suoi diritti!».
Se ti succede questo, rispondi al nemico che esiste una legge naturale, e una legge di Dio, e Dio! –E anche l'inferno.

142. Domine! Signore! , si vis potes me mundare –se vuoi, puoi guarirmi.
–Che bella preghiera da ripetere molte volte con la fede del povero lebbroso, quando ti succeda quello che Dio, tu e io sappiamo! –Non tarderai a sentire la risposta del Maestro: Volo, mundare! –Lo voglio, sii puro!

143. Per difendere la propria purezza San Francesco d'Assisi si rotolт nella neve, San Benedetto si gettт in un roveto, San Bernardo si tuffт in uno stagno ghiacciato… –Tu, che hai fatto?

144. La purezza limpidissima di tutta la vita rende Giovanni forte davanti alla Croce. –Gli altri apostoli fuggono dal Golgota: lui, con la Madre di Cristo, rimane.
–Non dimenticare che la purezza irrobustisce, virilizza il carattere.

145. Fronte di Madrid. Una ventina di ufficiali, in nobile e allegro cameratismo. Si sente cantare una canzone, poi un'altra e altre ancora.
Quel tenentino dai baffi bruni ascoltт solo la prima:
Corazones partidos
yo no los quiero:
y si le doy el mio,
lo doy entero.
«Quanta resistenza per dare il mio cuore intero!». –E l'orazione sgorgт, come un fiume ampio e tranquillo.

 «    Cuore    » 

146. Mi dai l'impressione di portare il cuore in mano, come per offrire una merce: chi lo vuole? –Se non piace a nessuna creatura, verrai a darlo a Dio.
Credi che i santi abbiano fatto cosм?

147. Le creature per te? –Le creature per Iddio: semmai, per te ma per Iddio.

148. Perchй chinarti a bere alle pozzanghere delle consolazioni mondane, se puoi saziare la tua sete nelle acque che saltano fino alla vita eterna?

149. Distаccati dalle creature sino a restarne nudo. Perchй il demonio –dice il Papa San Gregorio– non ha niente di proprio in questo mondo e viene nudo alla contesa. Se vai vestito a lottare contro di lui, presto cadrai a terra: perchй avrа dove afferrarti.

150. И come se il tuo Angelo ti dicesse: Hai il cuore pieno di tanti affetti umani!… –E poi: И questo che vuoi far custodire al tuo Custode?

151. Distacco. –Quanto costa!… Oh, non aver altro legame che tre chiodi, nй altra sensazione nella mia carne che la Croce!

152. Non avverti che ti giungeranno maggior pace e unione quando avrai corrisposto a quella grazia straordinaria che esige il tuo completo distacco?
–Lotta per Lui, per fargli piacere: ma fortifica la tua speranza.

153. Coraggio, generosamente e come un bambino, digli: Che cosa vorrai mai darmi, se esigi «questo» da me?

154. Hai paura di diventare freddo e sostenuto con tutti. Tanto vuoi distaccarti!
–Allontana questa preoccupazione: se sarai di Cristo –tutto di Cristo!– avrai per tutti fuoco, luce e calore: di Cristo.

155. Gesщ non si accontenta di «compartecipare»: vuole tutto.

156. Non vuoi sottometterti alla Volontа di Dio… e ti adatti, invece, alla volontа di qualunque creaturella.

157. Non prendere lucciole per lanterne: se Dio stesso ti si dona, perchй tanto attaccamento alle creature?

158. Adesso sono lacrime. –Fa male, eh? –Naturalmente! Proprio per questo ti hanno colpito lм.

159. Il tuo cuore vacilla e cerchi un sostegno sulla terra. –Bene; perт sta' attento che l'appoggio preso per non cadere non diventi un peso morto che ti trascini, una catena che ti renda schiavo.

160. Dimmi un po': quella… и un'amicizia o una catena?

161. Fai sperpero di tenerezza. –E io ti dico: caritа con il tuo prossimo, sм: sempre. –Perт –ascoltami bene, anima d'apostolo– и di Cristo, e solo per Lui, quell'altro sentimento che il Signore stesso ti ha messo nel petto. –E poi…, non и forse vero che nel togliere qualche catenaccio dal tuo cuore –di sette catenacci hai bisogno– la nuvoletta del dubbio и emersa piщ d'una volta sul tuo orizzonte soprannaturale…, e, preoccupato, nonostante la purezza d'intenzione, ti sei chiesto: non sarт andato troppo lontano nelle mie manifestazioni esteriori d'affetto?

162. Il cuore, da parte. Prima il dovere. –Perт, nel compiere il dovere, mettici anche il cuore: che и soavitа.

163. Se il tuo occhio destro ti scandalizza… strappalo e gettalo lontano! –Povero cuore: и proprio lui a scandalizzarti!
Stringilo, premilo forte tra le tue mani: non dargli consolazioni. –E, quando ne chieda, digli adagio, come in confidenza, pieno di nobile compassione: «Cuore, cuore in Croce, cuore in Croce!».

164. Come va questo cuore? –Non t'inquietare: anche i santi –che erano esseri ben costituiti e normali, come te e come me– sentivano queste «naturali» inclinazioni. E se non le avessero sentite, la loro reazione «soprannaturale» di custodire il cuore –anima e corpo– per Iddio, invece di dedicarlo a una creatura, avrebbe avuto poco merito.
Perciт, visto il cammino, credo che la fragilitа del cuore non debba essere un ostacolo per un'anima decisa e «bene innamorata».

165. Tu… che per un amoruccio della terra ti sei assoggettato a tante bassezze, credi sul serio di amare Cristo senza sopportare –per Lui!– quell'umiliazione?

166. Mi scrivi: «Padre, ho… mal di denti nel cuore». –Non la prendo per ischerzo, perchй capisco che hai bisogno di un buon dentista che faccia qualche estrazione.
Se tu lasciassi fare!…

167. «Ah, se avessi troncato all'inizio!», mi hai detto. –Voglia il cielo che tu non debba piщ ripetere questa esclamazione tardiva.

168. «Mi ha fatto sorridere sentirla parlare del conto che le chiederа nostro Signore. No, per loro non sarа Giudice –nel senso severo della parola– ma semplicemente Gesщ». –Questa frase, scritta da un Vescovo santo, che ha consolato piщ di un cuore afflitto, ben puт consolare il tuo.

169. Il dolore ti abbatte perchй lo ricevi con viltа. –Ricevilo con animo coraggioso, con spirito cristiano: e lo stimerai un tesoro.

170. Com'и chiaro il cammino!… Come sono evidenti gli ostacoli!… Che buone armi per superarli!… –Eppure, quante deviazioni e quanti inciampi! Non и vero?
–И il filo sottile –catena, catena di ferro temprato–, che tu e io conosciamo, e che non vuoi rompere, la causa che ti allontana dal cammino e ti fa inciampare e perfino cadere.
–Che aspetti a tagliarlo… e avanzare?

171. L'Amore… ben vale un amore!

 «    Mortificazione    » 

172. Se non ti mortifichi non sarai mai anima d'orazione.

173. Quella parola ben trovata, la battuta che non uscм dalla tua bocca; il sorriso amabile per colui che ti annoia; quel silenzio davanti a un'accusa ingiusta; la benevola conversazione con i seccatori e gli importuni; quel non dare importanza, quotidianamente, ai mille particolari fastidiosi e impertinenti delle persone che vivono con te… Tutto questo, con perseveranza, и davvero solida mortificazione interiore.

174. Non dire: quella persona mi secca. –Pensa: quella persona mi santifica.

175. Nessun ideale si fa realtа senza sacrificio. Rinnega te stesso. –И cosм bello essere vittima!

176. Quante volte ti proponi di servire Dio in qualche cosa… e ti devi rassegnare –tanto sei misero!– a offrirgli la stizza, il rammarico di non aver saputo compiere quel proposito cosм facile!

177. Non perdere l'occasione di sottomettere il tuo personale giudizio. –Costa…, ma come и gradito agli occhi di Dio!

178. Quando vedi una povera Croce di legno, sola, senza importanza e senza valore… e senza Crocifisso, non dimenticare che quella Croce и la tua Croce: quella d'ogni giorno, quella nascosta, senza splendore e senza consolazione…, che sta aspettando il Crocifisso che le manca: e quel Crocifisso devi essere tu.

179. Cerca mortificazioni che non mortifichino gli altri.

180. Dove non c'и mortificazione, non c'и virtщ.

181. Mortificazione interiore. –Non credo alla tua mortificazione interiore se vedo che disprezzi, che non pratichi, la mortificazione dei sensi.

182. Beviamo fino all'ultima goccia il calice del dolore durante la povera vita presente. –Che importa soffrire dieci anni, venti, cinquanta…, se poi viene il cielo per sempre, per sempre…, per sempre?
–E, soprattutto –meglio ancora della ragione accennata, propter retributionem– che importa soffrire se si soffre per consolare, per far piacere a Dio nostro Signore, con spirito di riparazione, uniti a Lui nella sua Croce, in una parola: se si soffre per Amore?…

183. Gli occhi! Attraverso di essi entrano nell'anima molte iniquitа. –Quante esperienze «alla David»!… Se custodite la vista avrete assicurato la custodia del cuore.

184. Che motivo hai di guardare, se il «tuo mondo» lo porti dentro di te?

185. Il mondo ammira soltanto il sacrificio che dа spettacolo, perchй ignora il valore del sacrificio nascosto e silenzioso.

186. Bisogna darsi totalmente, bisogna rinunciare a sй stessi totalmente: и necessario che il sacrificio divenga olocausto.

187. Paradosso: per Vivere bisogna morire.

188. Bada che il cuore и traditore. –Tienilo chiuso con sette catenacci.

189. Tutto ciт che non ti conduce a Dio и un intralcio. Sradicalo e gettalo lontano.

190. A un'anima che aveva un superiore iracondo e grossolano il Signore faceva dire: Ti ringrazio, Dio mio, per questo tesoro veramente divino, perchй quando mai ne troverт un altro che a ogni gentilezza mi risponda con un paio di calci?

191. Vinciti ogni giorno, fin dal primo momento, alzandoti puntualmente, a ora fissa, senza concedere nemmeno un minuto alla pigrizia.
Se, con l'aiuto di Dio, ti vinci, ti sarai molto avvantaggiato per il resto della giornata.
И cosм deprimente sentirsi vinto alla prima scaramuccia!

192. Finisci sempre per essere vinto. –Proponiti, ogni volta, la salvezza di un'anima determinata, o la sua santificazione, o la sua vocazione all'apostolato… –Cosм sono sicuro della tua vittoria.

193. Non essere cosм fiacco, molle. –И ormai ora di respingere quella strana compassione che senti di te stesso.

194. Ora ti dirт quali sono i tesori dell'uomo sulla terra, affinchй non li trascuri: fame, sete, caldo, freddo, dolore, disonore, povertа, solitudine, tradimento, calunnia, carcere…

195. Ha detto giusto chi disse che l'anima e il corpo sono due nemici che non si possono separare, e due amici che non si possono vedere.

196. Al corpo bisogna dare un po' meno del giusto. Altrimenti tradisce.

197. Se sono stati testimoni delle tue debolezze e delle tue miserie, che importa che lo siano della tua penitenza?

198. Ecco i frutti saporiti dell'anima mortificata: comprensione e transigenza per le miserie altrui; intransigenza per le proprie.

199. Se il chicco di grano non muore, resta infecondo. Non vuoi essere chicco di grano, morire per mezzo della mortificazione e dare spighe ricolme? –Che Gesщ benedica la tua messe!

200. Non ti vinci, non sei mortificato, perchй sei superbo. –Conduci una vita penitente? Non dimenticare che la superbia и compatibile con la penitenza… –Altri motivi: il tuo dispiacere, dopo la caduta, dopo le tue mancanze di generositа, и dolore o и stizza di vederti cosм piccolo e senza forze? –Quanto sei lontano da Gesщ se non sei umile…, anche se le tue discipline fioriscono ogni giorno nuove rose!

201. Che sapore di fiele e di aceto, e di cenere e di aloe! Che palato arido, amaro e screpolato! –Questa impressione fisica non и nulla in paragone agli altri malesseri della tua anima.
–Il fatto и che «ti chiedono di piщ» e non sai darlo. –Umмliati: perdurerebbe questa amara impressione di disgusto, nella tua carne e nel tuo spirito, se facessi tutto quello che puoi?

202. Vuoi importi volontariamente un castigo per la tua fiacchezza e per la tua mancanza di generositа? –Bene: sia perт una penitenza discreta, come imposta a un nemico che allo stesso tempo и nostro fratello.

203. Per noi, poveri uomini, la gioia, anche se ha un motivo soprannaturale, lascia sempre un sapore d'amarezza. –Che cosa credevi? –Quaggiщ il dolore и il sale della nostra vita.

204. Quanti di coloro che si lascerebbero inchiodare a una croce davanti allo sguardo attonito di migliaia di spettatori non sanno soffrire cristianamente le punzecchiature di ogni giorno! Pensa, allora, che cosa и piщ eroico.

205. Leggevamo –tu e io– la vita eroicamente «ordinaria» di quell'uomo di Dio. –E lo vedemmo lottare, per mesi e anni (che «contabilitа» quella del suo esame particolare!), all'ora della colazione: oggi vinceva, domani era vinto… Annotava: «Non ho preso burro…, ho preso burro!».
Magari vivessimo anche noi –tu e io– la nostra… «tragedia» del burro!

206. Il minuto eroico. –И l'ora, esatta, di alzarti. Senza vacillare: un pensiero soprannaturale, e… su! –Il minuto eroico: ecco una mortificazione che fortifica la tua volontа e non indebolisce la tua natura.

207. Sii grato, come di un favore specialissimo, per quel santo aborrimento che senti di te stesso.

 «    Penitenza    » 

208. Benedetto sia il dolore. –Amato sia il dolore. Santificato sia il dolore… Glorificato sia il dolore!

209. L'Apostolo ci dа tutto un programma per frequentare con profitto la scuola del dolore: spe gaudentes lieti nella speranza; in tribulatione patientes pazienti nella tribolazione; orationi instantes costanti nella preghiera.

210. Espiazione: ecco il sentiero che conduce alla Vita.

211. Sotterra con la penitenza, nella profonda fossa scavata dalla tua umiltа, le tue negligenze, le tue offese e i tuoi peccati. –Cosм il contadino sotterra, ai piedi dell'albero che li ha prodotti, i frutti marci, i ramoscelli secchi e le foglie caduche. –E ciт che era sterile, o, meglio, ciт che era dannoso, contribuisce efficacemente a una nuova feconditа. Impara a trarre slancio dalle cadute: dalla morte, vita.

212. Quel Cristo che tu vedi non и Gesщ. –Sarа, semmai, la triste immagine che i tuoi occhi torbidi possono formare… –Purмficati. Rischiara il tuo sguardo con l'umiltа e la penitenza. Poi… non ti mancheranno le luci chiare dell'Amore. E avrai una visione perfetta. L'immagine sarа realmente la sua: Lui!

213. Gesщ soffre per compiere la Volontа del Padre… E tu, che pure vuoi compiere la Santissima Volontа di Dio, seguendo i passi del Maestro, potrai lamentarti se trovi per compagna di viaggio la sofferenza?

214. Di' al tuo corpo: preferisco avere uno schiavo che esserlo io di te.

215. Quanta paura ha la gente dell'espiazione! Se ciт che fanno per ben comparire nel mondo lo facessero, rettificando l'intenzione, per Iddio… come sarebbero santi certuni e certune!

216. Piangi? –Non vergognartene. Piangi: sм, anche gli uomini piangono, come te, nella solitudine e davanti a Dio. Di notte, dice il re David, irrorerт di lacrime il mio letto.
Con queste lacrime, ardenti e virili, puoi purificare il tuo passato e soprannaturalizzare la tua vita attuale.

217. Ti voglio felice sulla terra. –Non lo sarai se non perdi quella tua paura del dolore. Perchй, mentre «camminiamo», la felicitа consiste proprio nel dolore.

218. Com'и bello perdere la vita per la Vita!

219. Se sai che quei dolori –fisici o morali– sono purificazione e merito, benedicili.

220. Non ti lascia l'amaro in bocca l'augurio di benessere fisiologico –«Dio le dia salute, fratello»– con il quale certi mendicanti ringraziano d'una elemosina o la chiedono?

221. Se siamo generosi nell'espiazione volontaria, Gesщ ci colmerа di grazia per amare le espiazioni che Egli ci manderа.

222. Fa' che la tua volontа esiga dai sensi, mediante l'espiazione, ciт che le altre facoltа le negano nell'orazione.

223. Che poco vale la penitenza senza la mortificazione continua!

224. Hai paura della penitenza?… Della penitenza, che ti aiuterа a raggiungere la Vita eterna. –Invece, per conservare questa povera vita presente, non vedi come gli uomini si sottopongono alle mille torture d'una cruenta operazione chirurgica?

225. Il tuo maggior nemico sei tu stesso.

226. Tratta il tuo corpo con caritа, ma con caritа non maggiore di quella che si usa verso un nemico traditore.

227. Se sai che il tuo corpo и tuo nemico, e nemico della gloria di Dio, poichй lo и della tua santificazione, per quale motivo lo tratti con tante blandizie?

228. «Vi auguriamo una buona serata» –ci dissero, come d'abitudine–, e un'anima tutta di Dio commentт: che brevissimi auguri!

229. Con te, Gesщ, com'и piacevole il dolore e com'и luminosa l'oscuritа.

230. Soffri! –Ebbene, ascolta: «Lui» non ha il Cuore piщ piccolo del nostro. –Soffri? И bene che sia cosм.

231. Il digiuno rigoroso и una penitenza assai gradita a Dio. –Ma, per un motivo o per l'altro, abbiamo fatto molte concessioni. Non и male –al contrario– che tu, con l'approvazione del tuo Direttore, lo pratichi di frequente.

232. Motivi per la penitenza? Espiazione, riparazione, supplica, ringraziamento: mezzi per andare avanti…: per te, per me, per gli altri, per la tua famiglia, per il tuo paese, per la Chiesa… E mille altri motivi.

233. Non fare piщ penitenza di quella che ti consente il tuo Direttore.

234. Come nobilitiamo il dolore nel dargli il posto che gli spetta (espiazione) nell'economia dello spirito!

 «    Esame    » 

235. Esame. –Lavoro quotidiano. –Contabilitа che chi dirige un'impresa non tralascia mai.
E vi и impresa che valga piщ di quella della vita eterna?

236. Al momento dell'esame sta' in guardia contro il demonio muto.

237. Esаminati: lentamente, con coraggio. –Non и vero che il tuo malumore e la tua tristezza senza motivi –apparentemente, senza motivi– derivano dalla tua mancanza di decisione nel rompere i lacci sottili, ma «concreti», che ti ha teso –accortamente, con palliativi– la tua concupiscenza?

238. L'esame generale и difesa. –L'esame particolare, attacco. –Il primo и l'armatura. Il secondo, spada toledana.

239. Uno sguardo al passato. E… lamentarti? No: и sterile. –Imparare: questo и fecondo.

240. Chiedi luce. –Insisti: fino a scoprire la radice e applicarvi quell'arma di battaglia che и l'esame particolare.

241. Per mezzo dell'esame particolare devi andare diritto ad acquistare una virtщ determinata o a sradicare il tuo difetto dominante.

242. «Quanto devo a Dio per il fatto d'essere cristiano: la mia mancanza di corrispondenza, di fronte a questo debito, mi ha fatto piangere di dolore: di dolore d'Amore. Mea culpa!». –И bene che tu cominci a riconoscere i tuoi debiti: ma non dimenticare come si pagano: con lacrime… e con opere.

243. Qui fidelis est in minimo et in maiori fidelis est –chi и fedele nel poco lo sarа anche nel molto. –Sono parole di San Luca che ti indicano –esаminati– la radice dei tuoi deviamenti.

244. Reagisci. –Ascolta ciт che ti dice lo Spirito Santo: Si inimicus meus maledixisset mihi, sustinuissem utique –se il nemico mi offende, non и strano, ed и piщ tollerabile. Ma tu… tu vero homo unanimis, dux meus et notus meus, qui simul mecum dulces capiebas cibos! –tu, mio amico, mio apostolo, che siedi alla mia tavola e mangi con me dolci vivande!

245. Nei giorni di ritiro il tuo esame deve essere piщ profondo e piщ esteso di quello abituale di ogni sera. –Altrimenti, perdi una grande occasione per rettificare.

246. Concludi sempre il tuo esame con un atto d'Amore –dolore d'Amore–: per te, per tutti i peccati degli uomini… –E considera la paterna premura di Dio che ha rimosso gli ostacoli perchй non inciampassi.

 «    Propositi    » 

247. Concreta. –Non siano i tuoi propositi come quei fuochi di bengala che brillano un istante per lasciare poi, come realtа amara, un tizzone nero e inutile che si getta via con disprezzo.

248. Sei cosм giovane! –Mi sembri una nave che incomincia a navigare. –Quella che per ora и una leggera deviazione, se non la correggi, ti impedirа di arrivare in porto.

249. Fa' pochi propositi. –Fa' propositi concreti. E cтmpili con l'aiuto di Dio.

250. Mi hai detto, e ti ho ascoltato in silenzio: «Sм, voglio essere santo». Anche se questa affermazione, cosм vaga, cosм generica, di solito mi sembra una sciocchezza.

251. Domani! Qualche volta и prudenza; molte volte и l'avverbio dei vinti.

252. Fa' questo proposito determinato e fermo: ricordati, quando ti lodino e ti onorino, di ciт che ti dа vergogna e rossore.
Questo и tuo; la lode e la gloria, di Dio.

253. Comportati bene «adesso», senza ricordarti di «ieri» che и giа passato, e senza preoccuparti di «domani», che non sai se per te arriverа.

254. Adesso! Ritorna alla tua nobile vita adesso. –Non lasciarti ingannare: «adesso» non и troppo presto… nй troppo tardi.

255. Vuoi che ti dica tutto ciт che penso del «tuo cammino»? –Ebbene, guarda: se corrispondi alla chiamata, lavorerai per Cristo quant'altri mai: se diventi uomo d'orazione, saprai corrispondere come prima ti dicevo, e cercherai, con sete di sacrificio, i lavori piщ duri…
E sarai felice quaggiщ e felicissimo poi, nella Vita.

256. Quella piaga fa male. –Perт и in via di guarigione: sii conseguente nei tuoi propositi. E presto il dolore sarа gioiosa pace.

257. Stai lм come un sacco di sabbia. –Da parte tua, non fai nulla. E cosм non и strano che cominci a sentire i sintomi della tiepidezza. –Reagisci.

 «    Scrupoli    » 

258. Respingi quegli scrupoli che ti tolgono la pace. Non и da Dio ciт che ruba la pace dell'anima.
Quando Dio ti visiterа, comprenderai la veritа di quei saluti: Vi do la pace…, vi lascio la pace…, la pace sia con voi…; e ciт, in mezzo alla tribolazione.

259. Ancora scrupoli! –Parla con semplicitа e chiarezza al tuo Direttore.
Obbedisci… e non rimpiccolire il Cuore amorosissimo del Signore.

260. Tristezza, abbattimento. Non mi sorprende: и la nuvola di polvere sollevata dalla tua caduta. Ma ora basta! Il vento della grazia non ha forse portato lontano quella nuvola?
E poi la tua tristezza –se non la respingi– ben potrebbe essere l'involucro della tua superbia. –Ti credevi forse perfetto e impeccabile?

261. Ti proibisco di pensarci ancora. –Invece, benedici Dio, che ha ridato vita alla tua anima.

262. Non pensare piщ alla tua caduta. –Quel pensiero, oltre a essere un macigno che ti copre e ti opprime, sarа facilmente occasione di prossime tentazioni. –Cristo ti ha perdonato: dimentica l'uomo vecchio.

263. Non ti scoraggiare. –Ti ho visto lottare…: la tua sconfitta di oggi и allenamento per la vittoria definitiva.

264. Ti sei comportato bene…, malgrado sia caduto cosм in basso. –Ti sei comportato bene, perchй ti sei umiliato, perchй hai rettificato, perchй ti sei riempito di speranza, e la speranza ti ha condotto nuovamente all'Amore. –Non fare quella faccia intontita: ti sei comportato bene! –Ti sei alzato da terra: Surge –и risuonata di nuovo la voce poderosa– et ambula!. Adesso, al lavoro!

 «    Presenza di Dio    » 

265. I figli… Come cercano di comportarsi degnamente quando stanno dinanzi ai loro genitori!
E i figli di Re, davanti al Re loro padre, come cercano di curare la dignitа regale!
E tu… non sai che stai sempre alla presenza del gran Re, di tuo Padre-Dio?

266. Non prendere una decisione senza soffermarti a considerare la questione davanti a Dio.

267. Bisogna convincersi che Dio ci sta vicino continuamente. Viviamo come se il Signore fosse lassщ, lontano, dove brillano le stelle, e non pensiamo che и sempre anche al nostro fianco.
E lo и come un Padre amoroso –vuol bene a ciascuno di noi piщ di quanto tutte le madri del mondo possano voler bene ai loro figli– per aiutare, ispirare, benedire… e perdonare.
Quante volte abbiamo fatto distendere il volto accigliato dei nostri genitori dicendo loro dopo una birichinata: non lo farт piщ! –Forse quel giorno stesso siamo caduti di nuovo… –E nostro padre, con finta durezza nella voce, la faccia seria, ci sgrida… ma nello stesso tempo il suo cuore, che conosce la nostra debolezza, si intenerisce nel pensare: povero ragazzo, come si sforza di comportarsi bene!
Bisogna che ci imbeviamo, che ci saturiamo dell'idea che и Padre, e veramente Padre nostro, il Signore che sta vicino a noi e nei cieli.

268. Abмtuati a innalzare il cuore a Dio, in rendimento di grazie, molte volte al giorno. –Perchй ti dа questo e quest'altro. –Perchй ti hanno disprezzato. –Perchй non hai ciт di cui hai bisogno o perchй lo hai.
Perchй ha fatto cosм bella sua Madre, che и anche Madre tua. –Perchй ha creato il sole e la luna e quell'animale e quella pianta. –Perchй ha fatto eloquente quell'uomo, e te impacciato nel parlare…
Ringrazialo di tutto, perchй tutto и buono.

269. Non essere cosм cieco o cosм sbadato da tralasciare di metterti dentro a ogni Tabernacolo quando scorgi i muri o le torri delle case del Signore. –Egli ti aspetta.
Non essere cosм cieco o cosм sbadato da tralasciare di recitare a Maria Immacolata almeno una giaculatoria, quando passi vicino ai luoghi dove sai che si offende Cristo.

270. Non ti rallegri se scopri, nel tuo percorso abituale per le vie della cittа, un altro Tabernacolo?

271. Diceva un'anima d'orazione: nelle intenzioni, Gesщ sia il nostro fine; negli affetti, il nostro Amore; nella parola, il nostro argomento; nelle azioni, il nostro modello.

272. Adopera quei santi «accorgimenti umani» che ti ho consigliato per non perdere la presenza di Dio: giaculatorie, atti d'Amore e di riparazione, comunioni spirituali, «sguardi» all'immagine della Madonna…

273. Solo! –No, non sei solo. Ti facciamo molta compagnia da lontano. –Inoltre…, presente nella tua anima in grazia, lo Spirito Santo –Dio con te– dа tono soprannaturale a tutti i tuoi pensieri, i tuoi desideri e le tue opere.

274. «Padre –mi diceva quel ragazzone (che ne sarа stato di lui?), bravo studente della Central– pensavo a quello che lei mi ha detto… che sono figlio di Dio! E per la strada mi sono sorpreso impettito al di fuori e superbo al di dentro… figlio di Dio!».
Gli consigliai, con coscienza sicura, di fomentare la «superbia».

275. Non dubito della tua rettitudine. –So che agisci alla presenza di Dio. Perт, c'и un perт: le tue azioni sono viste o possono essere viste da uomini che giudicano umanamente… E bisogna dar loro buon esempio.

276. Se ti abitui, almeno una volta alla settimana, a cercare l'unione con Maria per andare a Gesщ, vedrai che avrai piщ presenza di Dio.

277. Mi domandi: perchй quella Croce di legno? –E trascrivo da una lettera: «Sollevando l'occhio dal microscopio, lo sguardo incontra la Croce nera e vuota. Questa Croce senza Crocifisso и un simbolo. Ha un significato che gli altri non vedranno. E chi, stanco, era sul punto di abbandonare il lavoro, torna ad avvicinare gli occhi all'oculare e continua a lavorare: perchй la Croce solitaria sta chiedendo spalle che se la carichino».

278. Abbi presenza di Dio e avrai vita soprannaturale.

 «    Vita soprannaturale    » 

279. La gente ha una visione piatta, attaccata alla terra, a due dimensioni. –Quando vivrai la vita soprannaturale otterrai da Dio la terza dimensione: l'altezza e, con essa, il rilievo, il peso e il volume.

280. Se perdi il senso soprannaturale della tua vita, la tua caritа sarа filantropia; la tua purezza, decenza; la tua mortificazione, idiozia; la tua disciplina, frusta, e tutte le tue opere, sterili.

281. Il silenzio и come il portinaio della vita interiore.

282. Paradosso: и piщ accessibile essere santo che sapiente, ma и piщ facile essere sapiente che santo.

283. Distrarti. –Hai bisogno di distrarti!…, spalancando gli occhi perchй entrino bene le immagini delle cose, o chiudendoli quasi, per esigenze della tua miopia…
Chiudili del tutto! Abbi vita interiore e vedrai, con colore e rilievo insospettati, le meraviglie di un mondo migliore, di un mondo nuovo: e vivrai l'intimitа con Dio…, conoscerai la tua miseria…, e ti deificherai… con una deificazione che, nell'avvicinarti a tuo Padre, ti renderа piщ fratello dei tuoi fratelli, gli uomini.

284. Aspirazione: che io sia buono, e tutti gli altri migliori di me.

285. La conversione и cosa di un istante. –La santificazione и lavoro di tutta la vita.

286. Non c'и nulla di meglio al mondo che stare in grazia di Dio.

287. Purezza d'intenzione. –L'avrai sempre se, sempre e in tutto, cercherai soltanto di piacere a Dio.

288. Mettiti nelle piaghe di Cristo Crocifisso. –Lм apprenderai a custodire i tuoi sensi, avrai vita interiore, e offrirai continuamente al Padre i dolori del Signore e quelli di Maria, per pagare i tuoi debiti e tutti i debiti degli uomini.

289. La tua santa impazienza di servirlo non dispiace a Dio. –Ma sarа sterile se non и accompagnata da un effettivo miglioramento della tua condotta quotidiana.

290. Rettificare. –Ogni giorno un po'. –Questo и il tuo lavoro costante, se davvero vuoi farti santo.

291. Hai l'obbligo di santificarti. –Anche tu. Chi pensa che la santitа sia un impegno esclusivo di sacerdoti e di religiosi?
A tutti, senza eccezione, il Signore ha detto: «Siate perfetti, com'и perfetto il Padre mio che и nei cieli».

292. La tua vita interiore dev'essere proprio questo: cominciare… e ricominciare.

293. Nella vita interiore, hai considerato con calma la bellezza del «servire» con volontarietа attuale?

294. Non si vedevano le piante coperte dalla neve. –E il contadino, padrone del campo, commentт contento: «Adesso crescono al di dentro».
–Pensai a te: alla tua forzata inattivitа.
–Dimmi: anche tu cresci «al di dentro»?

295. Se non sei padrone di te stesso, per quanto tu possa essere potente il tuo potere mi fa pena e mi fa ridere.

296. И duro leggere nei Santi Vangeli la domanda di Pilato: «Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesщ chiamato il Cristo?». –E ancora piщ penoso и sentire la risposta: «Barabba!».
E ben piщ terribile и rendermi conto che –tante volte!– nell'allontanarmi dal cammino, anch'io ho detto: «Barabba!», e ho aggiunto: «Cristo?… Crucifige eum! Crocifiggilo!».

297. Tutte queste cose, che al momento ti preoccupano, importano piщ o meno. –La cosa che importa assolutamente и che tu sia felice, che ti salvi.

298. Luci nuove! –Come sei contento perchй il Signore ti ha fatto scoprire un'altra America!
–Approfitta di questi istanti: и l'ora di prorompere in un inno di ringraziamento; ed и anche l'ora di spolverare gli angolini della tua anima, di liberarti di qualche abitudine, di agire piщ soprannaturalmente, di evitare un possibile scandalo al prossimo…
–In una parola: che la tua gratitudine si manifesti in un proposito concreto.

299. Cristo и morto per te. –Tu… che devi fare per Cristo?

300. La tua esperienza personale –quel disagio, quell'inquietudine, quell'amarezza– ti fa vivere la veritа delle parole di Gesщ: nessuno puт servire due padroni!

 «    Ancora vita interiore    » 

301. Un segreto. –Un segreto a gran voce: queste crisi mondiali sono crisi di santi.
–Dio vuole un pugno di uomini «suoi» in ogni attivitа umana. –Poi… pax Christi in regno Christi –la pace di Cristo nel regno di Cristo.

302. Il tuo Crocifisso. –Giа come cristiano dovresti portare sempre con te il tuo Crocifisso. E metterlo sul tuo tavolo di lavoro. E baciarlo prima di addormentarti e al risveglio: e se il tuo povero corpo si ribella contro l'anima, bacialo anche allora.

303. Devi perdere la paura di chiamare il Signore col suo nome –Gesщ– e di dirgli che lo ami.

304. Cerca di ottenere ogni giorno qualche minuto di quella benedetta solitudine che и tanto necessaria per mantenere in moto la vita interiore.

305. Mi hai scritto: «La semplicitа и come il sale della perfezione. Ed и quello che mi manca. Voglio ottenerla, con l'aiuto di Lui e con il suo».
–Nй il Suo nй il mio ti mancheranno. –Adopera i mezzi.

306. Che la vita dell'uomo sulla terra и milizia, lo ha detto Giobbe molti secoli fa.
–Perт ci sono dei poltroni che non l'hanno capito.

307. Quel modo soprannaturale di procedere и una vera tattica militare. –Sostieni la guerra –le lotte quotidiane della tua vita interiore– su posizioni che scegli lontane dai muri maestri della tua fortezza.
E il nemico sferra l'attacco proprio lм: alla tua piccola mortificazione, alla tua orazione abituale, al tuo lavoro ordinato, al tuo piano di vita: ed и difficile che riesca ad avvicinarsi fino ai torrioni del tuo castello, poco resistenti all'assalto. –E, se ci riesce, vi arriva senza efficacia.

308. Mi scrivi e trascrivo: «La mia gioia e la mia pace. Mai potrт avere vera allegria senza la pace. E che cosa и la pace? И qualcosa in stretta relazione con la guerra. La pace и conseguenza della vittoria. La pace esige da me una continua lotta. Senza lotta non potrт avere pace».

309. Guarda che viscere di misericordia ha la giustizia di Dio! –Nei giudizi umani si castiga colui che confessa la propria colpa: nel giudizio divino, lo si perdona.
Sia benedetto il santo Sacramento della Penitenza!

310. Induimini Dominum Iesum Christum –rivestitevi del Signore Nostro Gesщ Cristo, diceva San Paolo ai Romani. –И nel Sacramento della Penitenza che tu e io ci rivestiamo di Gesщ Cristo e dei suoi meriti.

311. La guerra! –La guerra –mi dici– ha una finalitа soprannaturale sconosciuta al mondo: la guerra и stata per noi…
–La guerra и il massimo ostacolo al cammino facile. Ma, alla fine, dovremo amarla, come il religioso deve amare le sue discipline.

312. Potenza del tuo nome, Signore! –Incominciai la lettera, come mio solito: «Gesщ mi ti protegga».
–E mi scrivono: Il «Gesщ mi ti protegga» della sua lettera mi и giа servito per liberarmi da un bel guaio. Che Egli protegga anche tutti voi.

313. «Giacchй il Signore mi aiuta con la sua consueta generositа –mi dicesti–, cercherт di corrispondere con un affinamento dei miei modi». E io non ebbi nulla da aggiungere.

314. Ti dicevo nella mia lettera: «Mi appoggio a te; vedi tu che cosa possiamo fare…!». –Che potevamo fare, se non appoggiarci all'Altro?

315. Missionario. –Sogni d'essere missionario. Hai vibrazione alla Francesco Saverio: e vuoi conquistare un impero per Cristo. Giappone, Cina, India, Russia…, i popoli freddi dell'Europa del nord, o l'America, o l'Africa, o l'Australia?
–Alimenta questi incendi nel tuo cuore, questa fame di anime. Ma non dimenticare che sarai piщ missionario «obbedendo». Geograficamente lontano da quei campi d'apostolato, lavori «qui» e «lм»: non senti –come Saverio!– il braccio stanco per aver amministrato a tanti il battesimo?

316. Mi dici di sм, che ami. –Bene: ma ami come un avaro ama il suo oro, come una madre ama suo figlio, come un ambizioso ama gli onori o un povero sensuale il suo piacere?
–No? –Allora non ami.

317. Quanti affanni riservano gli uomini ai loro affari terreni! Sogni di gloria, ambizione di ricchezze, preoccupazioni di sensualitа. –Uomini e donne, ricchi e poveri, vecchi e uomini maturi e giovani e perfino bambini: tutti uguali.
–Quando tu e io ci affanneremo allo stesso modo negli affari della nostra anima, avremo una fede viva e operante: e non vi sarа ostacolo che non vinciamo nelle nostre imprese d'apostolato.

318. A te, che sei sportivo, che buon argomento propone l'Apostolo! Nescitis quod ii, qui in stadio currunt, omnes quidem currunt, sed unus accipit bravium? Sic currite ut comprehendatis Non sapete che quelli che corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo vince il premio? Correte in modo da guadagnarvelo.

319. Raccogliti. –Cerca Dio in te e ascoltalo.

320. Alimenta quei pensieri nobili, quei santi desideri incipienti… –Una scintilla puт suscitare un grande incendio.

321. Anima d'apostolo: quell'intimitа di Gesщ con te –tu cosм vicino a Lui, tanti anni!– non ti dice niente?

322. И vero, io chiamo sempre Betania il nostro Tabernacolo… –Fatti amico degli amici del Maestro: Lazzaro, Marta, Maria. –E allora non mi domanderai piщ perchй chiamo Betania il nostro Tabernacolo.

323. Tu sai che esistono «consigli evangelici». Seguirli и una finezza d'Amore. –Dicono che и cammino di pochi. –A volte, penso che potrebbe essere cammino di molti.

324. «Quia hic homo coepit aedificare, et non potuit consummare!» –cominciт a edificare e non potй finire!
Triste commento che, se non lo vuoi, non si farа di te: perchй possiedi tutti i mezzi per coronare l'edificio della tua santificazione: la grazia di Dio e la tua volontа.

 «    Tiepidezza    » 

325. Lotta contro quella fiacchezza che ti fa pigro e rilassato nella vita spirituale. –Bada che puт essere il principio della tiepidezza…, e, come dice la Scrittura, i tiepidi Dio li vomiterа.

326. Mi addolora vedere il pericolo della tiepidezza che ti minaccia, quando non ti vedo camminare seriamente verso la perfezione nel tuo stato.
–Di' con me: la tiepidezza, no! Confige timore tuo carnes meas –dammi, Dio mio, un timore filiale che mi faccia reagire!

327. Lo so che eviti i peccati mortali. –Vuoi salvarti! –Ma non ti preoccupa quel continuo cadere deliberatamente nei peccati veniali, benchй ogni volta tu senta la chiamata di Dio a vincerti.
–И la tua tiepidezza a farti avere questa cattiva volontа.

328. Che poco Amore di Dio hai quando cedi senza lottare perchй non и un peccato grave!

329. I peccati veniali fanno un gran danno all'anima. Per questo, capite nobis vulpes parvulas, quae demoliuntur vineas, dice il Signore nel «Cantico dei cantici»: date la caccia alle piccole volpi che distruggono la vigna.

330. Che pena mi fai: non senti ancora dolore per i tuoi peccati veniali! –Perchй, fino a quel momento, non avrai cominciato ad avere una vera vita interiore.

331. Sei tiepido se fai pigramente e di malavoglia le cose che si riferiscono al Signore; se vai cercando con calcolo o con furbizia il modo di diminuire i tuoi doveri; se non pensi che a te stesso e alla tua comoditа; se le tue conversazioni sono oziose e vane; se non aborrisci il peccato veniale; se agisci per motivi umani.

 «    Studio    » 

332. A chi puт essere un sapiente, non perdoniamo di non esserlo.

333. Studio. –Obbedienza: non multa, sed multum.

334. Preghi, ti mortifichi, lavori in mille cose d'apostolato…, ma non studi. –E allora non servi, se non cambi.
Lo studio, la formazione professionale quale che sia, и obbligo grave fra noi.

335. Un'ora di studio, per un apostolo moderno, и un'ora d'orazione.

336. Se devi servire Dio con la tua intelligenza, per te lo studio и un obbligo grave.

337. Frequenti i Sacramenti, fai orazione, sei casto… e non studi… –Non dirmi che sei buono: sei soltanto bonaccione.

338. Una volta, poichй le cognizioni umane –la scienza– erano molto limitate, sembrava davvero possibile che un solo individuo dotto potesse prendere le difese e fare l'apologia della nostra Santa Fede.
Oggi, con l'estensione e l'intensitа della scienza moderna, и necessario che gli apologisti si dividano il lavoro per difendere la Chiesa scientificamente, in tutti i campi.
–Tu… non puoi sottrarti a quest'obbligo.

339. Libri: non comprarne senza chiedere consiglio a persone cristiane, dotte e giudiziose. –Potresti comprare una cosa inutile o nociva.
Quante volte si crede di portare sotto il braccio un libro… e si porta un carico d'immondizie!

340. Studia. –Studia con impegno. –Se devi essere sale e luce, hai bisogno di scienza, di idoneitа.
O credi che per la tua pigrizia e indolenza riceverai la scienza infusa?

341. Sta bene che tu metta tanto impegno nello studio, purchй tu ne metta altrettanto per acquistare la vita interiore.

342. Non dimenticare che prima di insegnare bisogna fare. –Coepit facere et docere, dice di Gesщ Cristo la Sacra Scrittura: cominciт a fare e a insegnare.
–In primo luogo, fare. Perchй tu e io imparassimo.

343. Lavora. –Quando avrai la preoccupazione di un lavoro professionale, la vita della tua anima migliorerа: e sarai piщ virile, perchй abbandonerai quello «spirito di comare» che ti consuma.

344. Educatore: l'innegabile impegno che metti nel conoscere e praticare il metodo migliore per far sм che i tuoi allievi acquistino la scienza terrena, mettilo anche nel conoscere e praticare l'ascetica cristiana, che и l'unico metodo perchй tu e loro diventiate migliori.

345. Cultura, cultura! –Bene: che nessuno ci superi nell'ambirla e nel possederla.
–Perт la cultura и mezzo, e non fine.

346. Studente: fтrmati in una pietа solida e attiva, distinguiti nello studio, senti grandi aneliti di apostolato professionale. –E io ti prometto, col vigore della tua formazione religiosa e scientifica, una rapida e vasta espansione.

347. Ti preoccupi soltanto di edificare la tua cultura. E bisogna edificare la tua anima. –Cosм lavorerai come devi, per Cristo: perchй regni Lui nel mondo sono necessarie persone che, con lo sguardo rivolto al cielo, si dedichino con prestigio a tutte le attivitа umane e, per mezzo di esse, esercitino in silenzio –e con efficacia– un apostolato di carattere professionale.

348. La tua negligenza, la tua trascuratezza, la tua pigrizia sono viltа e comoditа –te lo rammenta di continuo la tua coscienza– ma «non sono il cammino».

349. Rimani tranquillo se hai espresso un'opinione ortodossa, anche se la malizia di chi ti ascolta lo porta a scandalizzarsi. Perchй il suo scandalo и farisaico.

350. Non basta essere dotto, oltre che un buon cristiano. –Se non correggi i modi bruschi del tuo carattere, se rendi incompatibili il tuo zelo e la tua scienza con la buona educazione, non capisco come possa essere santo. –E anche se sei colto –lo sei– te ne dovresti stare legato a una greppia, come un mulo.

351. Quell'aria di sufficienza ti rende molesto e antipatico, ti fa ridicolo e, quel che и peggio, toglie efficacia al tuo lavoro d'apostolo.
Non dimenticare che anche i mediocri possono peccare per eccesso di cultura.

352. La tua stessa inesperienza ti porta alla presunzione, alla vanitа, a tutte quelle cose che credi ti diano importanza.
–Correggiti, per favore. Anche stolto come sei, puoi arrivare a occupare posti direttivi (se n'и visto piщ di un caso), e se non ti persuadi della tua mancanza di talento, ti rifiuterai di ascoltare coloro che hanno il dono di consiglio. –E fa paura pensare al danno che il tuo malgoverno finirа per provocare.

353. Aconfessionalismo. Neutralitа. –Vecchi miti che tentano sempre di ringiovanire.
Ti sei dato la pena di pensare quanto и assurdo smettere di essere cattolici quando si entra nell'Universitа, nell'Associazione professionale, in un'Assemblea di scienziati o in Parlamento, cosм come si lascia il cappello alla porta?

354. Utilizzami bene il tempo. –Non ti dimenticare del fico maledetto. Faceva giа qualcosa: dare foglie. Come te…
–Non dirmi che hai delle scuse. –Non valse al fico –narra l'Evangelista– il fatto che non fosse tempo di fichi quando il Signore andт a cercarne.
–E rimase sterile per sempre.

355. Coloro che si occupano di affari umani dicono che il tempo и oro. –Mi sembra poco: per noi, che ci occupiamo di affari di anime, il tempo и gloria!

356. Non mi spiego come puoi chiamarti cristiano e condurre codesta vita di ozioso inutile. –Dimentichi la vita di lavoro di Cristo?

357. Sembra che tutti i peccati –mi hai detto– stiano aspettando il primo momento di ozio. L'ozio stesso dev'essere giа un peccato!
–Chi si impegna a lavorare per Cristo non deve avere un solo momento libero, perchй il riposo non и non far niente: и distrarsi con delle attivitа che esigono meno sforzo.

358. Stare ozioso и qualcosa di incomprensibile in un uomo con anima d'apostolo.

359. Da' un motivo soprannaturale alla tua ordinaria occupazione professionale, e avrai santificato il lavoro.

 «    Formazione    » 

360. Come ridevi, schiettamente, quando ti consigliai di porre i tuoi verdi anni sotto la protezione di San Raffaele! Perchй ti conduca, come il giovane Tobia, a un matrimonio santo, con una moglie buona, bella e ricca –ti dissi scherzando.
E poi, come sei rimasto pensoso, quando aggiunsi il consiglio di metterti anche sotto il patrocinio dell'apostolo adolescente, Giovanni: se mai il Signore ti chiedesse di piщ.

361. Per te, che ti lamenti interiormente perchй ti trattano con durezza e senti il contrasto di questo rigore con il comportamento dei tuoi famigliari, copio queste frasi della lettera di un ufficiale medico: «Davanti al malato si puт avere l'atteggiamento freddo e calcolatore, ma oggettivo e utile al paziente, del professionista onesto, o quello insulso e piagnucoloso della famiglia. –Che cosa diverrebbe un posto di pronto soccorso, durante un combattimento, quando si riversa la fiumana dei feriti che si accumulano perchй lo smistamento non и sufficientemente rapido, se vicino a ogni barella ci fosse una famiglia? Meglio sarebbe passare al nemico!».

362. Non ho bisogno di miracoli: per me sono piщ che sufficienti quelli della Scrittura. –Invece, ho bisogno del tuo compimento del dovere, della tua corrispondenza alla grazia.

363. Deluso. –Ritorni con le ali abbattute. Gli uomini ti hanno dato una lezione! –Credevano che non avresti avuto bisogno di loro, e abbondavano le offerte. La prospettiva di doverti aiutare economicamente –qualche miserabile liretta– ha tramutato l'amicizia in indifferenza.
–Confida solo in Dio e in coloro che, per Lui, sono uniti a te.

364. Ah, se ti proponessi di servire Dio «seriamente», con lo stesso impegno che metti nel servire la tua ambizione, le tue vanitа, la tua sensualitа!…

365. Se ti senti spinto a essere capo, la tua aspirazione sarа: con i tuoi fratelli, l'ultimo; con gli altri, il primo.

366. Vediamo un po': che offesa ti si fa se il tale o il tal altro ha piщ confidenza con certe persone che ha conosciuto prima o verso le quali sente piщ affinitа per ragioni di simpatia, di professione, di carattere?
–Tuttavia, evita accuratamente fra i tuoi anche l'apparenza di un'amicizia particolare.

367. Il cibo piщ delicato e scelto, se viene mangiato da un maiale (questo и il suo nome, senza eufemismi) si trasforma, tutt'al piщ… in carne di maiale!
Siamo angeli, per nobilitare le idee nell'assimilarle. –O, almeno, siamo uomini: per trasformare gli alimenti in muscoli vigorosi e belli, o forse in cervello potente… capace di comprendere e di adorare Dio.
–Ma… non rendiamoci bestie come tanti e tanti!

368. Ti annoi? –И perchй tieni desti i sensi e addormentata l'anima.

369. La caritа di Gesщ Cristo ti porterа a molte concessioni… nobilissime. –E la caritа di Gesщ Cristo ti porterа a molte intransigenze…, nobilissime anch'esse.

370. Se non sei cattivo, e lo sembri, sei stupido. –E questa stupiditа –pietra di scandalo– и peggiore della cattiveria.

371. Quando persone professionalmente mal considerate si agitano alla testa di manifestazioni esteriori di religiositа, sono sicuro che sentite la voglia di dir loro all'orecchio: «Per favore, abbiano la bontа d'essere meno cattolici!».

372. Se occupi un posto ufficiale, hai anche dei diritti che nascono dall'esercizio della tua carica, e dei doveri.
–Ti allontani dal tuo cammino d'apostolo se, a causa –o con la scusa– di un'opera di zelo, lasci incompiuti i doveri della tua carica. Perchй mi perderai il prestigio professionale, che и proprio il tuo «amo di pescatore d'uomini».

373. Mi piace il tuo motto d'apostolo: «Lavorare senza riposo».

374. Perchй quella precipitazione? –Non dirmi che и attivitа: и stordimento.

375. Dissipazione. –Lasci abbeverare i tuoi sensi e le tue facoltа a ogni pozzanghera. –Per questo poi cammini cosм: senza fermezza, l'attenzione dispersa, la volontа addormentata e la concupiscenza sveglia.
–Torna con serietа a sottometterti a un programma che ti faccia vivere la vita di cristiano, altrimenti non concluderai mai nulla di buono.

376. «Influisce tanto l'ambiente!», mi hai detto. –E dovetti rispondere: senza dubbio. Perciт и necessario che la vostra formazione sia tale che siate voi a condizionare, con naturalezza, il vostro ambiente, per dare «il vostro tono» alla societа nella quale vivete.
–E allora, se hai colto questo spirito, sono sicuro che mi dirai, con lo stupore dei primi discepoli nel contemplare le primizie dei miracoli che le loro mani operavano in nome di Cristo: «Influiamo tanto sull'ambiente!».

377. E come acquisterт «la nostra formazione», come conserverт «il nostro spirito»? –Compiendomi le norme concrete che il tuo Direttore ti ha indicato, ti ha spiegato e ti ha fatto amare: compile e sarai apostolo.

378. Non essere pessimista. –Non sai che tutto quanto succede o puт succedere и per il bene?
–Il tuo ottimismo sarа conseguenza necessaria della tua fede.

379. Naturalezza. –La vostra vita di uomini cristiani, di donne cristiane –il vostro sale e la vostra luce– scorra spontanea, senza stranezze e senza bigotterie: portate sempre con voi il nostro spirito di semplicitа.

380. Mi domandi: «Non sembrerа artificiosa la mia naturalezza in un ambiente paganizzato o pagano, dato che tale ambiente urterа con la mia vita?».
–E ti rispondo: «La tua vita urterа senza dubbio con la loro; e questo contrasto, che conferma con le opere la tua fede, и appunto la naturalezza che ti chiedo».

381. Non ti preoccupare se dicono che hai spirito di corpo. –Che pretendono? Uno strumento fatiscente, che si sgretola al momento di prenderlo in pugno?

382. Nel regalarti quella «Storia di Gesщ», scrissi come dedica: «Cerca Cristo, trova Cristo, ama Cristo».
–Sono tre tappe chiarissime. Hai tentato di vivere, almeno, la prima?

383. Se ti vedono vacillare… e sei il capo, non и strano che s'infranga l'obbedienza.

384. Confusionismo. –Seppi che vacillava la rettitudine del tuo criterio. E, perchй m'intendessi, ti scrissi: il diavolo ha la faccia molto brutta e, siccome la sa lunga, non si espone a mostrarci le corna. Non si presenta di fronte. –Per questo, quante volte viene mascherato di nobiltа e perfino di spiritualitа!

385. Dice il Signore: «Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno che siete miei discepoli».
–E San Paolo: «Portate gli uni il peso degli altri, e cosм compirete la legge di Cristo».
–Io non ti dico niente.

386. Non dimenticare, figliolo, che per te sulla terra c'и solo un male da temere e, con la grazia divina, da evitare: il peccato.

 «    Il piano della tua santitа    » 

387. Il piano di santitа che il Signore ci chiede и definito da questi tre punti:
La santa intransigenza, la santa coazione e la santa facciatosta.

388. Una cosa и la santa facciatosta e un'altra l'impudenza mondana.

389. La santa facciatosta и una caratteristica della «vita d'infanzia». Nulla preoccupa il bambino. –Le sue miserie, naturali miserie, si pongono in evidenza con semplicitа, anche se tutti lo guardano…
Questa facciatosta, trasferita alla vita soprannaturale, porta a ragionare cosм: lode, disprezzo…: ammirazione, burla…: onore, disonore…: salute, malattia…: ricchezza, povertа…: bellezza, bruttura…
Bene; e… con questo?

390. Riditi del ridicolo. –Non ti curare di quel che diranno. Vedi e senti Dio in te stesso e in ciт che ti circonda. –E cosм finirai per ottenere la santa facciatosta che ti и necessaria –che paradosso!– per vivere con la delicatezza del gentiluomo cristiano.

391. Se hai la santa facciatosta, che ti importa del «che cosa avranno detto» e del «che cosa diranno»?

392. Convinciti che il ridicolo non esiste per chi fa il meglio.

393. Un uomo, un… gentiluomo transigente, tornerebbe a condannare a morte Gesщ.

394. La transigenza и il segno certo che non si possiede la veritа. –Un uomo che transige in questioni di ideale, di onore o di Fede, ebbene, и un uomo… senza ideale, senza onore e senza Fede.

395. Quell'uomo di Dio, temprato dalla lotta, ragionava cosм: Sono intransigente? Ma certo! Perchй sono persuaso della veritа del mio ideale. Invece, lei и molto accomodante…: le pare che due piщ due facciano tre e mezzo? –No?… Nemmeno per amicizia cede in cosм poca cosa?
–Il fatto и che, per la prima volta, si и convinto di possedere la veritа… ed и passato dalla mia parte!

396. La santa intransigenza non и intemperanza.

397. Sii intransigente nella dottrina e nella condotta. – Ma sii dolce nella forma. –Mazza d'acciaio poderosa, avvolta in guaina ovattata.
–Sii intransigente, ma non essere villano.

398. L'intransigenza non и intransigenza e basta: и «la santa intransigenza».
Non dimentichiamo che c'и anche una «santa coazione».

399. Se, per salvare una vita terrena, con il plauso di tutti, impieghiamo la forza per evitare un suicidio…, non potremo impiegare la stessa coazione –la santa coazione– per salvare la Vita (con la maiuscola) di molti che si ostinano a suicidarsi stupidamente nell'anima?

400. Quanti delitti si commettono in nome della giustizia! –Se tu vendessi armi da fuoco e qualcuno ti offrisse il prezzo di una per uccidere tua madre, gliela venderesti?… Ebbene, non ti dava forse il giusto prezzo?…
–Docente, giornalista, politico, diplomatico: meditate.

401. Dio e audacia! –L'audacia non и imprudenza. –L'audacia non и temerarietа.

402. Non chiedere perdono a Gesщ solo per le tue colpe: non lo amare solamente con il tuo cuore…
Ripara tutte le offese che gli hanno fatto, gli fanno e gli faranno…, amalo con tutta la forza di tutti i cuori di tutti gli uomini che piщ lo abbiano amato.
Sii audace: digli che per Lui sei piщ pazzo di Maria Maddalena, piщ di Teresa e di Teresina…, piщ folle di Agostino, di Domenico e di Francesco, piщ di Ignazio e di Saverio.

403. Sii ancora piщ audace e, quando hai bisogno di qualche cosa, partendo sempre dal Fiat, non chiedere, di': «Gesщ, voglio questo, voglio quello», perchй i bambini fanno cosм.

404. Hai avuto un insuccesso! –Noi non abbiamo mai insuccessi. –Hai totalmente riposto in Dio la tua fiducia. –Non hai tralasciato, poi, alcun mezzo umano.
Convinciti di questa veritа: il tuo successo –ora e in questa circostanza– era fallire. –Ringrazia il Signore e ricomincia di nuovo!

405. Hai fallito? –Tu –siine ben certo– non puoi fallire.
Non hai fallito: hai acquistato esperienza. –Avanti!

406. Quello sм fu un fallimento, un disastro: perchй perdesti il nostro spirito. –Sai bene che, se c'и visione soprannaturale, il risultato (vittoria? sconfitta? bah!) ha soltanto un nome: successo.

407. Non confondiamo i diritti della carica con quelli della persona. –Ai primi non si puт rinunciare.

408. Santerello sta a santo come bigotto sta a devoto: и la sua caricatura.

409. Non crediamo che serva a qualcosa la nostra apparente virtщ di santi, se non va unita alle comuni virtщ di cristiani.
–Sarebbe come adornare di splendidi gioielli la biancheria intima.

410. La tua virtщ non sia una virtщ «sonora».

411. Molti falsi apostoli, loro malgrado, fanno del bene alle masse, al popolo, in virtщ della stessa dottrina di Gesщ che predicano, anche se non la praticano.
Questo bene non compensa, perт, il male enorme ed effettivo che producono uccidendo anime di capi, di apostoli, che si allontanano disgustati da coloro che non fanno ciт che insegnano agli altri.
Pertanto, quelli o quelle che non vogliono vivere una vita integra, mai dovranno mettersi in prima fila come capigruppo.

412. Il fuoco del tuo Amore non sia un fuoco fatuo. – Illusione, fuoco bugiardo, che non infiamma quello che tocca, e non dа calore.

413. Il non serviam di Satana и stato fin troppo fecondo. –Non senti l'impulso generoso di dire ogni giorno, con volontа di preghiera e di opere, un serviam –ti servirт, ti sarт fedele!– che superi in feconditа quel grido di ribellione?

414. Che pena un «uomo di Dio» pervertito! –Ma fa ancora piщ pena vedere un «uomo di Dio» tiepido e mondano.

415. Non far molto caso a ciт che il mondo chiama vittorie o sconfitte. –Quante volte rimane sconfitto il vincitore!

416. «Sine me nihil potestis facere!». Luce nuova, o, meglio, splendori nuovi per i miei occhi, di quella Luce Eterna che и il Santo Vangelo.
–Possono sorprendermi le «mie»… sciocchezze?
–Che io metta Gesщ in tutte le mie cose. E, allora, non ci saranno sciocchezze nella mia condotta: e, correttamente parlando, non dirт piщ mie cose, ma «nostre cose».

 «    Amore di Dio    » 

417. Non c'и altro amore che l'Amore!

418. Il segreto per dare rilievo alla cosa piщ umile, anche alla piщ umiliante, и amare.

419. –Bambino. –Malato. –Nello scrivere queste parole, non senti la tentazione di usare la maiuscola?
И perchй, per un'anima innamorata, i bambini e i malati sono Lui.

420. Che poca cosa и una vita per offrirla a Dio!…

421. Un amico и un tesoro. –Dunque… un Amico!…, perchй dov'и il tuo tesoro lм и il tuo cuore.

422. Gesщ и tuo amico. –L'Amico. –Con un cuore di carne, come il tuo. –Con gli occhi, dallo sguardo amabilissimo, che piansero per Lazzaro… –E cosм come a Lazzaro, vuol bene a te.

423. Dio mio, ti amo, perт… insegnami ad amare!

424. Punire per Amore: ecco il segreto per elevare a un piano soprannaturale la pena imposta a coloro che la meritano.
Per amore di Dio, che и stato offeso, la pena serva di espiazione: per amore del prossimo in Dio, sia la pena non vendetta, ma medicina salutare.

425. Sapere che mi ami tanto, Dio mio, e… non sono impazzito?

426. In Cristo abbiamo tutti gli ideali: perchй Egli и Re, и Amore, и Dio.

427. Signore: fa' che io abbia peso e misura in tutto… tranne che nell'Amore.

428. Se l'Amore, anche l'amore umano, dа quaggiщ tante consolazioni, che sarа mai l'Amore nel cielo?

429. Tutto quello che si fa per Amore acquista bellezza e grandezza.

430. Gesщ, che io sia l'ultimo in tutto… e il primo nell'Amore.

431. Non temere la Giustizia di Dio. –In Dio la Giustizia и meravigliosa e amabile quanto la Misericordia: entrambe sono prove d'Amore.

432. Considera ciт che di piщ bello e di piщ grande c'и sulla terra…, ciт che piace all'intelletto e alle altre facoltа…, e ciт che и godimento della carne e dei sensi…
Considera il mondo, e gli altri mondi che brillano nella notte: tutto l'Universo. –Ebbene, tutto ciт, unito a tutte le follie del cuore soddisfatte…, non vale niente, и niente e meno di niente, a confronto di questo Dio, mio! –tuo!–, tesoro infinito, perla preziosissima, umiliato, fatto schiavo, annichilito in forma di servo nella grotta dove volle nascere, nella bottega di Giuseppe, nella Passione e nella morte ignominiosa… e nella pazzia d'Amore della Santa Eucaristia.

433. Vivi d'Amore e vincerai sempre –anche se sarai vinto– le «Navas» e le «Lepanto» della tua lotta interiore.

434. Lascia che il tuo cuore trabocchi in effusioni d'Amore e di gratitudine nel considerare come la grazia di Dio ti libera, ogni giorno, dai lacci che il nemico ti tende.

435. «Timor Domini sanctus». –Santo и il timore di Dio. –Timore che и venerazione del figlio per suo Padre, mai timore servile, perchй tuo Padre-Dio non и un tiranno.

436. Dolore d'Amore. –Perchй Egli и buono. – Perchй и tuo Amico, che ha dato per te la sua Vita. – Perchй quanto hai di buono и suo. –Perchй l'hai offeso tanto… Perchй ti ha perdonato… Lui!… a te!
–Piangi, figlio mio, di dolore d'Amore.

437. Se un uomo fosse morto per liberarmi dalla morte!…
–Iddio и morto. E rimango indifferente.

438. Pazzo! –Ti ho visto –ti credevi solo nella cappella episcopale– deporre un bacio su ogni calice e su ogni patena appena consacrati: perchй Egli trovasse quel bacio nel «discendere» per la prima volta in quei vasi eucaristici.

439. Non dimenticare che il Dolore и la pietra di paragone dell'Amore.

 «    Caritа    » 

440. Quando avrai terminato il tuo lavoro, fa' quello del tuo fratello, aiutandolo, per Cristo, con tale spontanea delicatezza che egli non avverta neppure che stai facendo piщ di quanto devi secondo giustizia.
–Questa sм che и fine virtщ di un figlio di Dio!

441. Ti addolorano le mancanze di caritа del prossimo verso di te. Quanto addoloreranno Dio le tue mancanze di caritа –d'Amore– verso di Lui?

442. Non pensare mai male di nessuno, nemmeno se le parole o le opere di qualcuno te ne danno ragionevole motivo.

443. Non fare critica negativa: se non puoi lodare, taci.

444. Non parlare male di tuo fratello, mai, nemmeno se te ne avanzano i motivi. –Va' prima davanti al Tabernacolo, e poi va' dal Sacerdote, padre tuo, e sfoga anche con lui la tua pena.
–E con nessun altro.

445. La mormorazione и rogna che insudicia e ostacola l'apostolato. –И contraria alla caritа, sottrae energie, toglie la pace e fa perdere l'unione con Dio.

446. Se tu sei cosм miserabile, perchй ti meravigli che gli altri abbiano le loro miserie?

447. Dopo aver visto a che cosa si dedicano –interamente!– molte vite (lingua, lingua, lingua, con tutte le sue conseguenze), mi sembra piщ necessario e piщ amabile il silenzio. –E comprendo molto bene che Tu chieda conto, Signore, della parola oziosa.

448. И piщ facile dire che fare. –Tu…, che hai quella lingua tagliente –come un'ascia–, hai provato qualche volta, anche solo per caso, a fare «bene» ciт che, secondo la tua «autorevole» opinione, gli altri fanno meno bene?

449. Tutto ciт si chiama: maldicenza, mormorazione, raggiro, intrigo, pettegolezzo, diceria, insidia…, calunnia? infamia?
–И difficile che la «funzione di dar criterio», da parte di chi non ha motivo di esercitarla, non finisca in «faccenda da comari».

450. Quanto duole a Dio e quanto danno fa a molte anime –e quanto puт santificarne altre!– l'ingiustizia dei «giusti»!

451. Non giudichiamo. –Ognuno vede le cose dal suo punto di vista… e con la sua intelligenza, quasi sempre molto limitata, e con gli occhi accecati o annebbiati dalle tenebre della passione, molto spesso.
Inoltre, la visione di alcune persone и soggettiva e malsana come quella di certi pittori pseudo-moderni che tracciano dei segni arbitrari assicurandoci che sono il nostro ritratto, la nostra condotta…
Quanto poco valgono i giudizi degli uomini! –Non giudicate senza calibrare il vostro giudizio nell'orazione.

452. Sfтrzati, se и necessario, di perdonare sempre coloro che ti offendono, fin dal primo istante, perchй, per quanto grande sia il danno o l'offesa che ti fanno, molto di piщ ti ha perdonato Iddio.

453. Mormori? –Allora perdi il buono spirito e, se non impari a tacere, ogni parola sarа un passo che ti avvicina alla porta di uscita dell'impresa apostolica nella quale lavori.

454. Non giudicate senza sentire le due controparti. – Molto facilmente anche le persone che si ritengono pie dimenticano questa norma di elementare prudenza.

455. Lo sai che danno puoi causare scagliando una pietra con gli occhi bendati?
–Nemmeno sai quale danno, a volte grave, puoi causare lanciando maldicenze che ti sembrano lievissime perchй i tuoi occhi sono bendati dalla leggerezza o dalla passione.

456. Far della critica, distruggere, non и difficile: il piщ rozzo manovale sa conficcare i suoi ferri nella pietra nobile e bella di una cattedrale.
–Costruire: questo и lavoro che richiede maestri.

457. Chi sei tu per giudicare l'operato del superiore? – Non vedi che egli ha piщ elementi di giudizio di te; piщ esperienza; consiglieri piщ equilibrati, saggi e spassionati; e, soprattutto, piщ grazia, una grazia speciale, la grazia del proprio stato, che и luce e aiuto potente di Dio?

458. Questi scontri con l'egoismo del mondo ti faranno apprezzare di piщ la caritа fraterna dei tuoi.

459. La tua caritа и… pretestuosa. –Da lontano attrai: hai luce. –Da vicino, respingi: ti manca calore. – Che pena!

460. «Frater qui adiuvatur a fratre quasi civitas firma» –Il fratello aiutato dal fratello и forte come una cittа murata.
–Rifletti un momento e deciditi a vivere la fraternitа che sempre ti raccomando.

461. Se non ti vedo praticare la benedetta fraternitа che sempre ti predico, ti ricorderт quelle parole piene d'affetto di San Giovanni: «Filioli mei, non diligamus verbo, neque lingua, sed opere et veritate» –Figliolini miei, non amiamo con la parola o con la lingua, ma con opere e in veritа.

462. Potere della caritа! –La vostra vicendevole debolezza и anche appoggio che vi sostiene ben dritti nel compimento del dovere, se vivete la vostra fraternitа benedetta: come le carte da gioco, appoggiandosi l'una all'altra, vicendevolmente si sostengono.

463. Piщ che nel «dare», la caritа consiste nel «comprendere». –Perciт, cerca una scusante per il tuo prossimo –ne troverai sempre– se hai il dovere di giudicare.

464. Sai che l'anima di quella persona и in pericolo? –Da lontano, con la tua vita d'unione, puoi esserle di aiuto efficace. –Su, dunque, e non perdere la pace.

465. Quelle apprensioni che senti per i tuoi fratelli mi piacciono: sono una prova della vostra reciproca caritа. –Fa' in modo, tuttavia, che le tue apprensioni non degenerino in ansietа.

466. Mi scrivi che, in genere, la gente и ben poco generosa con il proprio danaro. Bei discorsi, entusiasmi rumorosi, promesse, programmi. –Al momento del sacrificio sono pochi quelli che «danno una mano». E, se danno qualcosa, и necessario che vi sia di mezzo un divertimento –ballo, lotteria, film, veglione– o la pubblicitа o la lista delle offerte sulla stampa.
–Il quadro и triste, perт ha delle eccezioni: sii anche tu fra coloro che, quando offrono un'elemosina, non permettono che la loro mano sinistra sappia quello che fa la destra.

467. Libri. –Tesi la mano, come un poverello di Cristo, e chiesi dei libri. Libri! per alimentare l'intelligenza cattolica, apostolica e romana di molti giovani universitari.
–Tesi la mano, come un poverello di Cristo… e ricevetti tali delusioni!
–Perchй non comprendono, o Gesщ, la profonda caritа cristiana di questa elemosina, piщ efficace che dare pane di buon grano?

468. Sei eccessivamente candido. –Come sono pochi a praticare la caritа! –Essere caritatevole non и dare abiti usati o monete spicciole…
–E mi racconti il tuo caso e la tua delusione.
–Mi viene in mente solo questo: decidiamoci, tu e io, a dare e a darci senza spilorceria. E risparmieremo a coloro che ci frequentano la tua triste esperienza.

469. «Salutate tutti i santi. Tutti i santi vi salutano. A tutti i santi che sono in Efeso. A tutti i santi in Cristo Gesщ che sono a Filippi». –Non и davvero commovente questo appellativo –santi!– che i primi fedeli cristiani impiegavano per nominarsi fra loro?
–Impara a trattare i tuoi fratelli.

 «    I mezzi    » 

470. Ma… e i mezzi? –Sono gli stessi di Pietro e di Paolo, di Domenico e di Francesco, di Ignazio e di Saverio: il Crocifisso e il Vangelo…
–Forse ti sembrano piccoli?

471. Nelle imprese d'apostolato и bene –и un dovere– considerare anche i mezzi terreni a tua disposizione (2 + 2 = 4), ma non dimenticare mai che devi contare, per fortuna, su di un altro addendo: Dio + 2 + 2…

472. Servi il tuo Dio con rettitudine, siigli fedele… e non ti preoccupare di nulla: perchй и una grande veritа che «se cerchi il regno di Dio e la sua giustizia, Egli ti darа il resto –il materiale, i mezzi– in sovrappiщ».

473. Allontana da te la sfiducia che nasce dalla consapevolezza della tua miseria. –И vero: per il tuo prestigio economico, sei uno zero…, per il tuo prestigio sociale, un altro zero…, un altro per le tue virtщ, e un altro per il tuo talento…
Ma a sinistra di queste negazioni c'и Cristo… E che cifra incommensurabile risulta!

474. Non sei… nessuno. –Altri, invece, hanno operato e operano meraviglie d'organizzazione, di stampa, di propaganda. – Hanno tutti i mezzi, mentre tu non ne possiedi alcuno?… Bene: ricordati di Ignazio:
Ignorante fra i dottori di Alcalб. –Povero, poverissimo fra gli studenti di Parigi. –Perseguitato, calunniato…
И il cammino: ama, credi e soffri! Il tuo Amore, la tua Fede e la tua Croce sono i mezzi infallibili per realizzare ed eternare l'ansia d'apostolato che porti nel cuore.

475. Ti riconosci miserabile. E lo sei. –Malgrado tutto –anzi, proprio per questo– Dio ti ha cercato.
–Egli impiega sempre strumenti sproporzionati: perchй si veda che l'«opera» и sua.
–A te chiede solo docilitа.

476. Quando ti «darai» a Dio, non ci sarа difficoltа che possa scuotere il tuo ottimismo.

477. Perchй lasci quegli angolini nel tuo cuore? – Finchй tu non ti darai del tutto, и inutile pretendere di condurre altri a Dio.
–Sei un ben povero strumento.

478. Ma insomma! Giunti a questo punto, senti ancora il bisogno dell'approvazione, dell'incoraggiamento, del conforto dei potenti per continuare a fare ciт che Dio vuole?
–I potenti, di solito, sono volubili e tu devi essere costante. Sii riconoscente, se ti aiutano. E va' avanti imperturbabile, se ti disprezzano.

479. Non farci caso. –I «prudenti» hanno sempre chiamato pazzie le opere di Dio.
–Avanti, audacia!

480. Vedi? Un filo, un altro e molti ancora, ben intrecciati, formano quella fune capace di sollevare pesi enormi.
–Tu e i tuoi fratelli, le vostre volontа unite per compiere quella di Dio, sarete capaci di superare tutti gli ostacoli.

481. Quando si cerca solo Dio, si puт ben mettere in pratica, per mandare avanti le opere d'apostolato, quel principio di un nostro buon amico: «Si spende quel che si deve, anche se si deve quel che si spende».

482. Che importa se il mondo intero, con tutto il suo potere, и contro di te? Tu… avanti!
–Ripeti le parole del salmo: «Il Signore и mia luce e mia salvezza: chi dovrт temere?… Si consistant adversum me castra, non timebit cor meum – Anche se fossi circondato dai nemici, il mio cuore non vacillerа».

483. Coraggio! Tu… ce la fai. –Vedi che cosa ha fatto la grazia di Dio di quel Pietro dormiglione, rinnegatore e codardo…, di quel Paolo persecutore, odiatore e caparbio?

484. Sii strumento: d'oro o d'acciaio, di platino o di ferro…, grande o piccolo, delicato o rozzo…
–Tutti sono utili: ognuno ha la sua funzione. Come nelle cose materiali: chi oserа dire che la sega del falegname sia meno utile delle pinze del chirurgo?
–Il tuo dovere и d'essere strumento.

485. Bene. E con ciт? Non capisco come puoi sottrarti a questo lavoro di anime –se non per occulta superbia: ti credi perfetto–, con il pretesto che il fuoco di Dio che ti ha attratto dа alle volte, oltre alla luce e al calore che ti entusiasmano, anche il fumo della debolezza degli strumenti.

486. Di lavoro… ce n'и. –Gli strumenti non possono stare ad ammuffire. –Ci sono pure delle norme per evitare muffa e ruggine. –Basta metterle in pratica.

487. Non stare in ansia per il guaio economico che minaccia la tua impresa d'apostolato. –Accresci la fiducia in Dio, fa' ciт che umanamente puoi, e vedrai che ben presto il denaro non sarа piщ un guaio!

488. Non tralasciare di fare le cose per mancanza di strumenti: si comincia come si puт. –Poi, la funzione crea l'organo. Alcuni, che sembravano incapaci, si rivelano idonei. Con altri, anche se duole, si fa un'operazione chirurgica –buoni «chirurghi» furono i santi!–, e si prosegue il cammino.

489. Fede viva e penetrante. Come la fede di Pietro. –Quando l'avrai –l'ha detto Lui– rimuoverai le montagne, gli ostacoli, umanamente insuperabili, che si oppongono alle tue imprese d'apostolo.

490. Rettitudine di cuore e buona volontа: con questi due elementi e con lo sguardo fisso al compimento di quello che Dio vuole, vedrai realizzati i tuoi sogni d'Amore e saziata la tua fame di anime.

491. «Nonne hic est fabri filius? Nonne hic est faber, filius Mariae?» –Non и questi il figlio dell'artigiano? Non и l'artigiano, figlio di Maria?
–Ciт che dissero di Gesщ и molto probabile che sia detto di te, con un po' di stupore e un po' di presa in giro, quando «definitivamente» ti deciderai a compiere la Volontа di Dio, a essere strumento: Ma costui non и quel tale?
–Taci. E fa' che le tue opere confermino la tua missione.

 «    La Vergine    » 

492. L'amore per nostra Madre sarа come un soffio che accenderа di fiamma viva le braci di virtщ, nascoste nel mucchio di cenere della tua tiepidezza.

493. Ama la Madonna. E Lei ti otterrа grazia abbondante per vincere in questa lotta quotidiana. –E non serviranno a nulla al maligno quelle cose perverse che salgono, salgono, ribollendo dentro di te, per cercare di annegare nel loro putridume odoroso i grandi ideali, i comandamenti sublimi che Cristo stesso ha messo nel tuo cuore. –Serviam!

494. Sii di Maria e sarai nostro.

495. A Gesщ si va e si «ritorna» sempre per Maria.

496. Come piace agli uomini sentirsi ricordare la loro parentela con personaggi della letteratura, della politica, delle armi, della Chiesa…!
–Canta davanti alla Vergine Immacolata e ricordale: ave Maria, Figlia di Dio Padre: ave Maria, Madre di Dio Figlio: ave Maria, Sposa di Dio Spirito Santo… Piщ di te, soltanto Dio!

497. Di': Madre mia –tua, perchй sei suo per molti titoli–, il tuo amore mi leghi alla Croce di tuo Figlio: non mi manchi la Fede, nй il coraggio, nй l'audacia, per compiere la volontа del nostro Gesщ.

498. Sembra che tutti i peccati della tua vita si siano alzati in piedi. –Non disanimarti. –Al contrario, invoca tua Madre Santa Maria, con fede e abbandono di bimbo. Ella porterа la serenitа alla tua anima.

499. Maria Santissima, la Madre di Dio, passa inosservata, come una delle tante donne del suo paese.
–Impara da Lei a vivere con «naturalezza».

500. Porta sul petto il santo scapolare del Carmine. –Poche devozioni –ci sono molte e bellissime devozioni mariane– sono cosм radicate tra i fedeli e cosм ricche di benedizioni dei Pontefici. –E poi, и cosм materno quel privilegio sabatino!

501. Quando ti domandarono quale immagine della Madonna t'ispirava piщ devozione, e rispondesti –come chi ne ha ben fatto esperienza– «Tutte», compresi che eri un figlio buono: perciт ti piacciono –«Mi fanno innamorare», dicesti– tutti i ritratti di tua Madre.

502. Maria, maestra di orazione. –Guarda come prega suo Figlio, a Cana. E come insiste, senza perdersi d'animo, con perseveranza. –E come ottiene.
–Impara.

503. Solitudine di Maria. Sola! –Piange, in abbandono.
–Tu e io dobbiamo fare compagnia alla Madonna, e piangere anche noi: perchй Gesщ и stato confitto al legno, con chiodi, dalle nostre miserie.

504. La Santa Vergine Maria, Madre del Bell'Amore, acquieterа il tuo cuore, quando ti fa sentire che и di carne, se ricorrerai a Lei con fiducia.

505. L'amore per la Madonna и prova di buono spirito, nelle attivitа e nelle singole persone.
–Diffida dell'impresa che non abbia questo segno.

506. La Vergine Addolorata. Nel contemplarla, guarda il suo Cuore: и una Madre con due figli, faccia a faccia: Lui… e te.

507. Quant'и grande l'umiltа di mia Madre, Maria! –Non la vedrete tra le palme di Gerusalemme, nй –tranne la primizia di Cana– al momento dei grandi miracoli.
–Perт non fugge il disprezzo del Golgota: lм, «iuxta crucem Iesu» –, accanto alla croce di Gesщ, c'и sua Madre.

508. Ammira la fortezza della Madonna: ai piedi della Croce, con il piщ grande dei dolori umani –non c'и dolore come il suo dolore– piena di fortezza.
–Chiedile questo vigore, per saper stare anche tu presso la Croce.

509. Maria, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso!
–Osservаtela, quasi sempre nascosta, mentre collabora con suo Figlio: sa e tace.

510. Vedete con che semplicitа? –«Ecce ancilla!…» –E il Verbo si fece carne.
–Cosм agirono i santi: senza spettacolo. Se ce ne fu, fu loro malgrado.

511. «Ne timeas, Maria!» –Non temere, Maria! … –La Madonna si turbт davanti all'Arcangelo.
–E io dovrei buttare a mare quei dettagli di modestia, che sono la salvaguardia della mia purezza?

512. Oh Madre, Madre!: con quella tua parola –Fiat– ci hai reso fratelli di Dio ed eredi della sua gloria. –Sii benedetta!

513. Prima, da solo, non riuscivi… –Adesso ti sei rivolto alla Madonna e, con Lei, com'и facile!

514. Abbi fiducia. –Torna. –Invoca la Madonna e sarai fedele.

515. Vi sono momenti in cui ti mancano le forze? Perchй non lo dici a tua Madre: «Consolatrix afflictorum, Auxilium christianorum…, Spes nostra, Regina apostolorum?».

516. Madre! –Chiamala forte, forte. –Ti ascolta, ti vede forse in pericolo e ti offre, Santa Maria tua Madre, con la grazia di suo Figlio, la consolazione del suo grembo, la tenerezza delle sue carezze: e ti sentirai rinfrancato per la nuova lotta.

 «    La Chiesa    » 

517. «Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam!…» –Mi spiego quella tua pausa, quando reciti, assaporando: credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica…

518. Che gioia poter dire con tutte le forze della mia anima: amo mia Madre, la santa Chiesa!

519. Quel grido –serviam! – significa volontа di «servire» fedelissimamente, anche a prezzo dei beni terreni, dell'onore e della vita, la Chiesa di Dio.

520. Cattolico, Apostolico, Romano! –Mi piace che tu sia molto romano. E che abbia desiderio di fare il tuo pellegrinaggio a Roma, videre Petrum, per vedere Pietro.

521. Che bontа ha avuto Cristo nel lasciare alla sua Chiesa i Sacramenti! –Sono rimedio a ogni necessitа.
–Venerali e sii profondamente riconoscente al Signore e alla sua Chiesa.

522. Abbi venerazione e rispetto per la Santa Liturgia della Chiesa e per ogni rito in particolare. –Seguili fedelmente. – Non vedi che noi, piccoli uomini, abbiamo bisogno che perfino le cose piщ nobili e grandi entrino attraverso i sensi?

523. La Chiesa canta –и stato detto– perchй il parlare non sarebbe sufficiente alla sua preghiera. –Tu, cristiano –e cristiano scelto–, devi imparare a cantare liturgicamente.

524. C'и da mettersi a cantare!, diceva un'anima innamorata dopo aver visto le meraviglie che il Signore operava per mezzo del suo ministero.
–E io ti ripeto il consiglio: canta! Trabocchi in armonie il tuo riconoscente entusiasmo per il tuo Dio.

525. Essere «cattolico» и amare la Patria senza lasciarsi superare da nessuno in questo amore. E, allo stesso tempo, и fare proprie le nobili aspirazioni d'ogni paese.
Quante glorie della Francia sono glorie mie! Egualmente, molti motivi d'orgoglio dei tedeschi, degli italiani, degli inglesi…, degli americani, degli asiatici e degli africani, sono, anch'essi, mio vanto.
–Cattolico! Cuore grande, spirito aperto.

526. Se non hai somma venerazione per lo stato sacerdotale e per lo stato religioso, non и vero che ami la Chiesa di Dio.

527. Quella donna che in casa di Simone il lebbroso, a Betania, unge il capo del Maestro con un ricco profumo, ci ricorda il dovere d'essere splendidi nel culto di Dio.
–Tutto il lusso, la maestа e la bellezza mi sembrano ben poco.
–E, contro coloro che biasimano la ricchezza dei vasi sacri, dei paramenti, delle pale d'altare, si innalza la lode di Gesщ: «Opus enim bonum operata est in me» –ha compiuto un'opera buona verso di me.

 «    Santa Messa    » 

528. Una caratteristica molto importante dell'uomo apostolico и amare la Messa.

529. La Messa и lunga, tu dici; e io aggiungo: perchй il tuo amore и corto.

530. Non и strano che molti cristiani, posati e persino solenni nella vita di relazione (non hanno fretta), nelle loro poco attive attivitа professionali, a tavola, nel riposo (neanche in ciт hanno fretta), si sentano incalzati dalla fretta e incalzino il Sacerdote, nella loro ansia di abbreviare, di affrettare il tempo dedicato al Sacrificio Santissimo dell'Altare?

531. «Trattаtemelo bene, trattаtemelo bene», diceva, fra le lacrime, un anziano Prelato ai nuovi Sacerdoti che aveva appena ordinato.
–Signore! Chi mi darа parole e autoritа per gridare allo stesso modo all'orecchio e al cuore di molti cristiani, di molti?

532. Come pianse, ai piedi dell'altare, quel giovane Sacerdote santo che meritт il martirio, perchй si rammentava di un'anima che si era accostata in peccato mortale a ricevere Cristo!
–Ripari cosм anche tu?

533. Umiltа di Gesщ: a Betlemme, a Nazaret, sul Calvario… –Ma la sua umiliazione e il suo annichilimento sono maggiori nell'Ostia Santissima: piщ che nella stalla, che a Nazaret, che sulla Croce.
Perciт, quanto sono obbligato ad amare la Messa! (La «nostra» Messa, Gesщ…).

534. Quanti anni di comunione quotidiana! –Un altro sarebbe diventato santo –mi hai detto–, io invece sempre lo stesso! –Figliolo –ti ho risposto–, prosegui nella Comunione quotidiana e pensa: che cosa sarei, se non mi fossi comunicato?

535. Comunione, unione, comunicazione, confidenza: Parola, Pane, Amore.

536. Comщnicati. –Non и mancanza di rispetto. –Comщnicati proprio oggi, appena uscito da quel laccio.
–Dimentichi che Gesщ ha detto: il medico non и necessario ai sani, ma ai malati?

537. Quando ti avvicini al Tabernacolo pensa che Lui… ti aspetta da venti secoli.

538. Egli и lм: il Re dei Re, il Signore dei Signori. –И nascosto nel pane.
–Si и umiliato sino a questo estremo per amor tuo.

539. И rimasto per te. –Se tu sei ben disposto, non и segno di riverenza omettere la Comunione. –Irriverenza и solo riceverlo indegnamente.

540. Quale fonte di grazie и la Comunione spirituale! –Praticala di frequente e avrai piщ presenza di Dio e piщ unione con Lui nelle opere.

541. La vita di pietа ha una sua correttezza. –Apprendila. –Fanno pena quelle persone «pie» che non sanno assistere alla Messa –benchй la frequentino ogni giorno– nй sanno fare il segno della Croce –tracciano strani geroglifici, in tutta fretta–, nй sanno inginocchiarsi dinanzi al Tabernacolo –le loro ridicole genuflessioni sembrano una burla–, nй sanno inclinare riverentemente la testa davanti a un'immagine della Madonna.

542. Non esponetemi al culto immagini fabbricate «in serie»: preferisco un Santo Cristo di ferro rozzo a quei Crocifissi di gesso rileccato che sembrano fatti di zucchero.

543. Mi hai visto celebrare la Santa Messa sopra un altare nudo –mensa e ara–, senza pala ornamentale. Il Crocifisso, grande. I candelieri robusti, con torce di cera digradanti: piщ alte vicino alla Croce. Paliotto del colore liturgico. Pianeta ampia. Severo di linee, larga la coppa e ricco, il calice. Assente la luce elettrica: non ne abbiamo notato la mancanza.
–E ti costт fatica uscire dall'oratorio: si stava cosм bene! Vedi come conduce a Dio, come avvicina a Dio il rigore della liturgia?

 «    Comunione dei Santi    » 

544. La Comunione dei Santi. –Come potrei spiegartela? –Sai che cosa sono le trasfusioni di sangue per il corpo? Ebbene, cosм viene a essere la Comunione dei Santi per l'anima.

545. Vivete una vostra particolare Comunione dei Santi: e ognuno sentirа, al momento della lotta interiore, come pure al momento dell'impegno professionale, la gioia e la forza di non essere solo.

546. Figliolo, come hai vissuto bene la Comunione dei Santi, se mi hai scritto: «Ieri "ho sentito" che lei pregava per me»!

547. Un altro, anch'egli consapevole di questa «comunicazione» di beni soprannaturali, mi scrive: «La lettera mi ha fatto molto bene: si sente che giunge "impregnata" delle preghiere di tutti!… e io ho molto bisogno che preghino per me».

548. Se senti la Comunione dei Santi –se la vivi– sarai di buon grado uomo penitente. –E capirai che la penitenza и «gaudium, etsi laboriosum» –gioia, anche se faticosa: e ti sentirai «alleato» di tutte le anime penitenti che sono state, sono e saranno.

549. Ti sarа piщ facile compiere il tuo dovere se pensi all'aiuto che ti prestano i tuoi fratelli e all'aiuto che tu smetti di dar loro se non sei fedele.

550. «Ideo omnia sustineo propter electos» –tutto io soffro, per gli eletti, «ut et ipsi salutem consequantur» –affinchй anch'essi ottengano la salvezza, «quae est in Christo Iesu» –che и in Cristo Gesщ.
–Splendido modo di vivere la Comunione dei Santi!
–Chiedi al Signore di darti lo stesso spirito di San Paolo.

 «    Devozioni    » 

551. Fuggiamo dall'abitudinarismo come dal demonio in persona. –Il gran mezzo per non cadere in questo abisso, tomba della vera pietа, и la continua presenza di Dio.

552. Abbi poche devozioni particolari, ma costanti.

553. Non dimenticare le tue preghiere di bambino, imparate, magari, dalle labbra di tua madre. –Recitale ogni giorno con semplicitа, come allora.

554. Non tralasciare la Visita al Santissimo. –Dopo aver recitato le preghiere che sei solito dire, racconta a Gesщ, realmente presente nel Tabernacolo, le preoccupazioni della giornata. – E avrai luce e coraggio per la tua vita di cristiano.

555. И veramente amabile la Santa Umanitа del nostro Dio! –Ti sei «messo» nella Piaga santissima della mano destra del tuo Signore, e mi hai domandato: «Se una sola ferita di Cristo lava, risana, acquieta, fortifica e infiamma e innamora, che mai faranno le cinque Piaghe aperte sul legno della Croce?».

556. La Via Crucis. –Questa sм che и una devozione robusta e sostanziosa! Magari ti abituassi a ripassare quei quattordici punti della Passione e della Morte del Signore, tutti i venerdм! –Io ti assicuro che ne ricaveresti forza per tutta la settimana.

557. Devozione del Natale. –Non sorrido nel vederti comporre le montagne di sughero del presepio e collocare le ingenue figure di creta intorno alla grotta. –Non mi sei mai apparso tanto uomo come in questo momento, in cui sembri un bambino.

558. Il Santo Rosario и un'arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato.

559. San Giuseppe, Padre di Cristo, и anche Padre tuo e tuo Signore. –Ricorri a lui.

560. San Giuseppe, Padre e Signore nostro, и Maestro di vita interiore. –Mettiti sotto il suo patrocinio e sentirai l'efficacia del suo potere.

561. Di San Giuseppe ecco che cosa dice Santa Teresa d'Avila, nella sua autobiografia: «Chi non trova Maestro che gli insegni a pregare, prenda per maestro questo glorioso santo, e non sbaglierа strada». –Il consiglio viene da un'anima esperta. Seguilo.

562. Abbi confidenza col tuo Angelo Custode. –Trattalo come un amico intimo –lo и– ed egli saprа renderti mille servizi nelle faccende abituali d'ogni giorno.

563. Conquмstati l'Angelo Custode di colui che vuoi attrarre al tuo apostolato. –И sempre un gran «complice».

564. Se tenessi presente il tuo Angelo Custode e gli Angeli del tuo prossimo, eviteresti molte sciocchezze che ti sfuggono nella conversazione.

565. Ti sorprendi perchй il tuo Angelo Custode ti ha reso palesi servizi. –Non dovresti sorprenderti: proprio per questo il Signore lo ha messo al tuo fianco.

566. In quell'ambiente vi sono molte occasioni di sviarsi? –D'accordo. Ma non vi sono anche degli Angeli Custodi?

567. Ricorri al tuo Angelo Custode nell'ora della prova: egli ti proteggerа contro il demonio e ti porterа sante ispirazioni.

568. I Santi Angeli Custodi avranno svolto con gioia il loro compito verso quell'anima che diceva: «Angeli Santi, io vi invoco come la Sposa del "Cantico dei Cantici", ut nuntietis ei quia amore langueo – perchй Gli diciate che io muoio d'Amore».

569. So di farti piacere ricopiandoti questa preghiera ai Santi Angeli Custodi dei nostri Tabernacoli:
O Spiriti Angelici che custodite i nostri Tabernacoli, dove riposa il tesoro adorabile della Santa Eucaristia, difendetelo dalle profanazioni e conservatelo al nostro amore.

570. Bevi alla fonte chiara degli «Atti degli Apostoli»: nel capitolo XII, Pietro, libero dal carcere per intervento degli Angeli, s'incammina verso la casa della madre di Marco. –Non vogliono credere alla servetta che afferma che Pietro и lм, alla porta. «Angelus eius est!» –sarа il suo Angelo, dicevano.
–Ammira con quale fiducia trattavano i loro Custodi i primi cristiani.
–E tu?

571. Le anime sante del purgatorio. –Per dovere di caritа, di giustizia, e anche per giustificabile egoismo –sono cosм potenti davanti a Dio!– tienile molto presenti nei tuoi sacrifici e nella tua orazione.
Potessi tu dire, nel nominarle: «Le mie buone amiche, le anime del purgatorio…».

572. Mi chiedi perchй ti raccomando sempre, con tanto impegno, l'uso quotidiano dell'acqua benedetta. –Potrei darti molte ragioni. Ti basterа certamente questa della Santa di Avila: «Da nulla fuggono i demoni, e per non far ritorno, piщ che dall'acqua benedetta».

573. Grazie, mio Dio, per l'amore al Papa che hai messo nel mio cuore.

574. Chi ti ha detto che fare delle novene non и virile? –Tali devozioni saranno virili se chi le pratica и un uomo…, con spirito d'orazione e di penitenza.

 «    Fede    » 

575. Alcuni passano per la vita come per un tunnel, e non si spiegano lo splendore e la sicurezza e il calore del sole della fede.

576. Con quale infame luciditа Satana argomenta contro la nostra Fede Cattolica!
Ma diciamogli sempre, senza entrare in discussioni: io sono figlio della Chiesa.

577. Senti di avere una fede gigantesca… –Chi ti dа questa fede, ti darа anche i mezzi.

578. Te lo dice San Paolo, anima d'apostolo: «Iustus ex fide vivit». –Il giusto vive della fede.
–E tu…, lasci che questo fuoco si spenga?

579. Fede. –Fa pena costatare quanto sia abbondante sulla bocca di molti cristiani e quanto poco invece abbondi nelle loro opere.
–Sembrerebbe quasi una virtщ da predicare e non da praticare.

580. Chiedi umilmente al Signore di accrescerti la fede. – E poi, con nuove luci, giudicherai bene le differenze fra i sentieri del mondo e il tuo cammino d'apostolo.

581. Con quale umiltа e con quale semplicitа gli evangelisti narrano episodi che mettono in evidenza la fede fiacca e vacillante degli Apostoli!
–Affinchй tu e io non perdiamo la speranza di arrivare alla fede incrollabile e vigorosa che dopo ebbero quei primi.

582. Com'и bella la nostra Fede Cattolica! –Risolve ogni nostra ansietа e appaga l'intelligenza e colma il cuore di speranza.

583. Non sono «miracolaio». –Ti ho giа detto che per assicurare fortemente la mia fede mi bastano e avanzano i miracoli del Santo Vangelo. –Perт mi fanno pena quei cristiani –anche pii, anzi «apostolici»– che sorridono quando sentono parlare di vie straordinarie, di eventi soprannaturali. –Mi viene voglia di dir loro: sм, anche ora ci sono miracoli; noi stessi ne faremmo se avessimo fede!

584. Ravviva la tua fede. –Cristo non и una figura del passato. Non и un ricordo che si perde nella storia.
И vivo! «Iesus Christus heri et hodie, ipse et in saecula» –dice San Paolo– Gesщ Cristo ieri, oggi e sempre!

585. «Si habueritis fidem, sicut granum sinapis!…» –Se tu avessi fede, anche solo come un granello di senape!…
–Quali promesse racchiude questa esclamazione del Maestro!

586. Dio и sempre lo stesso. –Occorrono uomini di fede: e si rinnoveranno i prodigi che leggiamo nella Sacra Scrittura.
–«Ecce non est abbreviata manus Domini» – Il braccio di Dio, il suo potere, non s'и rimpiccolito!

587. Non hanno fede. –Ma hanno superstizioni. Riso e imbarazzo provammo per quel personaggio che perdeva la calma nel sentire una certa parola, in sй indifferente e inoffensiva –ma, per lui, di cattivo augurio– o nel vedere un gatto nero attraversare la strada.

588. «Omnia possibilia sunt credenti» – Tutto и possibile a colui che crede. –Sono parole di Cristo.
–Che aspetti a dirgli con gli Apostoli: «Adauge nobis fidem!» –accrescimi la fede?

 «    Umiltа    » 

589. Quando senti gli applausi del trionfo, fa' che risuonino nelle tue orecchie anche le risa che hai provocato con i tuoi insuccessi.

590. Non voler essere come quella banderuola dorata del grande edificio: per quanto brilli e per quanto stia in alto, non conta nulla per la soliditа della costruzione.
–Fossi tu come la vecchia pietra nascosta nelle fondamenta, sotto terra, dove nessuno ti veda: proprio per te la casa non crollerа.

591. Quanto piщ mi esaltano, Gesщ mio, tanto piщ umiliami nel mio cuore, facendomi comprendere quello che sono stato e quello che sarei se tu mi lasciassi.

592. Non dimenticare che sei… il bidone della spazzatura. –Perciт, se il Giardiniere divino ti utilizza, ti pulisce, ti lustra… e ti riempie di magnifici fiori…, nй il profumo, nй i colori che abbelliscono la tua bruttezza devono renderti orgoglioso.
–Umмliati: non sai che sei il secchio dei rifiuti?

593. Se ti vedi come sei, deve sembrarti logico che ti disprezzino.

594. Non sei umile quando ti umilii, bensм quando ti umiliano e lo sopporti per Cristo.

595. Se ti conoscessi, gioiresti nel disprezzo, e il tuo cuore piangerebbe di fronte all'esaltazione e alla lode.

596. Non dolerti se vedono le tue mancanze; l'offesa a Dio e lo scandalo che tu potresti cagionare: questo deve addolorarti.
–Quanto al resto, lascia che sappiano come sei e ti disprezzino. –Non ti dia pena essere niente, perchй cosм и Gesщ che dovrа darti tutto.

597. Se tu agissi secondo gli impulsi che senti nel cuore e secondo quelli che la ragione ti detta, staresti di continuo con la bocca a terra, prostrato, come un verme sudicio, brutto e spregevole… davanti a questo Dio che tanto ti sopporta!

598. Com'и grande il valore dell'umiltа! – «Quia respexit humilitatem…». Al di sopra della fede, della caritа, della purezza immacolata, l'inno gaudioso di nostra Madre nella casa di Zaccaria canta cosм:
«Poichй ha posato lo sguardo sulla mia umiltа, ecco, da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata».

599. Sei polvere sudicia e caduta. –Benchй il soffio dello Spirito Santo ti sollevi al di sopra di tutte le cose della terra e, riflettendo sulla tua miseria i raggi sovrani del Sole di Giustizia, ti faccia brillare come l'oro, non dimenticare la povertа della tua condizione.
Un istante di superbia ti farebbe ricadere al suolo e cesseresti d'essere luce per diventare fango.

600. Tu…, superbia? –Di che?

601. Superbia? –Perchй?… Fra poco –anni, giorni– sarai un mucchio di putridume fetido: vermi, umori nauseanti, brandelli sudici del sudario…, e nessuno, sulla terra, si ricorderа di te.

602. Tu, dotto, celebre, eloquente, potente: se non sei umile, non vali nulla. –Taglia, strappa quell'«io» che possiedi in grado superlativo –Dio ti aiuterа –, e allora potrai cominciare a lavorare per Cristo, nell'ultimo posto del suo esercito di apostoli.

603. Codesta falsa umiltа и comoditа; in tal modo tu, cosм umilino, stai rinunciando a diritti… che sono dei doveri.

604. Riconosci umilmente la tua debolezza per poter dire con l'Apostolo: «Cum enim infirmor, tunc potens sum» –quando sono debole, allora sono forte.

605. Padre: come puт sopportare tutta questa spazzatura? –mi dicesti–, dopo una confessione contrita.
–Tacqui, pensando che se la tua umiltа ti porta a sentirti cosм –spazzatura, un mucchio di spazzatura– potremo ancora fare qualcosa di grande di tutta la tua miseria.

606. Guarda com'и umile il nostro Gesщ: un asinello fu il suo trono in Gerusalemme!…

607. L'umiltа и un'altra buona strada per giungere alla pace interiore. –L'ha detto Lui: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore… e troverete pace nelle vostre anime».

608. Non и mancanza d'umiltа che tu riconosca il progresso della tua anima. –Cosм ne puoi ringraziare Dio.
–Non dimenticare che sei un poveretto che indossa un bell'abito… imprestato.

609. La conoscenza di sй conduce, quasi per mano, all'umiltа.

610. La tua energia nel difendere lo spirito e le norme dell'apostolato in cui lavori, non deve vacillare per falsa umiltа. –Questa energia non и superbia: и virtщ cardinale di fortezza.

611. Per superbia. –Incominciavi giа a crederti capace di tutto, da solo. –Ti ha lasciato un istante, e sei caduto a capofitto. –Sii umile e il suo appoggio straordinario non ti mancherа.

612. Sarebbe ora che respingessi quei pensieri di orgoglio: sei quello che и un pennello nelle mani dell'artista. –E nient'altro.
–Dimmi a che serve un pennello, se non lascia fare al pittore.

613. Perchй tu sia umile, tu cosм vuoto e cosм soddisfatto di te, и sufficiente che consideri le parole di Isaia: sei «goccia d'acqua o di rugiada che cade sulla terra e quasi non si nota».

 «    Obbedienza    » 

614. Nelle imprese d'apostolato la disobbedienza non и mai piccola.

615. Tempra la tua volontа, virilizza la tua volontа: perchй sia, con la grazia di Dio, come uno sperone d'acciaio.
–Solo avendo una forte volontа saprai non averla per obbedire.

616. Di questa tua lentezza, di questa tua passivitа, di questa tua resistenza nell'obbedire, quanto risente l'apostolato e quanto si rallegra il nemico!

617. Obbedite, come nelle mani dell'artista obbedisce uno strumento –che non si sofferma a considerare perchй fa questa o quella cosa–, sicuri che non vi si comanderа mai cosa alcuna che non sia buona e tutta per la gloria di Dio.

618. Il nemico: obbedirai… fino a quel particolare «ridicolo»? –Tu, con la grazia di Dio: obbedirт… fino a quel particolare «eroico»!

619. Iniziative. –Prendile, nel tuo apostolato, entro i termini del mandato che ti и affidato.
–Se escono da quei limiti o se hai dei dubbi, consulta il superiore, senza far sapere a nessuno i tuoi pensieri.
–Non dimenticare mai che sei soltanto un esecutore.

620. Se l'obbedienza non ti dа pace, и perchй sei superbo.

621. Che peccato se colui che presiede non ti dа l'esempio!… –Ma gli obbedisci forse per le sue qualitа personali?… Oppure, l'«oboedite praepositis vestris» –obbedite ai vostri superiori– di San Paolo, lo traduci, per comoditа personale, con una tua interpolazione che venga a significare… purchй il superiore abbia virtщ di mio gusto?

622. Come hai capito bene l'obbedienza se mi hai scritto: «Obbedire sempre significa essere martire senza morire»!

623. Ti comandano una cosa che credi sterile e difficile. –Falla. –E vedrai che и facile e feconda.

624. Gerarchia. –Ogni pezzo al suo posto. –Che rimarrebbe di un quadro di Velбzquez se ogni colore se ne andasse per conto suo, ogni filo della tela si sciogliesse, ogni pezzo di legno del telaio si separasse dagli altri?

625. La tua obbedienza non merita questo nome se non sei deciso a gettare per terra la tua attivitа personale piщ fiorente, quando chi lo puт disponga cosм.

626. Non и vero, Signore, che ti dava una grande consolazione la «finezza» di quel giovanottone-bambino che, avvertendo il disagio di dover obbedire in una cosa molesta e ripugnante, ti diceva sottovoce: «Gesщ, ch'io faccia buon viso!»?

627. La tua obbedienza dev'essere muta. Quella lingua!

628. Adesso, che ti costa obbedire, ricordati del tuo Signore «factus oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis» –obbediente fino alla morte, e morte di croce!

629. Potere dell'obbedienza! –Il lago di Genesaret negava i suoi pesci alle reti di Pietro. Tutta una notte invano.
–Ma ora le reti sono gettate per obbedienza: e pescano «piscium multitudinem copiosam» –una grande quantitа di pesci.
–Credimi: il miracolo si ripete ogni giorno.

 «    Povertа    » 

630. Non lo dimenticare: possiede di piщ chi ha meno bisogni. –Non crearti esigenze.

631. Distаccati dai beni del mondo. –Ama e pratica la povertа di spirito: contentati di quello che basta per trascorrere la vita con sobrietа e temperanza.
–Altrimenti, non sarai mai un apostolo.

632. La vera povertа non consiste nel non avere, ma nell'essere distaccato: nel rinunciare volontariamente al dominio sulle cose.
–Ecco perchй vi sono dei poveri che in realtа sono ricchi. E viceversa.

633. Se sei uomo di Dio, metti nel disprezzare le ricchezze il medesimo impegno che gli uomini del mondo mettono nel possederle.

634. Tanta affezione alle cose della terra! –Presto ti sfuggiranno dalle mani, perchй le ricchezze non scendono col ricco nella tomba.

635. Non hai spirito di povertа se, potendo scegliere in modo da passare inosservato, non scegli per te la parte peggiore.

636. «Divitiae, si affluant, nolite cor apponere» –Se le ricchezze affluiscono nelle tue mani, non mettere in esse il tuo cuore. –Abbi il coraggio di impiegarle generosamente. E, se fosse necessario, eroicamente.
–Sii povero in spirito.

637. Non ami la povertа se non ami ciт che la povertа comporta.

638. Quante sante risorse ha la povertа! –Ricordi? Tu gli donasti, in momenti di gravi ristrettezze economiche per quell'impresa apostolica, fin l'ultimo centesimo di cui disponevi.
–E ti disse –Sacerdote di Dio –: «Anch'io ti darт tutto quello che ho». –Tu, in ginocchio. E… «La benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di te e con te rimanga sempre», si udм.
–Dura ancora in te la persuasione d'essere stato ben pagato.

 «    Discrezione    » 

639. Di tacere non ti pentirai mai: di parlare, molte volte.

640. Come osi raccomandare di custodirti il segreto…, se questa avvertenza и prova che tu non l'hai saputo custodire?

641. La discrezione non и mistero, nй confabulazione.
–И, semplicemente, naturalezza.

642. Discrezione и… delicatezza. –Non avverti un'inquietudine, un malessere intimo, quando i fatti –nobili e normali– della tua famiglia escono dal calore del focolare, per finire nell'indifferenza o nella curiositа della pubblica piazza?

643. Non manifestare con leggerezza l'intimitа del tuo apostolato: non vedi che il mondo и pieno di egoistiche incomprensioni?

644. Taci. Non dimenticare che il tuo ideale и come un lumicino appena acceso. –Puт bastare un soffio per spegnerlo nel tuo cuore.

645. Quanto и fecondo il silenzio! –Tutte le energie che mi perdi, con le tue mancanze di discrezione, sono energie che sottrai all'efficacia del tuo lavoro.
–Sii discreto.

646. Se tu fossi piщ discreto, non ti lamenteresti interiormente dell'amaro in bocca che ti fa soffrire dopo molte tue conversazioni.

647. Non pretendere che ti «capiscano». –Quell'incomprensione и provvidenziale: perchй il tuo sacrificio passi nascosto.

648. Se taci otterrai maggior efficacia nelle tue imprese apostoliche –quanti perdono la loro «forza» dalla bocca!– ed eviterai molti pericoli di vanagloria.

649. Sempre spettacolo! –Mi domandi fotografie, grafici, statistiche.
–Non ti mando questo materiale perchй –e mi pare molto rispettabile l'opinione contraria– poi penserei di aver lavorato per dare la scalata alla terra… e invece и il cielo che io voglio scalare.

650. C'и molta gente –santa– che non capisce il tuo cammino. –Non ostinarti a farglielo comprendere: perderai il tempo e darai luogo a indiscrezioni.

651. «Non si puт essere radice e fronda se non si и linfa, spirito, qualcosa che circola al di dentro».
–L'amico tuo che scrisse queste parole sapeva che sei nobilmente ambizioso. –E ti indicт il cammino: la discrezione, il sacrificio, il lavorare dal di dentro.

652. Discrezione, virtщ di pochi. –Chi ha calunniato la donna dicendo che la discrezione non и virtщ di donne?
–Quanti uomini, con tanto di barba, devono imparare!

653. Quale esempio di discrezione ci dа la Madre di Dio! Nemmeno a Giuseppe dа a conoscere il mistero.
–Chiedi alla Madonna la discrezione che ti manca.

654. И il disappunto che ha affilato la tua lingua. Taci!

655. Non ti raccomanderт mai a sufficienza l'importanza della discrezione.
–Se non и il taglio della tua arma di lotta, ti dirт che ne и l'impugnatura.

656. Taci, ogni qualvolta senti dentro di te il ribollire dell'indignazione. –E questo, anche se fossi giustissimamente adirato.
–Perchй, malgrado la tua discrezione, in quei momenti dici sempre di piщ di quello che vorresti.

 «    Allegria    » 

657. La vera virtщ non и triste e antipatica, bensм amabilmente allegra.

658. Se le cose riescono bene, rallegriamoci, benedicendo Dio che ci mette l'incremento. –Riescono male? –Rallegriamoci, benedicendo Dio che ci fa partecipi della sua dolce Croce…

659. L'allegria che devi avere non и quella che potremmo chiamare fisiologica, da animale sano, ma quella soprannaturale, che procede dall'abbandonare tutto e dall'abbandonare te stesso nelle braccia amorose di nostro Padre-Dio.

660. Non scoraggiarti mai, se sei apostolo. –Non c'и ostacolo che tu non possa superare.
–Perchй sei triste?

661. Faccia lunga…, modi bruschi…, aspetto ridicolo…, aria antipatica: и cosм che speri di incoraggiare gli altri a seguire Cristo?

662. Manca la gioia? –Pensa: c'и un ostacolo fra Dio e me. –Indovinerai quasi sempre.

663. Per porre un rimedio alla tua tristezza, mi chiedi un consiglio. –Ti darт una ricetta che proviene da buone mani: dall'apostolo Giacomo.
–«Tristatur aliquis vestrum?» –Sei triste, figlio mio? –«Oret!» –Fa' orazione! Prova e vedrai.

664. Non essere triste. –Abbi una visione piщ… «nostra» –piщ cristiana– delle cose.

665. Voglio che tu sia sempre contento, perchй la gioia и parte integrante del tuo cammino.
–Chiedi questa stessa gioia soprannaturale per tutti.

666. «Laetetur cor quaerentium Dominum». – Si rallegri il cuore di coloro che cercano il Signore.
–Ecco una luce, per indagare sui motivi della tua tristezza.

 «    Altre virtщ    » 

667. Gli atti di Fede, di Speranza e d'Amore sono valvole dalle quali si sprigiona il fuoco delle anime che vivono la vita di Dio.

668. Fa' tutto con disinteresse, per puro Amore, come se non ci fossero nй premio nй castigo. –Ma fomenta nel tuo cuore la gloriosa speranza del cielo.

669. Sta bene che tu serva Dio come un figlio, senza paga, generosamente… –Ma non preoccuparti se qualche volta pensi al premio.

670. Dice Gesщ: «E chiunque avrа lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o campi a causa del mio nome, riceverа il centuplo e avrа in sorte la vita eterna».
–Vedi un po' se trovi qualcuno, sulla terra, che paghi con tanta generositа!

671. Gesщ…, in silenzio. «Iesus autem tacebat». –Tu perchй parli? Per trovare consolazione o per giustificarti?
Taci. –Cerca la gioia nel disprezzo: ne riceverai in ogni caso meno di quanto ne meriti.
–Puoi tu, forse, domandare: «Quid enim mali feci?» –che ho fatto di male?

672. Sii certo di essere uomo di Dio se sopporti con gioia e in silenzio l'ingiustizia.

673. Bella risposta quella che dette quell'uomo venerabile al giovane che si lamentava dell'ingiustizia sofferta: «Ti dа fastidio? –gli diceva– Ebbene, rinuncia a essere buono!…».

674. Non dare mai il tuo parere se non te lo chiedono, anche se pensi che la tua opinione sia la piщ giusta.

675. И vero che fu peccatore. –Perт non ti fare di lui quel giudizio irreformabile. –Abbi viscere di pietа, e non dimenticare che ancora puт essere un Agostino, mentre tu resti solo un mediocre.

676. Tutte le cose di questo mondo non sono altro che terra. –Mettile in mucchio sotto i tuoi piedi, e ti ritroverai piщ vicino al cielo.

677. Oro, argento, gemme…, terra, mucchi di letame. – Godimenti, piaceri sensuali, soddisfazione di appetiti…, come una bestia, come un mulo, come un maiale, come un gallo, come un toro.
Onori, distinzioni, titoli… bolle d'aria, gonfiori di superbia, menzogne, nulla.

678. Non riporre i tuoi amori quaggiщ. –Sono amori egoistici… Coloro che ami si allontaneranno da te, con paura e ribrezzo, poche ore dopo che Dio ti avrа chiamato alla sua presenza. – Sono ben altri gli amori che perdurano.

679. La gola и un brutto vizio. –Non ti fa un po' ridere e non ti fa un po' schifo vedere certi signori gravi, seduti intorno a un tavolo, seri, con aria di cerimonia, mentre riempiono di grassi il tubo digerente come se ciт fosse «un fine»?

680. A tavola, non parlare del cibo: и una grossolanitа che non ti si addice. –Parla di cose elevate –dell'anima o dell'intelletto– e nobiliterai questo dovere.

681. Quando ti alzi da tavola senza aver fatto una piccola mortificazione, hai mangiato come un pagano.

682. Di solito mangi piщ del necessario. –E quella sazietа, che spesso и causa di pesantezza e di molestia fisica, ti rende inetto al sapore dei beni soprannaturali e intorpidisce la tua intelligenza.
–Che bella virtщ, anche per le cose terrene, и la temperanza!

683. Cristiano impegnato –dici di esserlo–, ti vedo baciare un'immagine, biascicare una preghiera, inveire contro coloro che attaccano la Chiesa di Dio…, e perfino frequentare i Santi Sacramenti.
Ma non ti vedo fare un sacrificio, nй evitare certe conversazioni… mondane (potrei, a ragione, usare un altro qualificativo), nй essere generoso con i sottoposti…, nй con la Chiesa di Cristo! Nй ti vedo sopportare una debolezza del tuo fratello, nй umiliare la tua superbia per il bene comune, nй disfarti della tua salda corteccia di egoismo, nй… tante altre cose ancora!
–Ti vedo… –Non ti vedo… –E tu… dici di essere un gentiluomo cristiano? –Che povero concetto hai di Cristo!

684. Il tuo talento, la tua simpatia, le tue attitudini… si perdono: non ti si consente di metterle a frutto.
–Medita bene queste parole di un autore spirituale: «Non si perde l'incenso che si offre a Dio. –Il Signore и piщ onorato con il sacrificio dei tuoi talenti che con il vano impiego di essi».

 «    Tribolazione    » 

685. L'uragano della persecuzione и buono. –Che cosa si perde?… Non si perde ciт che и giа perduto. –Se non si sradica l'albero –e non c'и vento nй bufera che possa sradicare l'albero della Chiesa– cadono solo i rami secchi… E quelli и bene che cadano.

686. D'accordo: quella persona и stata cattiva con te. –Ma tu non ti sei comportato ancor peggio con Dio?

687. Gesщ: dovunque tu sei passato nessun cuore и rimasto indifferente. –O ti si ama, o ti si odia.
Quando un uomo-apostolo ti segue, compiendo il suo dovere, potrа sorprendermi –se и un altro Cristo!– che sollevi analoghi mormorii di avversione o di affetto?

688. Siamo alle solite…: Hanno detto, hanno scritto…: a favore, contro…: con buona volontа o non cosм buona…: reticenze e calunnie, elogi ed esaltazioni…: cose balorde e cose azzeccate…
–Sciocco, sciocchissimo! Se vai dritto al tuo fine, testa e cuore inebriati di Dio, che cosa importano il rumore del vento, il canto delle cicale, il muggito, il grugnito, il nitrito?… E poi… и inevitabile: non pretendere di mettere porte alla campagna.

689. Si sono sciolte le lingue e hai sofferto ingiurie che ti hanno ferito di piщ perchй non te le aspettavi.
La tua reazione soprannaturale dev'essere perdonare –e persino chiedere perdono– e approfittare dell'esperienza per distaccarti dalle creature.

690. Quando viene la sofferenza, il disprezzo…, la Croce, pensa: che cos'и tutto questo a confronto di quello che merito?

691. Stai soffrendo una grande tribolazione? –Hai delle contrarietа? Di', molto adagio, assaporandola, questa orazione forte e virile:
«Sia fatta, si compia, sia lodata ed eternamente esaltata la giustissima e amabilissima Volontа di Dio sopra tutte le cose. –Amen. –Amen».
Io ti assicuro che raggiungerai la pace.

692. Soffri in questa vita quaggiщ…, che и un sogno… breve. –Rallegrati: perchй tuo Padre-Dio ti vuole molto bene e, se non frapponi ostacoli, dopo questo brutto sogno ti darа un buon risveglio.

693. Ti duole che non ti siano grati di quel favore. –Rispondimi a queste due domande: sei veramente riconoscente tu a Cristo Gesщ?… Sei forse stato capace di fare quel favore in vista della riconoscenza terrena?

694. Non so perchй ti spaventi. –I nemici di Cristo sono sempre stati poco ragionevoli.
Dopo la risurrezione di Lazzaro avrebbero dovuto arrendersi e confessare la divinitа di Gesщ. –Ebbene, no: uccidiamo –dissero– colui che dа la Vita!
E oggi, come ieri.

695. Nelle ore di lotta e di contrarietа, quando forse «i buoni» riempiono di ostacoli il tuo cammino, innalza il tuo cuore d'apostolo: ascolta Gesщ che parla del granello di senape e del lievito. –E digli: «Edissere nobis parabolam» –spiegami la parabola.
E sentirai la gioia di contemplare la vittoria futura: gli uccelli del cielo al riparo del tuo apostolato, oggi incipiente; e lievitata tutta la massa.

696. Se ricevi la tribolazione con animo intimorito perdi la gioia e la pace, e ti esponi a non trarre profitto spirituale da quella prova.

697. Gli avvenimenti pubblici ti hanno costretto a una reclusione volontaria, forse peggiore, date le circostanze, della reclusione in un carcere. –Hai subмto un'eclissi della tua personalitа.
Non trovi un campo d'azione: egoismi, curiositа, incomprensione e mormorazione. –Bene, e con questo? Dimentichi la tua liberissima volontа e il tuo potere di «bambino»? –La mancanza di foglie e di fiori (di azione esterna) non esclude il moltiplicarsi e l'attivitа delle radici (vita interiore).
Lavora: poi il corso delle cose cambierа, e darai piщ frutti di prima, e piщ saporiti.

698. Ti rimproverano? –Non t'arrabbiare, come ti consiglia la superbia. –Pensa: che caritа hanno con me! Quante cose avranno taciuto!

699. Croce, travagli, tribolazioni: ne avrai finchй vivrai. –Per questa via и passato Cristo, e il discepolo non и piщ del Maestro.

700. D'accordo: c'и molta lotta al di fuori, e questo ti scusa, in parte. –Perт c'и anche complicitа al di dentro –guarda bene– e qui non vedo attenuanti.

701. Non hai sentito dalle labbra del Maestro la parabola della vite e dei tralci? –Consтlati: esige molto da te, proprio perchй sei tralcio che dа frutto… E ti pota «ut fructum plus afferas» –perchй tu dia frutto piщ abbondante.
Certo! Quei tagli e quegli strappi fanno male. Ma, poi, quanta freschezza nei frutti, che maturitа nelle opere!

702. Sei inquieto. –Ascolta: succeda quel che succeda nella tua vita interiore o nel mondo che ti circonda, non dimenticare mai che l'importanza degli avvenimenti o delle persone и assai relativa. –Calma: lascia correre il tempo; e poi, vedrai da lontano e senza passione i fatti e la gente, acquisterai il senso della prospettiva, metterai ogni cosa al suo posto secondo la sua vera dimensione.
Se agisci in questo modo, sarai piщ giusto e ti risparmierai molte preoccupazioni.

703. Una cattiva notte in una cattiva locanda. –Dicono che Teresa di Gesщ abbia definito cosм questa vita terrena. –Non ti pare che sia un paragone indovinato?

704. Visita a un monastero famoso. –Quella signora straniera sentм una stretta al cuore nel considerare la povertа dell'edificio: «Loro devono fare una vita assai dura…, non и vero?». E il monaco, contento, si limitт a rispondere: «L'hai voluto tu, caro il mio frate; tu l'hai voluto e te lo tieni».
Questa frase, che sentii dire con gioia da quel sant'uomo, devo ripeterla a te con pena, quando mi dici che non sei felice.

705. Inquietarti? –Mai: questo и perdere la pace.

706. Abbattimento fisico. –Sei… a pezzi. –Riposa. Sospendi questa attivitа esterna. –Consulta il medico. Obbedisci e non preoccuparti.
Presto tornerai alla tua vita e migliorerai, se sei fedele, i tuoi apostolati.

 «    Lotta interiore    » 

707. Non turbarti se, nel considerare le meraviglie del mondo soprannaturale, senti l'altra voce –intima, insinuante– dell'uomo vecchio.
И «il corpo di morte» che reclama i suoi privilegi perduti… Ti basta la grazia: sii fedele e vincerai.

708. Il mondo, il demonio e la carne sono degli avventurieri che, approfittando della debolezza del selvaggio che porti dentro, vogliono che, in cambio del misero specchietto d'un piacere – che non vale niente –, tu consegni l'oro fino e le perle e i brillanti e i rubini imbevuti del sangue vivo e redentore del tuo Dio, che sono il prezzo e il tesoro della tua eternitа.

709. Mi senti? –In un altro stato, in un altro posto, in un altro grado o incarico potresti fare il bene in misura certamente maggiore. –Per fare quello che fai non и necessario talento!…
Ebbene, io ti dico: lа dove ti hanno messo piaci a Dio…, e quello che stavi pensando и chiaramente una suggestione infernale.

710. Ti preoccupi e ti rattristi perchй le tue Comunioni sono fredde, piene d'ariditа. –Quando ti accosti al Sacramento, dimmi: cerchi te stesso o cerchi Gesщ? –Se cerchi te stesso, hai ben motivo di rattristarti… Ma se –come devi– cerchi Cristo, vuoi segno piщ certo della Croce per sapere che l'hai trovato?

711. Un'altra caduta…, e che caduta!… Disperarti? No: umмliati e ricorri, per mezzo di Maria, tua Madre, all'Amore Misericordioso di Gesщ. –Un miserere e in alto il cuore! –Si ricomincia di nuovo.

712. Molto profonda и la tua caduta! –Comincia le fondamenta da laggiщ. –Sii umile. –«Cor contritum et humiliatum, Deus, non despicies.» –Dio non disprezzerа un cuore contrito e umiliato.

713. Tu non vai contro Dio. –Le tue cadute sono di fragilitа. –D'accordo: ma sono cosм frequenti queste fragilitа –non sai evitarle– che, se non vuoi che ti consideri cattivo, dovrт considerarti cattivo e sciocco!

714. И un volere senza volere, il tuo, se non elimini decisamente l'occasione. –Non cercare di ingannarti dicendomi che sei debole. Sei… codardo, e non и la stessa cosa.

715. Quella trepidazione del tuo spirito, la tentazione che ti avvolge, и come una benda sugli occhi della tua anima.
Sei al buio. Non ostinarti a camminare da solo, perchй, da solo, cadrai. –Va' dal tuo Direttore –dal tuo superiore– ed egli farа sм che tu avverta quelle parole dell'Arcangelo Raffaele a Tobia:
«Forti animo esto, in proximo est ut a Deo cureris» –Coraggio, Dio presto ti guarirа. –Sii obbediente, e cadranno le squame, cadrа la benda dai tuoi occhi, e Dio ti colmerа di grazia e di pace.

716. Non so vincermi!, mi scrivi con sconforto. –E ti rispondo: Ma hai forse provato ad adoperare i mezzi?

717. O beate sventure della terra! –Povertа, lacrime, odii, ingiustizia, disonore… Tutto potrai in Colui che ti darа la forza.

718. Soffri… e non vorresti lamentarti. –Non importa se ti lamenti –и la reazione naturale della nostra povera carne–, purchй la tua volontа voglia in te, ora e sempre, quello che vuole Dio.

719. Non disperare mai. Morto e corrotto era Lazzaro: «Iam foetet, quatriduanus est enim»; puzza –dice Marta a Gesщ–, и sepolto giа da quattro giorni.
Se ascolti l'ispirazione di Dio, e la segui –«Lazare, veni foras!» –Lazzaro, vieni fuori! –, tornerai alla Vita.

720. Costa! –Lo so bene. Ma avanti! Nessuno riceverа il premio –e che premio!– se non colui che lotta con bravura.

721. Se il tuo edificio spirituale traballa, se tutto ti sembra campato in aria…, appтggiati alla fiducia filiale in Gesщ e in Maria, pietra salda e sicura sulla quale avresti dovuto edificare fin dall'inizio.

722. La prova questa volta и lunga. –Forse –e senza forse– non l'hai sopportata bene sin qui… perchй cercavi ancora consolazioni umane. –E tuo Padre-Dio le ha strappate alla radice affinchй tu non possa aggrapparti altro che a Lui.

723. Tutto ti lascia indifferente? –Non cercare di ingannarti. Proprio adesso, se io ti chiedessi di persone e d'imprese nelle quali, per amore di Dio, hai messo la tua anima, dovresti rispondermi con ardore, con l'interesse di chi parla di cosa propria!
Non tutto ti lascia indifferente: ma non sei instancabile… e hai bisogno di un po' piщ di tempo per te: tempo che servirа anche per le tue opere, perchй, in fin dei conti, tu sei lo strumento.

724. Mi dici che nel tuo petto hai fuoco e acqua, freddo e calore, passioncelle e Dio…: una candela accesa a San Michele e un'altra al diavolo.
Tranquillizzati: finchй vorrai lottare non ci sono due candele accese nel tuo petto, ma una sola, quella dell'Arcangelo.

725. Il nemico procede quasi sempre cosм con le anime che gli fanno resistenza: ipocritamente, dolcemente; motivi… spirituali!: senza attirare l'attenzione… –E poi, quando pare che non vi sia piщ rimedio (c'и sempre), sfacciatamente… cercando di ottenere una disperazione alla Giuda, senza pentimento.

726. Nel perdere quelle consolazioni umane sei rimasto con una sensazione di solitudine, come sospeso a un tenue filo sul vuoto d'un nero abisso. –E sembra che le tue invocazioni, le tue grida d'aiuto, non le ascolti nessuno.
Hai ben meritato questo abbandono. –Sii umile, non cercare te stesso, non cercare la tua comoditа: ama la Croce –sopportarla и poco– e il Signore ascolterа la tua preghiera. –E i tuoi sensi si placheranno. –E il tuo cuore si richiuderа. –E avrai pace.

727. In carne viva. –Ecco come ti trovi. Tutto ti fa soffrire nelle potenze dell'anima e nei sensi. E tutto ti и di tentazione…
Sii umile –insisto–: e vedrai come ti faranno uscire in fretta da quello stato: e il dolore si trasformerа in gioia: e la tentazione in sicura fermezza.
Ma, intanto, ravviva la tua fede; riempiti di speranza; e fa' continui atti d'Amore, anche se ti pare che siano soltanto parole.

728. Tutta la nostra fortezza ci и data in prestito.

729. Dio mio: ogni giorno sono meno sicuro di me e piщ sicuro di Te!

730. Se tu non lo lasci, Egli non ti lascerа.

731. Spera tutto da Gesщ: tu non hai nulla, tu non vali nulla, tu non puoi nulla. –Sarа Lui ad agire, se ti abbandoni in Lui.

732. O Gesщ! –Riposo in Te.

733. Confida sempre nel tuo Dio. –Egli non perde battaglie.

 «    Novissimi    » 

734. «Questa и l'ora vostra e il potere delle tenebre». –Dunque, il peccatore ha la sua ora? –Sм…, e Dio la sua eternitа!

735. Se sei apostolo, la morte sarа per te una buona amica che ti facilita il cammino.

736. Hai visto, in una sera triste d'autunno, cadere le foglie morte? Cosм cadono ogni giorno le anime nell'eternitа: un giorno, la foglia caduta sarai tu.

737. Non hai sentito con che tono di tristezza i mondani lamentano che «ogni giorno che passa и morire un poco»?
Ebbene, io ti dico: rallegrati, anima d'apostolo, perchй ogni giorno che passa ti avvicina alla Vita.

738. Gli «altri», la morte li blocca e li atterrisce. –A noi, la morte –la Vita– dа coraggio e impulso.
Per loro и la fine; per noi il principio.

739. Non avere paura della morte. –Accettala, fin da ora, generosamente…, quando Dio vorrа…, come Dio vorrа…, dove Dio vorrа. –Non dubitare: essa verrа nel tempo, nel luogo e nel modo piщ opportuni…, inviata da tuo Padre-Dio. –Sia benvenuta nostra sorella morte!

740. Quale parte del mondo si scardinerа se io vengo a mancare, se io muoio?

741. Non vedi come si decompone materialmente, in umori pestilenziali, il cadavere della persona amata? –Ebbene, ecco che cos'и un bel corpo! –Contemplalo, e trai le conseguenze.

742. Mi pare impossibile che non ti scuotano quei quadri di Valdйs Leal con tanti egregi cadaveri –vescovi e cavalieri di Calatrava– in viva putredine.
E che dire del gemito del duca di Gandнa: «Non voglio piщ servire un signore che possa morire»?

743. Mi parli di morire «eroicamente». Non credi sia piщ «eroico» morire senza farsi notare, in un buon letto, come un borghese…, ma di mal d'Amore?

744. Tu –se sei apostolo– non dovrai morire. –Cambierai di casa, e nient'altro.

745. «Ha da venire a giudicare i vivi e i morti», diciamo nel Credo. –Possa tu non perdere di vista questo giudizio e questa giustizia, e… questo Giudice!

746. Non brilla nella tua anima il desiderio che tuo Padre-Dio abbia a rallegrarsi quando dovrа giudicarti?

747. Le anime mondane hanno molta propensione a ricordare la Misericordia del Signore. –E cosм si incoraggiano a continuare nei loro spropositi.
И vero che Dio Nostro Signore и infinitamente misericordioso, ma и anche infinitamente giusto: e c'и un giudizio, ed Egli и il Giudice.

748. Coraggio. –Non sai che San Paolo dice ai cristiani di Corinto che «ciascuno sarа remunerato nella misura del suo lavoro»?

749. Esiste l'inferno. –Ecco un'affermazione che ti puт sembrare lapalissiana. –Te la ripeto: esiste l'inferno.
Fammi eco tu, opportunamente, all'orecchio di quel collega… e di quell'altro.

750. Ascoltami, tu che sei immerso nella scienza fino alla cima dei capelli: la tua scienza non mi puт negare la veritа delle attivitа diaboliche. Mia Madre, la Santa Chiesa –per molti anni: e resta sempre una lodevole devozione privata– ha voluto che i Sacerdoti ai piedi dell'altare invocassero ogni giorno San Michele, «contra nequitiam et insidias diaboli» –contro la malizia e le insidie del nemico.

751. Il cielo! «Nй occhio vide, nй orecchio udм, nй mente umana immaginт quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano».
Non ti incoraggiano a lottare queste rivelazioni dell'Apostolo?

752. Sempre. –Per sempre! –Parole logorate dal desiderio umano di prolungare –di rendere eterno– ciт che и piacevole.
Parole menzognere, sulla terra, dove tutto finisce.

753. Tutto quaggiщ и un continuo finire: neppure comincia il piacere, e giа и terminato.

 «    La volontа di Dio    » 

754. Ecco la chiave per aprire la porta ed entrare nel Regno dei cieli: «Qui facit voluntatem patris mei qui in coelis est, ipse intrabit in regnum coelorum» –colui che fa la volontа del Padre mio…, questi entrerа!

755. Dal fatto che tu e io ci comportiamo come Dio vuole –non dimenticarlo– dipendono molte cose grandi.

756. Noi siamo pietre, blocchi da costruzione, che si muovono, che sentono, che hanno una volontа liberissima.
Dio stesso и lo scalpellino che ci smussa gli spigoli, aggiustandoci, modificandoci, secondo il suo desiderio, a colpi di martello e di scalpello.
Non cerchiamo di sfuggire, non cerchiamo di schivare la sua Volontа, perchй, in ogni caso, non potremo evitare i colpi. –Soffriremo di piщ e inutilmente e, invece della pietra levigata e pronta per edificare, saremo un mucchio informe di ghiaia che la gente calpesterа con noncuranza.

757. Rassegnazione?… Adeguamento?… Amare la Volontа di Dio!

758. La piena accettazione della Volontа di Dio porta necessariamente la gioia e la pace: la felicitа nella Croce. – Allora si vede che il giogo di Cristo и soave e che il suo peso и leggero.

759. Pace, pace!, mi dici. –La pace и… per gli uomini di «buona» volontа.

760. Un ragionamento che conduce alla pace e che lo Spirito Santo dа bell'e fatto a coloro che amano la Volontа di Dio: «Dominus regit me, et nihil mihi deerit» –il Signore mi governa e nulla mi mancherа.
Che cosa puт inquietare un'anima che ripeta per davvero queste parole?

761. Uomo libero, sottomettiti a volontaria servitщ affinchй Gesщ non abbia a dire per causa tua quello che si narra abbia detto per causa d'altri alla Madre Teresa: «Teresa, io volevo…, ma gli uomini non hanno voluto».

762. Atto di identificazione con la Volontа di Dio:
Tu lo vuoi, Signore?… Anch'io lo voglio!

763. Non dubitare: lascia che salga dal cuore alle labbra un Fiat –si faccia!…– che sia il coronamento del sacrificio.

764. Piщ l'apostolo и vicino a Dio, piщ si sente universale: il suo cuore s'ingrandisce per contenere tutti e tutto nel desiderio di porre l'universo ai piedi di Gesщ.

765. Desidero di piщ la tua Volontа, Dio mio, che, senza compierla –se tale sproposito fosse possibile–, la stessa gloria.

766. L'abbandono alla Volontа di Dio и il segreto per essere felice sulla terra. –Di', dunque: «Meus cibus est ut faciam voluntatem eius» –mio cibo и fare la sua Volontа.

767. И proprio l'abbandono la condizione di cui hai bisogno per non perdere d'ora innanzi la tua pace.

768. Il «gaudium cum pace» –la gioia e la pace– и il frutto sicuro e saporito dell'abbandono.

769. L'indifferenza non и avere il cuore arido…, come non lo ebbe Gesщ.

770. Non sei meno felice perchй qualcosa ti manca, di quando ne avessi in abbondanza.

771. Dio esalta coloro che compiono la sua Volontа proprio in ciт in cui li ha umiliati.

772. Domandati molte volte al giorno: faccio in questo momento quello che devo fare?

773. Gesщ, quello che tu «vuoi»… io lo amo.

774. Gradini: Rassegnarsi alla Volontа di Dio: Adattarsi alla Volontа di Dio: Volere la Volontа di Dio: Amare la Volontа di Dio.

775. Signore, se questa и la tua Volontа, fa' della mia povera carne un Crocifisso.

776. Non cadere in un circolo vizioso: tu pensi: quando questa faccenda si sarа aggiustata in un modo o nell'altro, allora sarт molto generoso con il mio Dio.
Ma Gesщ non starа forse aspettando che tu sia generoso senza riserve, per aggiustare Lui le cose meglio di quanto tu possa immaginare?
Proposito fermo, conseguenza logica: in ogni istante d'ogni giorno cercherт di compiere generosamente la Volontа di Dio.

777. La tua volontа, il tuo proprio giudizio: ecco ciт che ti rende inquieto.

778. И questione di pochi secondi. Prima di cominciare qualsiasi attivitа, pensa: Che cosa vuole Dio da me in questa faccenda?
E, con la grazia divina, agisci!

 «    La gloria di Dio    » 

779. И cosa buona dar gloria a Dio senza prendersi anticipi (moglie, figli, onori…) di quella gloria di cui godremo pienamente con Lui, nella Vita…
Egli, d'altronde, и generoso… Dа il cento per uno: e ciт и vero anche riguardo ai figli. –Molti se ne privano per la sua gloria, e hanno migliaia di figli del loro spirito. –Figli, come noi lo siamo del Padre nostro che и nei cieli.

780. «Deo omnis gloria». –A Dio tutta la gloria. –И una confessione categorica del nostro nulla. Egli, Gesщ, и tutto. Noi, senza di Lui, non valiamo niente: niente.
La nostra vanagloria sarebbe appunto questo: gloria vana; sarebbe un furto sacrilego; l'«io» non deve comparire da nessuna parte.

781. Senza di me non potete far nulla, ha detto il Signore. –E lo ha detto perchй tu e io non ci attribuissimo successi che sono suoi. –«Sine me nihil!…».

782. Come osi impiegare quella scintilla dell'intelletto divino, che и la tua ragione, in qualcosa che non sia dar gloria al tuo Signore?

783. Se la vita non avesse come fine dar gloria a Dio, sarebbe spregevole, piщ ancora: detestabile.

784. Da' a Dio «tutta» la gloria. –«Spremi» con la tua volontа, aiutato dalla grazia, ognuna delle tue azioni, affinchй in esse non resti nulla che odori di superbia umana, di compiacenza del tuo «io».

785. «Deus meus es tu, et confitebor tibi: Deus meus es tu, et exaltabo te». –Tu sei il mio Dio, e ti confesserт: Tu sei il mio Dio, e ti esalterт. –Bel programma… per un apostolo della tua taglia!

786. Nessun altro affetto ti leghi alla terra, all'infuori del desiderio divinissimo di dar gloria a Cristo e, per Lui e con Lui e in Lui, al Padre e allo Spirito Santo.

787. Rettifica, rettifica. –Sarebbe spiacevole se quella tua vittoria restasse sterile perchй ti sei mosso per motivi umani!

788. Purezza d'intenzione. –Le suggestioni della superbia e gli impulsi della carne li riconosci presto… e lotti e, con la grazia, vinci.
Ma i motivi che ti portano ad agire, anche nelle azioni piщ sante, non ti sembrano chiari…, e senti una voce dentro di te che ti fa scoprire ragioni umane…, con tale sottigliezza, che s'insinua nella tua anima il sospetto di non lavorare come dovresti –per puro Amore, unicamente per dare a Dio tutta la gloria.
Reagisci subito ogni volta e di': «Signore, per me non voglio nulla. Tutto per la tua gloria e per Amore».

789. Indubbiamente hai purificato bene la tua intenzione quando hai detto: rinunzio fin da ora a ogni gratitudine e ricompensa umane.

 «    Proselitismo    » 

790. Non gridereste volentieri alla gioventщ che s'agita attorno a voi: pazzi! Lasciate quelle cose mondane che immeschiniscono il cuore… e molte volte lo degradano…, lasciatele, e venite con noi appresso all'Amore?

791. Ti manca «vibrazione». –Questa и la ragione per cui trascini cosм pochi. –Sembra quasi che non sia ben persuaso di ciт che guadagni nel lasciare per Cristo le cose della terra.
Confronta: il cento per uno e la vita eterna! –Ti sembra piccolo l'«affare»?

792. «Duc in altum». –Prendi il largo! –Respingi il pessimismo che ti rende codardo. «Et laxate retia vestra in capturam» –e getta le tue reti per la pesca.
Non vedi che puoi dire, come Pietro: «In nomine tuo, laxabo rete» –Gesщ, nel tuo nome, cercherт anime?

793. Proselitismo. –И il segno certo dell'autentico zelo.

794. Seminare. –Uscм il seminatore… Spargi la semenza a volo, anima d'apostolo! –Il vento della grazia porterа altrove il tuo seme se il solco dove cade non ne и degno… Semina, e abbi la certezza che la semenza attecchirа e darа il suo frutto.

795. Con il buon esempio si semina buona semenza; e la caritа obbliga tutti a seminare.

796. Piccolo amore и il tuo se non senti lo zelo per la salvezza di tutte le anime. –Povero amore и il tuo se non sei ansioso di contagiare la tua pazzia ad altri apostoli.

797. Sai che il tuo cammino non и chiaro. –E che non lo и perchй, non seguendo Gesщ da vicino, rimani nelle tenebre. –Che aspetti a deciderti?

798. Ragioni?… Quali ragioni avrа dato il povero Ignazio al dotto Saverio?

799. Ciт che ti meraviglia a me sembra ragionevole. – Che il Signore sia venuto a cercarti nell'esercizio della tua professione?
Cosм cercт i primi: Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo accanto alle reti: Matteo seduto al banco degli esattori…
E –sbalordisci!– Paolo nel suo accanimento di metter fine alla semenza dei cristiani.

800. La messe и molta e pochi gli operai. –«Rogate ergo!» –Pregate, dunque, il Signore della messe perchй mandi operai nel suo campo.
La preghiera и il mezzo piщ efficace di proselitismo.

801. Ancora risuona nel mondo quel grido divino: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e che altro voglio, se non che divampi?». –Eppure, vedi: и quasi tutto spento…
Non ti viene voglia di propagare l'incendio?

802. Vorresti attrarre al tuo apostolato quell'uomo di scienza, quel personaggio autorevole e quel tale pieno di prudenza e di virtщ.
Prega, offri sacrifici e lavтrateli con il tuo esempio e con la tua parola. –Non vengono! –Non perdere la pace: vuol dire che non sono necessari.
Credi che non ci fossero dei contemporanei di Pietro, dotti, e autorevoli, e prudenti, e virtuosi, al di fuori del gruppo dei primi dodici?

803. Mi hanno detto che ci sai fare, che hai «attrattiva», per richiamare le anime al tuo cammino.
Ringrazia Dio di questo dono: essere strumento per cercare strumenti!

804. Aiutami a gridare: Gesщ, anime!… Anime d'apostoli! Sono per te, per la tua gloria.
Vedrai che finirа per ascoltarci.

805. Senti: lм… non ce ne sarа uno… o due, che ci capiscano bene?

806. Di' a… quello lм, che ho bisogno di cinquanta uomini che amino Gesщ Cristo sopra tutte le cose.

807. Mi dici, di quel tuo amico, che frequenta i sacramenti, che и di vita limpida ed и un bravo studente. –Tuttavia non «ingrana»: se gli parli di sacrificio e d'apostolato, si rattrista e se ne va.
Non preoccuparti. –Non и un insuccesso del tuo zelo: и, alla lettera, la scena narrata dall'Evangelista: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciт che hai e dallo ai poveri» (sacrificio)… «poi, vieni e seguimi» (apostolato).
Quel giovane «abiit tristis»: –se ne andт, anche lui, rattristato: non ha voluto corrispondere alla grazia.

808. «Una buona notizia: un nuovo pazzo…, per il manicomio». –E tutto и giubilo nella lettera del «pescatore».
Dio colmi d'efficacia le tue reti!

809. Proselitismo. –Chi non ha fame di perpetuare il suo apostolato?

810. Quell'ansia di proselitismo che ti divora le viscere и segno certo della tua dedizione.

811. Ricordi? –Facevamo, tu e io, la nostra orazione, al cader della sera. Si udiva, lм vicino, il rumore dell'acqua. –E, nella quiete della cittа castigliana, sentivamo anche voci diverse che parlavano in cento lingue, gridandoci ansiosamente che ancora non conoscevano Cristo.
Baciasti il Crocifisso senza ritegno, e gli chiedesti d'essere apostolo di apostoli.

812. Capisco bene che tu ami tanto la tua Patria e i tuoi, e che, nonostante questi legami, tu attenda con impazienza il momento di attraversare terre e mari –andare lontano!– perchй ti strugge l'ansia della messe.

 «    Cose piccole    » 

813. Fate tutto per Amore. –Cosм non ci sono cose piccole: tutto и grande. –La perseveranza nelle piccole cose, per Amore, и eroismo.

814. Un piccolo atto, fatto per Amore, quanto vale!

815. Vuoi davvero essere santo? –Compi il piccolo dovere d'ogni momento: fa' quello che devi e sta' in quello che fai.

816. Hai sbagliato il cammino se disprezzi le cose piccole.

817. La santitа «grande» consiste nel compiere i «doveri piccoli» di ogni istante.

818. Le anime grandi hanno in gran conto le cose piccole.

819. Perchй sei stato «in pauca fidelis» –fedele nel poco–, entra nel gaudio del tuo Signore. – Sono parole di Cristo. –«In pauca fidelis!…» –E adesso disprezzerai le cose piccole, se si promette gloria a coloro che ne hanno cura?

820. Non giudicare dalla piccolezza degli inizi: una volta mi fecero notare che non si distinguono per ordine di grandezza i semi che dаnno erbe annuali da quelli che dаnno alberi centenari.

821. Non dimenticare che sulla terra tutto ciт che и grande и cominciato piccolo. –Ciт che nasce grande и mostruoso e muore.

822. Mi dici: quando si presenterа l'occasione di fare qualcosa di grande…, allora! –Allora? Pretendi di farmi credere e di credere tu stesso, sul serio, che potrai vincere le Olimpiadi soprannaturali, senza la preparazione quotidiana, senza allenamento?

823. Hai visto come hanno innalzato quell'edificio grandioso? –Un mattone, poi un altro. Migliaia. Ma a uno a uno. –E sacchi di cemento, a uno a uno. E blocchi squadrati, che contano ben poco rispetto alla mole dell'insieme. –E pezzi di ferro. – E operai che hanno lavorato giorno dopo giorno, le stesse ore…
Hai visto come hanno innalzato quell'edificio grandioso?… – A forza di cose piccole!

824. Hai mai osservato in quali «minuzie» si esprime l'amore umano? –Ebbene, anche l'Amore divino si esprime in «minuzie».

825. Persevera nel compimento esatto dei tuoi doveri di adesso. –Quel tuo lavoro –umile, monotono, piccolo– и orazione tradotta in opere che ti dispongono a ricevere la grazia di quell'altra attivitа –grande, ampia e profonda– che tu sogni.

826. Tutto ciт in cui interveniamo noi, piccoli uomini –perfino la santitа– и un tessuto di piccole cose, le quali –secondo la rettitudine d'intenzione– possono formare un arazzo splendido d'eroismo o di bassezza, di virtщ o di peccato.
I poemi epici riferiscono sempre avventure straordinarie, mescolate tuttavia a particolari di vita domestica dell'eroe. –Possa tu sempre tenere in gran conto –linea retta!– le piccole cose.

827. Ti sei mai soffermato a considerare la somma enorme che possono arrivare a costituire «molti pochi»?

828. L'esperienza и stata dura: non dimenticare la lezione. –Le tue grandi vigliaccherie di oggi sono –и chiaro– parallele alle tue piccole vigliaccherie abituali.
«Non hai potuto» vincere nelle cose grandi, «perchй non hai voluto» vincere nelle cose piccole.

829. Non hai visto come brillava lo sguardo di Gesщ quando la povera vedova lasciava nel tempio la sua piccola elemosina? – Tu dagli quello che puoi dare: il merito non sta nel poco o nel molto, ma nella volontа con cui lo dai.

830. Non fare… lo sciocco: и vero che –al massimo– hai il ruolo di una piccola vite in questa grande impresa di Cristo.
Sai perт che cosa significa che la vite non stringa abbastanza o salti dal suo posto? Si allenteranno pezzi piщ grandi o andranno in frantumi gli ingranaggi.
Il lavoro rallenterа. –Forse si renderа inutile tutto il meccanismo.
Che gran cosa essere una piccola vite!

 «    Tattica    » 

831. Sei, fra i tuoi –anima d'apostolo–, la pietra caduta nel lago. –Produci, col tuo esempio e con la tua parola, un primo cerchio… e questo un altro… e un altro, e un altro… Sempre piщ largo.
Capisci adesso la grandezza della tua missione?

832. Che smania c'и nel mondo per uscire dal proprio posto! –Che succederebbe se ogni osso, ogni muscolo del corpo umano volessero occupare un posto diverso da quello che gli spetta?
Non и altra la ragione del malessere del mondo. –Persevera nel tuo posto, figlio mio: da lм, quanto potrai lavorare per il regno effettivo di Nostro Signore!

833. Capi!… Virilizza la tua volontа perchй Dio faccia di te un capo. Non vedi come agiscono le maledette societа segrete?
Non hanno mai conquistato le masse. –Nei loro antri formano alcuni uominidemoni che si danno da fare e sobillano le masse rendendole pazze, per trascinarle dietro di sй nel precipizio di ogni disordine… e all'inferno. –Essi portano una semenza maledetta.
Se tu vuoi…, porterai, benedetta mille e mille volte, la parola di Dio, che non puт venir meno. Se sei generoso…, se corrispondi, con la tua santificazione personale, otterrai quella degli altri: il regno di Cristo: «omnes cum Petro ad Iesum per Mariam».

834. C'и pazzia piщ grande di quella di spargere a volo il grano dorato sulla terra perchй marcisca? –Senza questa generosa pazzia non vi sarebbe raccolto.
Figliolo: come va la generositа?

835. Brillare come una stella…, desiderio di altezza, d'essere luce accesa nel cielo?
Meglio: bruciare come una fiaccola, nascosto, appiccando il tuo fuoco a tutto ciт che tocchi. –Questo и il tuo apostolato: per questo sei sulla terra.

836. Servire da altoparlante al nemico и suprema idiozia; e, se il nemico и nemico di Dio, и peccato grande. –Per questo, in campo professionale, non loderт mai la scienza di chi se ne serve come cattedra per attaccare la Chiesa.

837. Galoppare, galoppare!… Fare, fare!… Febbre, follia di movimento… Meravigliosi edifici materiali…
Spiritualmente: legni di cassetta, miseri drappeggi, cartoni pitturati… galoppare, fare! –E tanta gente che corre: un andirivieni.
И che lavorano puntando solo al momento attuale: «sono» sempre «al presente». –Tu…, tu devi vedere le cose con visione d'eternitа, «mettendo al presente» il termine finale e il passato…
Calma. –Pace. –Vita intensa dentro di te. Senza galoppare, senza la pazzia di cambiare di posto, nel luogo che nella vita ti spetta, tu, come una poderosa dinamo spirituale, a quanti darai luce ed energia!…, senza perdere il tuo vigore e la tua luce.

838. Non avere nemici. –Abbi solo amici: amici… da porre alla tua destra –se ti hanno fatto o hanno voluto farti del bene– e… da porre alla tua sinistra –se ti hanno fatto o hanno tentato di farti del male.

839. Non raccontare episodi del «tuo» apostolato se non per giovare al prossimo.

840. La vostra condizione passi inavvertita, come lo fu quella di Gesщ durante trent'anni.

841. Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo visitano Gesщ di nascosto in tempi normali e nell'ora del trionfo.
Ma hanno il coraggio di dichiarare davanti all'autoritа il loro amore a Cristo –audacter–, con audacia, nell'ora della codardмa. –Impara.

842. Non preoccuparti se «vi conoscono» dalle vostre opere. –И il buon odore di Cristo. –E poi, lavorando sempre ed esclusivamente per Lui, rallegratevi che si compiano quelle parole della Scrittura: «Perchй vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che и nei cieli».

843. «Non manifeste, sed quasi in occulto» –non con pubblicitа, ma occultamente: cosм va Gesщ alla festa dei Tabernacoli.
Cosм andrа verso Emmaus, con Cleofa e il suo compagno. –Cosм lo vede, risorto, Maria di Magdala.
E cosм –«non tamen cognoverunt discipuli quia Iesus est», i discepoli non si erano accorti che era Lui–, cosм si presentт alla pesca miracolosa narrataci da San Giovanni.
E piщ occulto ancora, per Amore verso gli uomini, Egli и nell'Ostia.

844. Innalzare magnifici edifici?… Costruire palazzi sontuosi?… Innalzino pure… costruiscano pure…
Anime! –Vivificare anime… per questi edifici… e per quei palazzi!
Che belle case ci preparano!

845. Quanto mi hai fatto ridere e quanto mi hai fatto pensare dicendomi questa veritа lapalissiana: io… pianto sempre i chiodi dalla punta.

846. D'accordo: con quella conversazione famigliare o con quella confidenza isolata fai un lavoro migliore che con grandi discorsi –spettacolo, spettacolo!– in luogo pubblico, davanti a migliaia di persone.
Tuttavia, quando occorre un discorso, fallo.

847. Lo sforzo di ciascuno di voi, isolato, risulta inefficace. –Se vi unisce la caritа di Cristo, l'efficacia vi meraviglierа.

848. Vuoi essere martire. –Io ti metterт un martirio a portata di mano: essere apostolo e non chiamarti apostolo, essere missionario –con missione– e non chiamarti missionario, essere uomo di Dio e sembrare uomo di mondo: passare inosservato!

849. Ma insomma! Mettilo in ridicolo. –Digli che и passato di moda: sembra impossibile che ancora ci sia gente decisa a credere che la diligenza sia un buon mezzo di locomozione… –Questo, per chi ripete volterrianismi da parrucca incipriata, o screditati liberalismi ottocenteschi.

850. Che conversazioni! Che bassezza e che… schifo! –E devi stare assieme a loro, in ufficio, nell'universitа, nella sala operatoria…, nel mondo.
Se li preghi di tacere, ti prendono in giro. –Se fai la faccia scura, insistono. –Se te ne vai, continuano.
La soluzione и questa: innanzitutto, raccomandarli a Dio e riparare; poi…, affrontarli virilmente e impiegare «l'apostolato delle parolacce». –La prossima volta te ne dirт all'orecchio un certo repertorio.

851. Incanaliamo le «provvidenziali imprudenze» della gioventщ.

 «    Infanzia spirituale    » 

852. Cerca di conoscere la «via dell'infanzia spirituale» senza «forzarti» a seguire tale cammino. –Lascia fare allo Spirito Santo.

853. Cammino d'infanzia. –Abbandono. –Fanciullezza spirituale. –Tutto questo non и infantilismo, bensм forte e solida vita cristiana.

854. Nella vita spirituale d'infanzia le cose che i «bambini» dicono o fanno non sono mai bambinate e puerilitа.

855. L'infanzia spirituale non и semplicioneria spirituale, nй mollezza: и cammino saggio e vigoroso che, per la sua difficile facilitа, l'anima deve intraprendere e continuare portata per mano da Dio.

856. L'infanzia spirituale esige la sottomissione dell'intelletto, piщ difficile della sottomissione della volontа. –Per assoggettare l'intelletto и necessario, oltre alla grazia di Dio, un continuo esercizio della volontа a dire no, come dice no alla carne, una volta e un'altra e sempre. E si verifica, di conseguenza, il paradosso per cui chi segue il «piccolo cammino d'infanzia» deve, per farsi bambino, irrobustire e virilizzare la volontа.

857. Essere piccolo: le grandi audacie sono sempre dei bambini. –Chi chiede… la luna? –Chi non si ferma davanti ai pericoli per realizzare il suo desiderio?
«Mettete» in un bambino «cosм» molta grazia di Dio, il desiderio di fare la sua Volontа (di Dio), molto amore per Gesщ, tutta la scienza umana che le sue capacitа gli permettono di acquistare… e avrete il ritratto del carattere degli apostoli d'oggi, cosм come senza dubbio li vuole Dio.

858. Sii bambino. –Ancora di piщ. –Ma non restare nell'etа ingrata: hai visto mai cosa piщ buffa di un ragazzino che si dа arie da uomo, o di un uomo che «bambineggia»?
Bambino, con Dio: e, per esserlo, uomo molto virile in tutto il resto. –Ah!: e smetti quelle moine da cagnolino da salotto.

859. A volte ci sentiamo spinti a compiere piccole prodezze infantili. –Sono piccole opere di meraviglia davanti a Dio; e purchй non si introduca l'abitudine meccanica, saranno senz'altro feconde, com'и sempre fecondo l'Amore.

860. Davanti a Dio, che и Eterno, tu sei un bambino piщ piccolo di quanto lo sia davanti a te un piccino di due anni.
E, oltre a essere bambino, sei figlio di Dio. –Non dimenticarlo.

861. Bambino, accenditi di desideri di riparare gli spropositi della tua vita d'adulto.

862. Bambino sciocco: il giorno in cui nascondessi qualcosa della tua anima al Direttore, avresti cessato d'essere bambino, perchй avresti perduto la semplicitа.

863. Bambino, quando lo sarai davvero, sarai onnipotente.

864. Se sarete bambini non avrete dispiaceri: i bambini dimenticano subito i loro guai per tornare ai giochi abituali. –Pertanto, abbandonandovi, non avrete di che preoccuparvi, giacchй riposerete nel Padre.

865. Bambino, offrigli ogni giorno… persino le tue fragilitа.

866. Bambino buono: offrigli il lavoro di quegli operai che non lo conoscono; offrigli l'allegria naturale dei poveri bambini che frequentano le scuole corrotte…

867. I bambini non hanno niente di proprio, tutto и dei loro genitori…, e tuo Padre sa sempre molto bene come amministrare il patrimonio.

868. Sii piccolo, molto piccolo. –Non avere piщ di due anni di etа, tre al massimo. –Perchй i bambini piщ grandicelli sono dei furbacchioni che cercano giа d'ingannare i loro genitori con inverosimili bugie.
Hanno infatti la malizia, il fomes del peccato, ma non hanno quell'esperienza del male che darа loro l'«arte» di peccare, per coprire con parvenza di veritа la falsitа dei loro inganni.
Hanno perduto la semplicitа, e la semplicitа и indispensabile per essere piccoli davanti a Dio.

869. Bambino mio, perchй ti ostini a camminare sui trampoli?

870. Non voler essere adulto. –Bambino, bambino sempre, anche se stessi per morire di vecchiaia. –Quando un bambino inciampa e cade, nessuno si sorprende…: suo padre si affretta a rialzarlo.
Quando a inciampare e cadere и un adulto, il primo moto и il riso. –A volte, passato quel primo impulso, il ridicolo cede alla pietа. –Ma gli adulti devono rialzarsi da soli.
La tua triste esperienza quotidiana и piena di ostacoli e di cadute. Che sarebbe di te se non fossi sempre piщ bambino?
Non voler essere adulto. –Bambino, e, quando inciampi, ti risollevi la mano di tuo Padre-Dio.

871. Bambino, l'abbandono esige docilitа.

872. Non dimenticare che il Signore predilige i bambini e coloro che si fanno come bambini.

873. Paradossi di un'anima piccola. –Se Gesщ ti manda eventi che il mondo chiama buoni, piangi in cuor tuo, considerando la Sua bontа e la tua malizia: se Gesщ ti manda eventi che la gente qualifica cattivi, rallegrati in cuor tuo, perchй Egli ti dа sempre quello che conviene e dunque и l'ora bella di amare la Croce.

874. Bambino audace, grida: Che amore quello di Teresa! –Che zelo quello di Saverio! –Che uomo meraviglioso San Paolo! –Ebbene, Gesщ, io… ti voglio piщ bene di Paolo, di Saverio e di Teresa.

 «    Vita d'infanzia    » 

875. Non dimenticare, bambino sciocco, che l'Amore ti ha reso onnipotente.

876. Bambino: non perdere la tua amorosa consuetudine di «assalire» i Tabernacoli.

877. Quando ti chiamo «bambino buono» non pensare che t'immagini timido, pusillanime. –Se non sei virile e… normale, anzichй essere apostolo sarai una caricatura che fa ridere.

878. Bambino buono: di' a Gesщ molte volte al giorno: ti amo, ti amo, ti amo…

879. Se le tue miserie ti sconcertano, non rattristarti. –Gloriati delle tue infermitа, come San Paolo, perchй ai bambini si permette, senza timore del ridicolo, di imitare i grandi.

880. Le tue mancanze, le tue imperfezioni, e persino le tue cadute gravi, non ti allontanino da Dio. –Il bambino debole, se и giudizioso, cerca di stare vicino a suo padre.

881. Non affliggerti del tuo malumore nel fare quelle piccole cose che Egli ti chiede. –Col tempo arriverai a sorridere…
Non vedi con che malavoglia il bambino semplice dа a suo padre, che lo mette alla prova, la ghiottoneria che ha tra le mani? –Ma gliela dа: ha vinto l'amore.

882. Quando vuoi fare le cose bene, molto bene, ti capita di farle peggio. –Umмliati davanti a Gesщ, dicendogli: Hai visto come faccio male tutto? –Ebbene, se non mi aiuti molto, farт anche peggio!
Abbi compassione del tuo bambino: guarda che voglio scrivere ogni giorno una grande pagina nel libro della mia vita… Ma sono cosм rozzo! Se il Maestro non mi guida la mano, invece di aste dritte, dalla mia penna escono certe cose storte, certi scarabocchi che non si possono mostrare a nessuno.
Gesщ, d'ora in poi scriveremo sempre in due.

883. Riconosco la mia goffaggine, Amore mio, che и grande…, cosм grande che perfino quando voglio fare una carezza faccio del danno. –Affina i modi della mia anima: dammi, voglio che tu mi dia, entro la forte virilitа della vita d'infanzia, la delicatezza e la tenerezza con cui i bambini trattano, in intima effusione d'Amore, i loro genitori.

884. Sei pieno di miserie. –Le vedi ogni giorno piщ chiare. –Non te ne spaventare. –Egli sa bene che non puoi dare piщ frutto.
Le tue cadute involontarie –cadute di bambino– fanno sм che tuo Padre-Dio ti dedichi piщ attenzione e che tua Madre, Maria, non ti lasci dalla sua mano amorosa: approfittane, e quando ogni giorno il Signore ti rialza da terra, abbraccialo con tutte le tue forze e metti il tuo povero capo sul suo petto aperto, finchй i palpiti del suo Cuore amabilissimo ti facciano impazzire.

885. Una punzecchiatura. –E un'altra. E un'altra. –Via, sopportale! Non vedi che sei cosм piccolo da poter offrire nella tua vita –nel tuo piccolo cammino– soltanto queste piccole croci?
E poi, guarda: una croce sull'altra –una punzecchiatura… e un'altra–, che mucchio grande!
Alla fine, bambino mio, avrai saputo fare una cosa grandissima: Amare.

886. Quando un'anima di bambino fa presente al Signore i suoi desideri di ottenere perdono, dev'essere sicura che presto li vedrа esauditi: Gesщ strapperа dall'anima la coda immonda che si trascina dietro per le sue miserie passate; toglierа il peso morto, residuo di tutte le impuritа, che la fa stare attaccata a terra; getterа lontano dal bambino tutta la zavorra terrena del suo cuore, affinchй si innalzi fino alla Maestа di Dio, a fondersi nella fiamma viva d'Amore, che и Lui.

887. Quello scoraggiamento provocato dalle tue mancanze di generositа, dalle tue cadute, dai tuoi regressi –forse solo apparenti– ti dа spesso l'impressione d'aver infranto qualcosa di grande valore (la tua santificazione).
Non affliggerti: trasferisci alla vita soprannaturale la maniera giudiziosa che i bambini semplici impiegano per risolvere simili conflitti.
Hanno rotto –per sventatezza, quasi sempre– un oggetto che il loro babbo stima molto. –Si addolorano, forse piangono, ma… vanno a farsi consolare proprio dal padrone della cosa resa inservibile dalla loro sbadataggine…, e il babbo dimentica il valore –anche se grande– dell'oggetto distrutto e, pieno di tenerezza, non solo perdona, ma consola e incoraggia il piccino. –Impara.

888. La vostra orazione sia virile. –Essere bambino non vuol dire essere effeminato.

889. Per chi ama Gesщ, l'orazione, anche l'orazione arida, и dolcezza che pone sempre fine alle pene: si va all'orazione con l'ansia del bambino che cerca lo zucchero dopo aver preso la medicina amara.

890. Ti distrai nell'orazione. –Cerca di evitare le distrazioni, ma non ti preoccupare se, malgrado tutto, continui a essere distratto.
Non vedi come, nella vita normale, anche i bambini piщ giudiziosi si svagano e si divertono con quanto li circonda senza badare, spesso, ai ragionamenti del loro babbo? –Ciт non significa mancanza d'amore o di rispetto: si tratta solo della miseria e della piccolezza, proprie del bambino.
Ebbene, guarda: tu sei un bambino davanti a Dio.

891. Quando fai orazione, fa' circolare le idee inopportune, come se fossi un vigile che regola il traffico: и per questo che hai la volontа energica che ti compete per la tua vita di bambino. –Trattieni, qualche volta, quel pensiero per raccomandare a Dio i protagonisti del ricordo inopportuno.
Forza, avanti… Cosм, finchй scada il tempo. –Quando l'orazione, condotta in questo modo, ti sembri inutile, rallegrati e sii convinto di aver saputo fare cosa gradita a Gesщ.

892. Che buona cosa essere bambino! –Quando un uomo sollecita un favore, и necessario che alla domanda alleghi l'elenco dei suoi meriti.
Quando colui che domanda и un piccino –siccome i bambini non hanno meriti–, basta che dica: Sono figlio di Tizio.
O Signore –diglielo con tutta la tua anima!– io sono… figlio di Dio!

893. Perseverare. –Un bambino che bussa a una porta, bussa una e due volte, e molte volte…, e forte e a lungo, con sfacciataggine! E chi va ad aprire offeso, si trova disarmato dinanzi al candore della creaturina inopportuna… –Tu fa' cosм con Dio.

894. Hai visto come ringraziano i bambini? –Imitali dicendo come loro, a Gesщ, nelle occasioni favorevoli e in quelle avverse: «Come sei buono! Che buono!…».
Questa frase, ben sentita, и cammino d'infanzia che ti condurrа alla pace, con peso e misura nel riso e nel pianto, e senza peso e misura nell'Amore.

895. Il lavoro ti fiacca il corpo, e non riesci a fare orazione. Sta' sempre alla presenza di tuo Padre. –Se non gli parli, guardalo di quando in quando come un bambino piccolo… ed Egli ti sorriderа.

896. Nel ringraziamento dopo la Comunione la prima cosa che ti viene alle labbra, senza poterci far nulla, и chiedere…: «Gesщ, dammi questo; Gesщ, quell'anima; Gesщ, quel lavoro»?
Non te ne preoccupare e non farti violenza: non vedi che, se il padre и buono e il figlio и un bambino semplice e audace, il piccolo mette le mani nella tasca del padre per cercare le caramelle, prima ancora di dargli il bacio di benvenuto? –Allora…

897. La nostra volontа, con la grazia, и onnipotente davanti a Dio. –Cosм, di fronte a tante offese al Signore, se diciamo a Gesщ con volontа efficace, nell'andare in tram, per esempio: «Dio mio, vorrei fare tanti atti d'amore e di riparazione quanti sono i giri delle ruote di questa vettura», in quello stesso istante, nei confronti di Gesщ, abbiamo realmente amato e riparato secondo il nostro desiderio.
Questa «sciocchezza» non esula dall'infanzia spirituale: и il dialogo eterno tra il bambino innocente e il padre innamorato pazzo di suo figlio:
–Quanto mi vuoi bene? Dimmi! –E il piccolo scandisce: –Mol-ti mi-lio-ni!

898. Se hai «vita d'infanzia», dato che sei bambino, devi essere spiritualmente «goloso». –Come gli altri della tua etа, ricordati delle cose buone che tua Madre custodisce.
E questo molte volte al giorno. –И questione di pochi secondi… Maria… Gesщ… il Tabernacolo… la Comunione… l'Amore… la sofferenza… le anime sante del purgatorio… coloro che lottano: il Papa, i sacerdoti… i fedeli… la tua anima… le anime dei tuoi… gli Angeli Custodi… i peccatori…

899. Quanto ti costa quella piccola mortificazione! –Tu lotti. –Senti come se ti dicessero: perchй devi essere cosм fedele al piano di vita, all'orologio? –Ebbene: hai visto com'и facile ingannare i piccini? –Non vogliono prendere la medicina amara, perт…, su! –si dice loro– questo cucchiaino, per papа; quest'altro per la nonnina… E cosм via, fino a che non abbiano ingerito tutta la dose.
Tu fa' lo stesso: un quarto d'ora di cilicio per le anime del purgatorio; altri cinque minuti per i tuoi genitori; altri cinque per i tuoi fratelli d'apostolato… Fino a raggiungere il tempo prefissato dall'orario.
La tua mortificazione, fatta in questo modo, quanto vale!

900. Non sei solo. –Sopporta con gioia la tribolazione. –Non senti nella tua mano, povero bambino, la mano di tua Madre: и vero. –Ma… hai visto le madri della terra, con le braccia aperte, seguire i loro piccoli, quando s'avventurano, traballanti, a fare senza sostegno i primi passi? –Tu non sei solo: ti sta accanto Maria.

901. Gesщ: non ti potrт mai ripagare, anche se morissi d'Amore, della grazia che hai profuso per farmi piccolo.

 «    Chiamata    » 

902. Perchй non ti dai a Dio una buona volta…, sul serio…, adesso?

903. Se vedi chiaramente il tuo cammino, seguilo. –Perchй non respingi la vigliaccheria che ti trattiene?

904. «Andate, predicate il Vangelo… Io sono con voi…». –Lo ha detto Gesщ… e lo ha detto a te.

905. Il fervore patriottico –lodevole– porta molti uomini a fare della loro vita un «servizio», una «milizia». –Non dimenticare che anche Cristo ha «milizie» e gente scelta al suo «servizio».

906. «Et regni eius non erit finis». –Il suo Regno non avrа fine!
Non ti dа gioia lavorare per un regno cosм?

907. «Nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet me esse?» –Non sapevate che devo occuparmi delle cose che riguardano il servizio del Padre mio?
Risposta di Gesщ adolescente. E risposta a una Madre come sua Madre, che da tre giorni lo va cercando, credendolo perduto. –Risposta che ha per complemento quelle parole di Cristo trascritte da San Matteo: «Chi ama suo padre o sua madre piщ di me, non и degno di me».

908. Troppa semplicitа и la tua quando giudichi il valore delle imprese d'apostolato da quello che di esse и visibile. –Con questo criterio dovresti preferire un quintale di carbone a un pugno di diamanti.

909. Ora che ti sei dato a Lui, chiedigli una vita nuova, un «sigillo»: per dare fermezza all'autenticitа della tua missione d'uomo di Dio.

910. Tutto questo –il tuo ideale, la tua vocazione– и… una pazzia. –E gli altri –i tuoi amici, i tuoi fratelli– pazzi anche loro…
Non hai sentito, qualche volta, questo grido nel piщ profondo di te? –Rispondi, con decisione, che ringrazi Dio per l'onore di appartenere al «manicomio».

911. Mi scrivi: «Il desiderio cosм grande che tutti noi abbiamo di vedere che "questo" progredisca e si dilati, sembra tramutarsi in impazienza. Quando sfonderа, quando irromperа…; quando vedremo il mondo tutto nostro?».
E aggiungi: «Il desiderio non sarа inutile se lo sfoghiamo nel "forzare la mano" al Signore, nell'importunarlo: perchй allora avremo formidabilmente guadagnato tempo».

912. Mi spiego la tua sofferenza quando, in mezzo alla tua forzata inattivitа, consideri il lavoro che c'и ancora da fare. –Il mondo non basta a contenere il tuo cuore, e devi adattarti… a un minuscolo lavoro d'ufficio.
Ma, a quando il Fiat?

913. Sta' sicuro: la tua vocazione и la grazia piщ grande che il Signore abbia potuto farti. –Ringrazialo.

914. Che pena fanno quelle folle –alte, basse e medie– senza ideale! –Dаnno l'impressione di non sapere che posseggono un'anima: sono… mandria, gregge…, branco…
Gesщ: noi, con l'aiuto del tuo Amore Misericordioso, trasformeremo la mandria in schiera, il gregge in esercito… e dal branco estrarremo, purificati, coloro che non vogliono piщ rimanere immondi.

915. Le opere di Dio non sono nй leve, nй gradini.

916. Signore, rendici pazzi, di quella pazzia contagiosa che attiri molti al tuo apostolato.

917. «Nonne cor nostrum ardens erat in nobis, dum loqueretur in via?» –Non ardeva forse il nostro cuore dentro di noi, mentre ci parlava per via?
Queste parole dei discepoli di Emmaus dovranno uscire spontanee, se sei apostolo, dalle labbra dei tuoi compagni di professione, dopo avere incontrato te lungo il cammino della loro vita.

918. Va' all'apostolato a dare tutto, e non a cercare alcunchй di terreno.

919. Nel volerti apostolo, il Signore ti ha ricordato, affinchй tu non abbia mai a dimenticarlo, che sei «figlio di Dio».

920. Ognuno di voi deve fare in modo di essere apostolo di apostoli.

921. Tu sei sale, anima d'apostolo. –«Bonum est sal»– il sale и buono, si legge nel Santo Vangelo; «si autem sal evanuerit» –ma se il sale diventa scipмto… non serve a nulla, nй per la terra, nй per il concime; lo si getta via come cosa inutile.
Tu sei sale, anima d'apostolo. –Ma se diventi scipмto…

922. Figlio mio: se ami il tuo apostolato, sta' sicuro che ami Dio.

923. Il giorno in cui «sentirai» bene il tuo apostolato, questo stesso apostolato sarа per te una corazza contro la quale si frantumeranno tutte le insidie dei tuoi avversari della terra e dell'inferno.

924. Prega sempre per la tua perseveranza e per quella dei tuoi compagni d'apostolato, perchй il nostro avversario, il demonio, sa troppo bene che siete suoi grandi nemici…, e una caduta nelle vostre file, quanto gli fa piacere!

925. Come i religiosi osservanti hanno desiderio di conoscere in che modo vivevano i primi seguaci del loro ordine o della loro congregazione, per uniformarsi alla loro condotta, cosм tu –cavaliere cristiano– cerca di conoscere e di imitare la vita dei discepoli di Gesщ, di coloro che frequentarono Pietro e Paolo e Giovanni, e furono forse testimoni della Morte e della Risurrezione del Maestro.

926. Mi domandi… e ti rispondo: la tua perfezione consiste nel vivere perfettamente nel luogo, nell'ufficio e nel grado in cui Dio, per mezzo di chi ha autoritа, ti vorrа collocare.

927. Pregate gli uni per gli altri. –Uno vacilla?… –E l'altro?…
Continuate a pregare, senza perdere la pace. –Se ne vanno? Si perdono?… Il Signore vi ha tutti contati, fin dall'eternitа!

928. Hai ragione. –«Dalla vetta –mi scrivi– dovunque si guardi –ed и un raggio di molti chilometri–, non si vede una pianura: dietro ogni montagna, un'altra montagna. Se in qualche punto il paesaggio sembra addolcirsi, all'alzarsi della nebbia ecco ancora una catena di monti che era dietro celata».
Cosм и, cosм deve essere l'orizzonte del tuo apostolato: bisogna attraversare il mondo. Ma non ci sono vie tracciate per voi… Le traccerete, attraverso le montagne, col battere dei vostri passi.

 «    L'apostolo    » 

929. La Croce sul tuo petto?… –Bene. Ma… la Croce sulle tue spalle, la Croce nella tua carne, la Croce nella tua intelligenza. –Cosм vivrai per Cristo, con Cristo e in Cristo: soltanto cosм sarai apostolo.

930. Anima d'apostolo: tu per primo. –Il Signore ha detto, nel Vangelo secondo Matteo: «Molti mi diranno nel giorno del giudizio: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato nel tuo nome i demoni e fatto molti prodigi? Allora io replicherт loro: non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, operatori di iniquitа».
Non succeda –dice San Paolo– che dopo aver predicato agli altri, io finisca per essere riprovato.

931. Il genio militare di Sant'Ignazio ci presenta il demonio che fa l'adunata di innumerevoli diavoli e poi li dissemina per stati, province, cittа e villaggi, dopo aver fatto loro «un sermone» per ammonirli di mettere ovunque ferri e catene, senza lasciare nessuno privo di legami…
Mi hai detto che volevi essere condottiero: ma… a che serve un condottiero incatenato?

932. Guarda: gli apostoli, con tutte le loro miserie palesi e innegabili, erano sinceri, semplici…, trasparenti.
Anche tu hai miserie palesi e innegabili. –Magari non ti mancasse semplicitа!

933. Raccontano di un'anima che, nel dire al Signore nell'orazione: «Gesщ ti amo», sentм questa risposta dal cielo: «Le opere sono amore, non i bei ragionamenti».
Pensa se non meriti forse anche tu quest'affettuoso rimprovero.

934. Lo zelo и una divina pazzia d'apostolo, che io desidero per te, e ha i seguenti sintomi: fame di stare con il Maestro; preoccupazione costante per le anime; perseveranza che nulla fa venir meno.

935. Non dormire sugli allori. –Se, umanamente parlando, questa posizione и scomoda e poco dignitosa, che succederа quando –come ora– gli allori non sono tuoi, ma di Dio?

936. Nell'apostolato vai a sottometterti, ad annullarti: non a imporre il tuo criterio personale.

937. Non siate mai uomini o donne di azione lunga e di orazione corta.

938. Cerca di vivere in modo tale da saperti privare, volontariamente, delle comoditа e del benessere che giudicheresti sconvenienti nelle abitudini di un altro uomo di Dio.
Bada che sei il chicco di grano di cui parla il Vangelo. –Se non ti sotterri e non muori, non vi sarа frutto.

939. Siate uomini e donne di mondo, ma non siate uomini o donne mondani.

940. Non dimenticate che l'unitа и sintomo di vita: disunirsi и putrefazione, segno sicuro d'essere un cadavere.

941. Obbedire…, cammino sicuro. –Obbedire ciecamente al superiore…, cammino di santitа. –Obbedire nel tuo apostolato…, l'unico cammino: perchй, in un'opera di Dio, lo spirito dev'essere obbedire o andarsene.

942. Tieni presente, figlio mio, che non sei soltanto un'anima che si unisce ad altre anime per fare una cosa buona.
Questo и molto…, ma и poco. –Sei l'Apostolo che compie un mandato imperativo di Cristo.

943. Chi ti frequenta non abbia a dire di te ciт che, non senza ragione, gridava una certa persona: «Di onesti ne ho fin qua…!». E si toccava la cima dei capelli.

944. Devi comunicare ad altri Amore di Dio e zelo per le anime, affinchй essi a loro volta accendano molti altri ancora che si trovano in una terza fila, e ciascuno di questi faccia altrettanto con i propri compagni di professione.
Di quante calorie spirituali hai bisogno! –E che responsabilitа grande se ti raffreddi! E –non lo voglio pensare– che orribile crimine se dovessi dare cattivo esempio!

945. И cattiva disposizione ascoltare la parola di Dio con spirito critico.

946. Se volete darvi a Dio nel mondo, prima ancora che sapienti –le donne non и necessario che siano sapienti, basta che siano sagge– dovete essere spirituali, molto uniti al Signore per mezzo dell'orazione: dovete portare un manto invisibile che copra ciascuno dei vostri sensi e delle vostre facoltа: pregare, pregare, pregare; espiare, espiare, espiare.

947. Ti stupivi perchй approvavo la mancanza di «uniformitа» nell'apostolato in cui lavori. E ti ho detto:
Unitа e varietа. –Dovete essere diversi come diversi sono i santi nel cielo, ognuno dei quali ha le sue proprie note personali e specialissime. E, anche, dovete assomigliare gli uni agli altri come i santi, che non sarebbero santi se ognuno di loro non si fosse identificato con Cristo.

948. Tu, figlio prediletto di Dio, devi sentire e vivere la fraternitа, ma senza familiaritа.

949. Aspirare alle cariche nelle opere d'apostolato и cosa inutile in questa vita e, per l'altra Vita, и un pericolo.
Se Dio lo vuole, ti chiameranno. –E allora dovrai accettare. –Ma non dimenticare che, in qualunque posto, puoi e devi santificarti, perchй per questo sei venuto.

950. Se pensi che nel lavorare per Cristo le cariche siano qualcosa di piщ dei carichi, quante amarezze ti aspettano!

951. Essere a capo di un'opera d'apostolato vuol dire essere disposto a soffrire tutto, di tutti, con infinita caritа.

952. Nel lavoro apostolico non si deve perdonare nй la disobbedienza, nй la doppiezza. –E bada che la semplicitа non и imprudenza, nй indiscrezione.

953. Hai l'obbligo di pregare e di sacrificarti per la persona e per le intenzioni di chi и a capo della tua impresa apostolica. –Se sei tiepido nel compimento di questo dovere, mi fai pensare che ti manca entusiasmo per il tuo cammino.

954. Porta il massimo rispetto al superiore quando ti chiede un parere e devi contraddire le sue opinioni. –E non contraddirlo mai davanti a coloro che gli sono soggetti, anche se non avesse ragione.

955. Nella tua impresa apostolica non temere i nemici esterni, per quanto grande sia la loro potenza. –Ecco il nemico tremendo: la tua mancanza di «filiazione» e la tua mancanza di «fraternitа».

956. Comprendo bene che ti diverta il disprezzo di cui sei oggetto –benchй venga da nemici potenti–, finchй senti l'unione con il tuo Dio e con i tuoi fratelli d'apostolato. –A te, che importa?

957. Spesso paragono l'attivitа apostolica a una macchina: ruote dentate, stantuffi, valvole, viti…
Ebbene, la caritа –la tua caritа– и il lubrificante.

958. Smetti quell'«aria di sufficienza» che isola dalla tua le anime che ti avvicinano.
–Ascolta. E parla con semplicitа: solo cosм crescerа in estensione e feconditа il tuo lavoro d'apostolo.

959. Il disprezzo e la persecuzione sono prove benedette della predilezione divina, ma non c'и prova nй segno di predilezione piщ bello di questo: passare inosservati.

 «    L'apostolato    » 

960. Come il clamore dell'oceano si compone del rumore di ciascuna delle onde, cosм la santitа del vostro apostolato si compone delle virtщ personali di ciascuno di voi.

961. И necessario che tu sia «uomo di Dio», uomo di vita interiore, uomo di preghiera e di sacrificio. –Il tuo apostolato dev'essere un traboccare della tua vita «al di dentro».

962. Unitа. –Unitа e sottomissione. Che ne faccio dei pezzi smontati di un orologio, benchй siano di valore, se non mi dаnno l'ora?

963. Non fate delle «chiesuole» nel vostro lavoro. –Sarebbe un immeschinire gli apostolati: perchй se la «chiesuola» giunge, alla fine, al governo d'una impresa universale…, l'impresa universale finisce ben presto in «chiesuola»!

964. Mi dicevi, con sconforto: Ci sono molte strade! –Devono esserci: perchй tutte le anime possano trovare la loro, in questa varietа ammirevole.
Confusionismo? –Scegli una volta per tutte: e la confusione si trasformerа in sicurezza.

965. Rallйgrati, se vedi che altri lavorano in fecondi apostolati. –E chiedi, per loro, grazia di Dio abbondante e corrispondenza a questa grazia.
Poi, tu segui il tuo cammino: persuaditi di non averne altro.

966. И cattivo spirito il tuo se ti duole che altri lavorino per Cristo senza chiedere la tua collaborazione. –Ricordati di questo passo di San Marco: «Maestro, abbiamo visto un tale, che non viene con noi, scacciare i demoni in nome tuo, e glielo abbiamo proibito. Ma Gesщ disse: Non glielo proibite; perchй nessuno che fa prodigi in nome mio potrа poi dir male di me. Perchй chi non и contro di noi и con noi».

967. И inutile che ti affanni in tante opere esteriori se ti manca Amore. –И come cucire con un ago senza filo.
Che pena se alla fine avessi fatto il «tuo» apostolato e non il «suo» Apostolato!

968. Ti benedico con gioia, figliolo, per quella fede nella tua missione d'apostolo che ti ha portato a scrivere: «Non c'и dubbio: l'avvenire и sicuro, forse malgrado noi stessi. Ma и necessario che siamo una sola cosa con il Capo –"ut omnes unum sint!"– per mezzo della preghiera e del sacrificio».

969. Coloro che, lasciando l'azione agli altri, pregano e soffrono, non brilleranno quaggiщ, ma come splenderа la loro corona nel Regno della Vita!
–Sia benedetto «l'apostolato della sofferenza»!

970. И vero che ho chiamato il tuo apostolato discreto «missione silenziosa e operativa». –E non ho nulla da rettificare.

971. Mi sembra cosм buona la tua devozione per i primi cristiani, che farт il possibile per accrescerla, in modo che tu svolga –come loro–, con sempre maggiore entusiasmo, questo Apostolato efficace di discrezione e di confidenza.

972. Quando metti in pratica il tuo «apostolato di discrezione e di confidenza», non dirmi che non sai che cosa dire. –Perchй –ti dirт con il salmo– «Dominus dabit verbum evangelizantibus virtute multa», il Signore mette in bocca ai suoi apostoli parole piene d'efficacia.

973. Quelle parole lasciate scivolare proprio al momento giusto all'orecchio dell'amico che vacilla; quella conversazione orientatrice che hai saputo provocare cosм a proposito; e quel consiglio professionale che migliora il suo lavoro universitario; e la discreta indiscrezione che ti porta a suggerirgli orizzonti insospettati di zelo… Tutto questo и «apostolato della confidenza».

974. «Apostolato della mensa»: и la vecchia ospitalitа dei Patriarchi, con il calore fraterno di Betania. –Quando lo si esercita, sembra di intravedere Gesщ, che presiede, come in casa di Lazzaro.

975. Urge ricristianizzare le feste e i costumi popolari. –Urge evitare che gli spettacoli pubblici si trovino in questa alternativa: o insulsi o pagani.
Chiedi al Signore che vi sia chi s'impegni in questo lavoro urgente che possiamo chiamare «apostolato del divertimento».

976. Dell'«apostolato epistolare» mi fai un bel panegirico. –Scrivi: «Non so come imbrattare il foglio parlando di cose che possano essere utili a chi riceverа la lettera. Quando comincio, dico al mio Angelo Custode che, se scrivo, и perchй serva a qualcosa. E, sebbene non dica altro che sciocchezze, nessuno potrа togliermi –nй togliere a lui– il tempo che ho impiegato nel chiedere al Signore quel che so che piщ giova all'anima di colui al quale и diretta la mia lettera».

977. «La lettera mi ha colto in giorni tristi, senza motivo, e leggerla mi ha incoraggiato straordinariamente, sentendo come lavorano gli altri». –E un altro: «Le sue lettere e le notizie dei miei fratelli mi aiutano come un sogno felice di fronte alla realtа di tutto ciт che tocchiamo…». –E un altro ancora: «Che gioia ricevere queste lettere e sapermi amico di questi amici!». E un altro e altri mille: «Ho ricevuto la lettera di X e mi vergogno della mia mancanza di buono spirito in confronto al loro…».
Non и vero che и efficace l'«apostolato epistolare»?

978. «Venite post me, et faciam vos fieri piscatores hominum» –venite dietro a me e vi farт pescatori di uomini. –Non senza mistero il Signore impiega queste parole: gli uomini –come i pesci– bisogna prenderli dalla testa.
Che profonditа evangelica ha l'«apostolato dell'intelligenza»!

979. Fa parte della condizione umana stimare poco quello che costa poco. –Questa и la ragione per cui ti consiglio l'«apostolato del non dare».
Non mancar mai di riscuotere ciт che и giusto e ragionevole nell'esercizio della tua professione, se la tua professione и lo strumento del tuo apostolato.

980. «Non abbiamo forse la facoltа di condurre con noi nei viaggi una donna, sorella in Gesщ Cristo, che ci assista, come fanno gli altri apostoli e i parenti del Signore e Pietro?».
Questo dice San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi. –Non и possibile disdegnare la collaborazione della «donna nell'apostolato».

981. «Qualche tempo dopo –si legge nell'ottavo capitolo di San Luca– Gesщ andava per le cittа e i villaggi, predicando e annunciando il regno di Dio; ed erano con lui i dodici, come pure alcune donne che erano state liberate da spiriti maligni e da malattie: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna moglie di Cusa, procuratore d'Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con le loro sostanze».
Trascrivo. E prego Dio che, se qualche donna mi legge, si riempia di una santa invidia, piena d'efficacia.

982. И piщ forte la donna dell'uomo, e piщ fedele nell'ora del dolore. –Maria Maddalena e Maria di Cleofa e Salomй!
Con un gruppo di donne coraggiose, come queste, ben unite alla Vergine Addolorata, che lavoro di anime si farebbe nel mondo!

 «    Perseveranza    » 

983. Cominciare и di tutti; perseverare и dei santi.
La tua perseveranza non sia conseguenza cieca del primo impulso, opera dell'inerzia: sia una perseveranza riflessiva.

984. Digli: «Ecce ego quia vocasti me!». Eccomi, perchй mi hai chiamato!

985. Ti eri allontanato dal cammino e non tornavi perchй avevi vergogna. –Sarebbe piщ logico che ti vergognassi di non rettificare.

986. «И proprio vero che non occorre essere eroi –mi confessi– per sapersi isolare, senza stravaganze nй affettazione, per quel tanto che и necessario, a seconda dei casi… e perseverare». –E aggiungi: «Finchй osserverт le norme che lei mi ha dato, non mi preoccuperanno i raggiri e le mormorazioni dell'ambiente: mi spaventerebbe piuttosto l'aver paura di queste piccolezze». –Magnifico!

987. Coltiva e preserva l'ideale nobilissimo che и appena nato in te. –Bada che sono molti i fiori a sbocciare in primavera, e pochi quelli che maturano in frutto.

988. Lo scoraggiamento и nemico della tua perseveranza. –Se non lotti contro lo scoraggiamento, giungerai dapprima al pessimismo, e poi alla tiepidezza. –Sii ottimista.

989. Insomma: dopo tanto dire «Croce, Signore, Croce!», si vede che volevi una croce di tuo gradimento.

990. Costanza, che nulla faccia vacillare. –Ne hai bisogno. Chiedila al Signore e fa' quanto puoi per ottenerla: perchй и un gran mezzo per non separarti dal fecondo cammino che hai intrapreso.

991. Non puoi «salire». –Non и strano: quella caduta!…
Persevera e «salirai». –Ricorda ciт che dice un autore spirituale: la tua povera anima и un uccello con le ali imbrattate di fango.
C'и bisogno di molto sole del cielo e di sforzi personali, piccoli e costanti, per strappare quelle inclinazioni, quelle immaginazioni, quell'abbattimento: quel fango appiccicoso delle tue ali.
E ti troverai libero. –Se perseveri, «salirai».

992. Ringrazia Dio che ti ha aiutato e rallegrati della tua vittoria. –Che gioia profonda sente la tua anima, dopo aver corrisposto!

993. Ragioni… bene, freddamente: quanti motivi per abbandonare il lavoro! –E qualcuno, a quanto sembra, decisivo.
Vedo, senza dubbio, che hai delle ragioni. –Ma non hai ragione.

994. «Mi и passato l'entusiasmo», mi hai scritto. –Tu non devi lavorare per entusiasmo, ma per Amore: con coscienza del dovere, che и abnegazione.

995. Irremovibile: cosм devi essere. –Se le miserie altrui o tue personali fanno vacillare la tua perseveranza, mi faccio un triste concetto del tuo ideale.
Deciditi una volta per tutte.

996. Hai una povera idea del tuo cammino se, nel sentirti freddo, credi di averlo perduto: и l'ora della prova; per questo ti sono state tolte le consolazioni sensibili.

997. Assenza, isolamento: prove per la perseveranza. –Santa Messa, orazione, sacramenti, sacrifici: comunione dei santi! Ecco le armi per vincere nella prova.

998. Benedetta perseveranza dell'asinello di nтria! –Sempre allo stesso passo. Sempre gli stessi giri. –Un giorno dopo l'altro: tutti uguali.
Senza di ciт, non vi sarebbe maturitа nei frutti, nй freschezza nell'orto, non avrebbe aromi il giardino.
Porta questo pensiero alla tua vita interiore.

999. Qual и il segreto della perseveranza? L'Amore. –Innamтrati, e non «lo» lascerai.